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C-Arte Carte ad Arte
Rassegna di opere su carta e di libri d’artista.
Comunicato stampa
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Il concetto di "Arte" connesso a quello di "libro" è antico quanto la stessa storia della scrittura, specialmente se si considerano alfabeti e linguaggi per propria natura predisposti alla lettura "visuale".
In età storica, basterebbe osservare i manoscritti miniati o certe pubblicazioni particolarmente elaborate per avere il senso del "libro d'arte" sin dai tempi più remoti.
Il gusto del "racconto illustrato" o del "volume per immagini" ha attraversato tutti i secoli dell'età moderna e contemporanea, favorendo spesso anche le conoscenze di carattere scientifico o la conservazione di immagini paesaggistiche di particolare rilevanza.
Il concetto di "libro d'artista" appartiene però, storicamente, alla cultura del Novecento, quando fu proposto come forma autonoma di espressione (all'interno della grande sperimentalità che caratterizzò tutta la produzione di quel secolo) e lasciò spazio soprattutto alla libera creatività
Da questa tensione nacquero innanzitutto opere che continuavano la tradizione del "volume illustrato" che si apriva però a una grande libertà di azione dell'artista visivo, sempre più libero di interpretare i contenuti, anziché illustrarli; ma più frequentemente nacquero opere di artisti visivi che del "libro" avevano soprattutto (e spesso solo) la struttura e l'impaginazione.
In tempi più recenti, si è arrivati a realizzare "libri senza parole" che si avvicinano decisamente alla scultura; oppure interventi con reminiscenze dal libro ma che attengono piuttosto all'arte concettuale (strappi, cancellazioni, installazioni e soluzioni varie); infine, racconti per immagini che intervengono nella realtà sociale con la stessa forza delle pitture murali o dei grandi manifesti.
La rassegna proposta a Izola "gioca" su alcune varianti fondamentali della visione contemporanea del libro d'artista.
Da un lato, infatti, persistono reminiscenze del libro classico, fatto di fogli legati e impaginati secondo gli schemi classici dell'editoria ma poi "sconvolti" e "straniati" dalle scelte dei materiali, dalle tecniche, dallo stravolgimento dei rapporti tra parola e immagine.
Da un altro lato, però, è documentata la capacità di un "cartaio" di proporre libri impossibili da leggere, scolpiti come pietre e riabilitati in forme improbabili ma classiche.
Infine, non mancano le esperienze del libro "prestato" all'arte concettuale, che si fa esso stesso puro concetto e, alla fine, partecipa di un senso dell'arte più compiuto e generale.
Sei presenze che pongono a confronto il diverso cammino attraverso cui, in realtà culturali diverse ma vicine come quella italiana e quella slovena, che alla fine danno una panoramica non indifferente dei processi in atto nella cultura e, per qualche aspetto, nella società contemporanea.
Enzo di Grazia Pordenone 07.11.10
In età storica, basterebbe osservare i manoscritti miniati o certe pubblicazioni particolarmente elaborate per avere il senso del "libro d'arte" sin dai tempi più remoti.
Il gusto del "racconto illustrato" o del "volume per immagini" ha attraversato tutti i secoli dell'età moderna e contemporanea, favorendo spesso anche le conoscenze di carattere scientifico o la conservazione di immagini paesaggistiche di particolare rilevanza.
Il concetto di "libro d'artista" appartiene però, storicamente, alla cultura del Novecento, quando fu proposto come forma autonoma di espressione (all'interno della grande sperimentalità che caratterizzò tutta la produzione di quel secolo) e lasciò spazio soprattutto alla libera creatività
Da questa tensione nacquero innanzitutto opere che continuavano la tradizione del "volume illustrato" che si apriva però a una grande libertà di azione dell'artista visivo, sempre più libero di interpretare i contenuti, anziché illustrarli; ma più frequentemente nacquero opere di artisti visivi che del "libro" avevano soprattutto (e spesso solo) la struttura e l'impaginazione.
In tempi più recenti, si è arrivati a realizzare "libri senza parole" che si avvicinano decisamente alla scultura; oppure interventi con reminiscenze dal libro ma che attengono piuttosto all'arte concettuale (strappi, cancellazioni, installazioni e soluzioni varie); infine, racconti per immagini che intervengono nella realtà sociale con la stessa forza delle pitture murali o dei grandi manifesti.
La rassegna proposta a Izola "gioca" su alcune varianti fondamentali della visione contemporanea del libro d'artista.
Da un lato, infatti, persistono reminiscenze del libro classico, fatto di fogli legati e impaginati secondo gli schemi classici dell'editoria ma poi "sconvolti" e "straniati" dalle scelte dei materiali, dalle tecniche, dallo stravolgimento dei rapporti tra parola e immagine.
Da un altro lato, però, è documentata la capacità di un "cartaio" di proporre libri impossibili da leggere, scolpiti come pietre e riabilitati in forme improbabili ma classiche.
Infine, non mancano le esperienze del libro "prestato" all'arte concettuale, che si fa esso stesso puro concetto e, alla fine, partecipa di un senso dell'arte più compiuto e generale.
Sei presenze che pongono a confronto il diverso cammino attraverso cui, in realtà culturali diverse ma vicine come quella italiana e quella slovena, che alla fine danno una panoramica non indifferente dei processi in atto nella cultura e, per qualche aspetto, nella società contemporanea.
Enzo di Grazia Pordenone 07.11.10
16
dicembre 2010
C-Arte Carte ad Arte
Dal 16 dicembre 2010 al 06 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALERIJA INSULA
Izola, Smrekarjeva Ulica, 20, (Izola)
Izola, Smrekarjeva Ulica, 20, (Izola)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 16-19
Vernissage
16 Dicembre 2010, ore 18
Autore
Curatore