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Buthe | Klinger | Koether – Per Non Dormire
L’esposizione Per Non Dormire mette in mostra le opera di tre artisti tedeschi – due performance filmate da Michael Buthe (1944-1994), alcuni disegni di Max Klinger (1857-1920), oltre a un dipinto e un live act di Jutta Koether (°1958). Le opere trattano in modo molto singolare il concetto di amore e desiderio. Per Non Dormire è un tentativo di affrontare la questione della bellezza oggi.
Comunicato stampa
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L’esposizione Per Non Dormire mette in mostra le opera di tre artisti tedeschi – due performance filmate da Michael Buthe (1944-1994), alcuni disegni di Max Klinger (1857-1920), oltre a un dipinto e un live act di Jutta Koether (°1958). Le opere trattano in modo molto singolare il concetto di amore e desiderio. Per Non Dormire è un tentativo di affrontare la questione della bellezza oggi.
Come punto di partenza dell’esposizione vi sono due immagini. Una foto in bianco e nero che raffigura Max Klinger nel giardino di Villa Romana assieme a Elsa Asenijeff, scrittrice oltre che sua modella e amante (è una foto scattata nel 1905, quando Max Klinger acquistò la villa con l’idea di trasformarla in una residenza destinata agli artisti tedeschi). Max Klinger posa tenendo in equilibrio una sedia.
La seconda immagine è a colori ed è stata anch’essa scattata a Villa Romana circa trentatrè anni fa, quando Michael Buthe vi soggiornò per dieci mesi. La foto raffigura l’artista disteso sul letto assieme all’amico (e amante?) Giumma. Entrambi tengono in mano delle tazze color oro, in una stanza sgargiante ricca di tessuti, dipinti e disegni dorati e dai colori vividi, ornata da palmizi e bambù con attorno una bottiglia di vino, candele, jeans e giornali.
Villa Romana ringrazia il dottor Hans Werner Schmidt e la dottoressa Jeannette Stoschek, Museum der Bildenden Künste, Lipsia, e la galleria Daniel Buchholz di Colonia per il loro generoso sostegno.
"L’origine dei bei fregi che circondano la casa sotto le finestre del primo e del secondo piano, dei tre papaveri legati assieme e del motto per non dormire, che va a costituire un ornamento architettonico, sembra essere uno scherzo tentato ai danni di messer Bernuccio di Giovanni Salimbeni da Siena, i cui discendenti arrivarono a Firenze e presero il nome di Bartolini. Salimbeni era un importante mercante di sete che ogni anno, accompagnato da alcuni amici, passava da Firenze per andare alla fiera di Sinalunga assieme ai suoi conoscenti fiorentini. Questi ultimi decisero di battere Messer Bernuccio sul tempo, e un anno versarono del succo di papavero nel vino servito durante il banchetto con l’intenzione di partire da soli allo spuntar del giorno e così avere la meglio al mercato. Il vecchio Salimbeni fu però avvertito e riuscì a scambiare i fiaschi, rovesciando la situazione a favore dei senesi. Fu in questa circostanza che Salimbeni ebbe l’idea dell’immagine e del motto con cui i suoi discendenti decorarono il palazzo."
Tradotto da Palazzo Bartolini Salimbeni in: Janet Ross, Florentine palaces and their stories, London, J.M. Dent & Co., 1905, p. 44.
Come punto di partenza dell’esposizione vi sono due immagini. Una foto in bianco e nero che raffigura Max Klinger nel giardino di Villa Romana assieme a Elsa Asenijeff, scrittrice oltre che sua modella e amante (è una foto scattata nel 1905, quando Max Klinger acquistò la villa con l’idea di trasformarla in una residenza destinata agli artisti tedeschi). Max Klinger posa tenendo in equilibrio una sedia.
La seconda immagine è a colori ed è stata anch’essa scattata a Villa Romana circa trentatrè anni fa, quando Michael Buthe vi soggiornò per dieci mesi. La foto raffigura l’artista disteso sul letto assieme all’amico (e amante?) Giumma. Entrambi tengono in mano delle tazze color oro, in una stanza sgargiante ricca di tessuti, dipinti e disegni dorati e dai colori vividi, ornata da palmizi e bambù con attorno una bottiglia di vino, candele, jeans e giornali.
Villa Romana ringrazia il dottor Hans Werner Schmidt e la dottoressa Jeannette Stoschek, Museum der Bildenden Künste, Lipsia, e la galleria Daniel Buchholz di Colonia per il loro generoso sostegno.
"L’origine dei bei fregi che circondano la casa sotto le finestre del primo e del secondo piano, dei tre papaveri legati assieme e del motto per non dormire, che va a costituire un ornamento architettonico, sembra essere uno scherzo tentato ai danni di messer Bernuccio di Giovanni Salimbeni da Siena, i cui discendenti arrivarono a Firenze e presero il nome di Bartolini. Salimbeni era un importante mercante di sete che ogni anno, accompagnato da alcuni amici, passava da Firenze per andare alla fiera di Sinalunga assieme ai suoi conoscenti fiorentini. Questi ultimi decisero di battere Messer Bernuccio sul tempo, e un anno versarono del succo di papavero nel vino servito durante il banchetto con l’intenzione di partire da soli allo spuntar del giorno e così avere la meglio al mercato. Il vecchio Salimbeni fu però avvertito e riuscì a scambiare i fiaschi, rovesciando la situazione a favore dei senesi. Fu in questa circostanza che Salimbeni ebbe l’idea dell’immagine e del motto con cui i suoi discendenti decorarono il palazzo."
Tradotto da Palazzo Bartolini Salimbeni in: Janet Ross, Florentine palaces and their stories, London, J.M. Dent & Co., 1905, p. 44.
06
novembre 2009
Buthe | Klinger | Koether – Per Non Dormire
Dal 06 novembre al 13 dicembre 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
VILLA ROMANA
Firenze, Via Senese, 68, (Firenze)
Firenze, Via Senese, 68, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
6 Novembre 2009, ore 21
Autore
Curatore