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BVGS/E.E.E.
La mostra presenta le modalità e le interpretazioni estetiche di tre diverse autrici che, nell’ambito delle rispettive ricerche, hanno preso a soggetto l’universo degli insetti, ribaltando i canoni rappresentativi tecnico-scientifici secondo i quali queste incredibili forme di vita vengono solitamente iconizzate
Comunicato stampa
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BVGS/E.E.E.
EGLE' de RICHEMONT/ Coleoptera InkOnPaperWorks
EPVS/Naturfenomene PopBronzeSculptures
ENM.NOBILISSIME/Naturalia Leather&BronzeHandcraftedJewels
INAUGURAZIONE
Venerdì 14 dicembre 2012 ore 18,30
SPAZIO BALDIERI
Roma, Piazza Iside 5
La mostra presenta le modalità e le interpretazioni estetiche di tre diverse autrici che, nell’ambito
delle rispettive ricerche, hanno preso a soggetto l’universo degli insetti, ribaltando i canoni
rappresentativi tecnico-scientifici secondo i quali queste incredibili forme di vita vengono
solitamente iconizzate. Se nell’ambito dell’illustrazione entomologica, il “ritratto” degli insetti mira
necessariamente ad una resa iconografica più che mai realistica, nella traduzione del linguaggio
artistico questo può, e deve, assumersi la libertà di esimersi dagli obblighi di veridicità e dare vita
a visioni nuove, in grado di creare un ecosistema alternativo - immaginario - che possa
eventualmente anche stimolare un approccio psicologico totalmente differente con l’universo
naturalistico e, in particolare, un rapporto diverso, meno conflittuale, con l’insetto. Un’attenzione
al mondo naturale, inteso quindi non quale soggetto da riprodurre pedissequamente ma come
fonte di prestito temporaneo di elementi direttamente tratti dal suo mondo e traslati nella sfera
interpretativa dell’estetica dell’arte e dell’artigianato.
Eglé de Richemont e la metamorfosi della classe CM1.
Il 10 marzo 2011 Eglè ha partecipato al progetto “Résonances et Métamorphoses” svolgendo
una lezione alla Classe Maternelle 1 del Lycée Chateaubriand a Roma. Durante la lezione Eglè
ha raccontato ai ragazzi che esistono al mondo più di 350,000 specie di coleotteri e del suo
interesse per la fantastica varietà delle loro forme, colori e dimensioni da cui ha preso spunto per
una serie di lavori pittorici. Osservando i ragazzi di schiena con i loro grandi zaini, Eglé ha notato
una certa somiglianza con le elitre dei coleotteri; così li ha fotografati di spalle nella tipica
posizione “da insetto” che ognuno di loro sceglieva di assumere dandosi un nome entomologico
fantasioso. Per ognuno, l’artista ha cercato, tra le miriadi esistenti, un esemplare che gli
somigliasse. Alla fine della lezione, ogni ragazzino ha decorato con un proprio disegno di
Calloplophora un francobollo. Successivamente Eglè ha elaborato le immagini per creare tanti
“CM1léoptères” e per dar vita a questo progetto fondato sull’idea di potenziale metamorfosi
dell’essere umano, partendo dall’individuazione di alcune analogie - formali e comportamentali –
in grado di accorciare le distanze tra due sfere apparentemente distanti come l’ambito
entomologico e quello umano. Dimostrando, in maniera ironica e poetica come queste possano
invece, in maniera del tutto naturale ed inconscia, arrivare a sovrapporsi.
EPVS e i suoi insetti transgenici.
L’universo creativo di EPVS è fondato su una rilettura ludica e policromatica della realtà, su un
filtro retinico che annulla le zone d’ombra e altera la percezione canonica degli eventi quotidiani
restituendo immagini caleidoscopiche sospese al’interno di una biosfera nutrita da una linfa
sintetica energizzante. Pop è la definizione che più spesso è stata attribuita alla sua poetica, per
la tendenza a ribaltare il senso estetico e il valore funzionale di oggetti e azioni quotidiane, al fine
di “indicare” una loro diversa possibile lettura e percezione. Questo avviene nei suoi lavori fotografici e installativi, così come accade con la scultura e in
particolar modo nelle opere come quelle presenti in mostra che riplasmano nel bronzo una nuova
specie di insetti transgenici caratterizzati da una finitura cromatica fluorescente. Presenze
artificiali, ma perchè frutto dell’artificio dell’artista, in realtà creature perfettamente eco-logiche,
perchè pur ribaltando i canoni del comune concetto del vero e del bello, rispondono alle leggi di
un darwinismo rovesciato presentandosi sotto forma di elementi portatori di un nuovo equilibrio,
di nuove proporzioni e di una bellezza onirica, che il gesto artistico rende eugenetica e totalmente
possibile.
ENM/Nobilissime e l’ornamentalità entomologica.
L’utilizzo di insetti (vivi e pluridecorati da pietre e materiali più o meno preziosi) come elemeno
ornamentale, era nella cultura Maya una pratica molto diffusa che oggi il Messico rilancia come
nuova forma di jewelry couture. Ma in generale, l’estrapolazione di iconografie zoomorfe e
enotomologiche e il loro reimpiego nel contesto del gioiello ha una lunga tradizione anche in
Occidente. Forse come atavica necessità di stabilire sempre un nuovo confronto tra il mito della
creazione originaria con quello della seconda creazione, di natura artistica. Una sorta di
amichevole sfida a superare (o a tornare ad omaggiare) la perfezione scultorea geneticamente
appartenente all’insetto o forse un modo per esorcizzare le fobie umane che queste creaturine
perfette ed innocue spesso agitano. Traslare nell’anima della micro scultura indossabile questa
ambigua fascinazione per gli insetti è certamente alla base del progetto ideato da Eleonora
Nobile Mino che con ENM/Nobilissime inaugura la sua prima collezione di jewels in bronzo
dorato, smalto e cuoio. Cuffs di varie altezze e vari colori che, fasciando stretti i polsi, celebrano
la straordinaria monumentalità e la tronfia bellezza dei micro esserini, ostentando i loro ritratti in
forma di piccole sculture in bronzo policromo.
EGLE' de RICHEMONT/ Coleoptera InkOnPaperWorks
EPVS/Naturfenomene PopBronzeSculptures
ENM.NOBILISSIME/Naturalia Leather&BronzeHandcraftedJewels
INAUGURAZIONE
Venerdì 14 dicembre 2012 ore 18,30
SPAZIO BALDIERI
Roma, Piazza Iside 5
La mostra presenta le modalità e le interpretazioni estetiche di tre diverse autrici che, nell’ambito
delle rispettive ricerche, hanno preso a soggetto l’universo degli insetti, ribaltando i canoni
rappresentativi tecnico-scientifici secondo i quali queste incredibili forme di vita vengono
solitamente iconizzate. Se nell’ambito dell’illustrazione entomologica, il “ritratto” degli insetti mira
necessariamente ad una resa iconografica più che mai realistica, nella traduzione del linguaggio
artistico questo può, e deve, assumersi la libertà di esimersi dagli obblighi di veridicità e dare vita
a visioni nuove, in grado di creare un ecosistema alternativo - immaginario - che possa
eventualmente anche stimolare un approccio psicologico totalmente differente con l’universo
naturalistico e, in particolare, un rapporto diverso, meno conflittuale, con l’insetto. Un’attenzione
al mondo naturale, inteso quindi non quale soggetto da riprodurre pedissequamente ma come
fonte di prestito temporaneo di elementi direttamente tratti dal suo mondo e traslati nella sfera
interpretativa dell’estetica dell’arte e dell’artigianato.
Eglé de Richemont e la metamorfosi della classe CM1.
Il 10 marzo 2011 Eglè ha partecipato al progetto “Résonances et Métamorphoses” svolgendo
una lezione alla Classe Maternelle 1 del Lycée Chateaubriand a Roma. Durante la lezione Eglè
ha raccontato ai ragazzi che esistono al mondo più di 350,000 specie di coleotteri e del suo
interesse per la fantastica varietà delle loro forme, colori e dimensioni da cui ha preso spunto per
una serie di lavori pittorici. Osservando i ragazzi di schiena con i loro grandi zaini, Eglé ha notato
una certa somiglianza con le elitre dei coleotteri; così li ha fotografati di spalle nella tipica
posizione “da insetto” che ognuno di loro sceglieva di assumere dandosi un nome entomologico
fantasioso. Per ognuno, l’artista ha cercato, tra le miriadi esistenti, un esemplare che gli
somigliasse. Alla fine della lezione, ogni ragazzino ha decorato con un proprio disegno di
Calloplophora un francobollo. Successivamente Eglè ha elaborato le immagini per creare tanti
“CM1léoptères” e per dar vita a questo progetto fondato sull’idea di potenziale metamorfosi
dell’essere umano, partendo dall’individuazione di alcune analogie - formali e comportamentali –
in grado di accorciare le distanze tra due sfere apparentemente distanti come l’ambito
entomologico e quello umano. Dimostrando, in maniera ironica e poetica come queste possano
invece, in maniera del tutto naturale ed inconscia, arrivare a sovrapporsi.
EPVS e i suoi insetti transgenici.
L’universo creativo di EPVS è fondato su una rilettura ludica e policromatica della realtà, su un
filtro retinico che annulla le zone d’ombra e altera la percezione canonica degli eventi quotidiani
restituendo immagini caleidoscopiche sospese al’interno di una biosfera nutrita da una linfa
sintetica energizzante. Pop è la definizione che più spesso è stata attribuita alla sua poetica, per
la tendenza a ribaltare il senso estetico e il valore funzionale di oggetti e azioni quotidiane, al fine
di “indicare” una loro diversa possibile lettura e percezione. Questo avviene nei suoi lavori fotografici e installativi, così come accade con la scultura e in
particolar modo nelle opere come quelle presenti in mostra che riplasmano nel bronzo una nuova
specie di insetti transgenici caratterizzati da una finitura cromatica fluorescente. Presenze
artificiali, ma perchè frutto dell’artificio dell’artista, in realtà creature perfettamente eco-logiche,
perchè pur ribaltando i canoni del comune concetto del vero e del bello, rispondono alle leggi di
un darwinismo rovesciato presentandosi sotto forma di elementi portatori di un nuovo equilibrio,
di nuove proporzioni e di una bellezza onirica, che il gesto artistico rende eugenetica e totalmente
possibile.
ENM/Nobilissime e l’ornamentalità entomologica.
L’utilizzo di insetti (vivi e pluridecorati da pietre e materiali più o meno preziosi) come elemeno
ornamentale, era nella cultura Maya una pratica molto diffusa che oggi il Messico rilancia come
nuova forma di jewelry couture. Ma in generale, l’estrapolazione di iconografie zoomorfe e
enotomologiche e il loro reimpiego nel contesto del gioiello ha una lunga tradizione anche in
Occidente. Forse come atavica necessità di stabilire sempre un nuovo confronto tra il mito della
creazione originaria con quello della seconda creazione, di natura artistica. Una sorta di
amichevole sfida a superare (o a tornare ad omaggiare) la perfezione scultorea geneticamente
appartenente all’insetto o forse un modo per esorcizzare le fobie umane che queste creaturine
perfette ed innocue spesso agitano. Traslare nell’anima della micro scultura indossabile questa
ambigua fascinazione per gli insetti è certamente alla base del progetto ideato da Eleonora
Nobile Mino che con ENM/Nobilissime inaugura la sua prima collezione di jewels in bronzo
dorato, smalto e cuoio. Cuffs di varie altezze e vari colori che, fasciando stretti i polsi, celebrano
la straordinaria monumentalità e la tronfia bellezza dei micro esserini, ostentando i loro ritratti in
forma di piccole sculture in bronzo policromo.
14
dicembre 2012
BVGS/E.E.E.
Dal 14 dicembre 2012 al 14 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
SPAZIO BALDIERI
Roma, Piazza Iside, 5, (Roma)
Roma, Piazza Iside, 5, (Roma)
Vernissage
14 Dicembre 2012, ore 18.30
Autore