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Caio Gracco – Così ci vogliono
Il progetto prende la forma di una campagna di affissioni che diffonde sul territorio cittadino un’unica immagine fotografica: un uomo –l’artista stesso- e un cane entrambi con il volto ingabbiato da una museruola sui quali campeggia la scritta “così ci vogliono”
Comunicato stampa
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Il 28 settembre alle ore 19.00 “così ci vogliono” dell’artista Caio Gracco arriva al PAN –dopo aver invaso le strade di Napoli- con un’incursione unica e incisiva.
La performance sarà seguita da una tavola rotonda a cui interverranno l’artista Caio Gracco, l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, il sociologo Luigi Caramiello, il giornalista di Repubblica Napoli Marco Lombardi, la direttrice artistica del PAN Julia Draganovic e le curatrici del progetto Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp, modera l’incontro la giornalista Rai Silvia Grassi.
Il progetto è sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il PAN | Palazzo delle Arti Napoli e Civita.
L’azione al PAN rappresenta il momento culminante del progetto d’arte pubblica “così ci vogliono”.
Il progetto prende la forma di una campagna di affissioni che diffonde capillarmente e ossessivamente sul territorio cittadino un’unica immagine fotografica: un uomo –l’artista stesso- e un cane entrambi con il volto ingabbiato da una museruola sui quali campeggia la scritta così ci vogliono.
I manifesti sono il medium democratico scelto dall’artista per raggiungere la popolazione senza alcuna distinzione con una “provocazione” che mette in gioco questioni fondamentali quali la libertà, l’autodeterminazione, la legalità, il binomio sapere-potere.
Lontano dall’essere un’immagine rassicurante la foto si rivolge in modo diretto all’osservatore lo invita a specchiarsi, come suggerisce il titolo stesso, a riconoscersi imbavagliato e mutilato.
L’opera è il frutto di un sentimento di ribellione privato e intimo dell’artista contro un mondo particolare come quello dell’arte, e per questo motivo Caio Gracco decide di inserire se stesso nella foto con il volto ingabbiato da una museruola.
L’interpretazione dell’immagine non è però fissata, decisa e quindi sclerotizzata, ma si apre a letture potenzialmente infinite.
Questa continua germinazione di senso è determinata dal processo di identificazione che l’opera innesca nello spettatore.
La violenza critica e destrutturante dell’immagine è potenziata dall’ambiguità della scritta “così ci vogliono” impressa sulla foto secondo una modalità che ricorda i timbri della censura.
Le parole non precisano il bersaglio dell’operazione, non esplicitano quale potere o quale sistema ci vuole assoggettare, non forniscono a chi osserva soluzioni preconfezionate.
In questa apertura di letture possibili si costruisce lo spazio di responsabilità dello spettatore chiamato ad attualizzare il significato dell’immagine, a produrre ipotesi e non solo a ricevere passivamente slogan.
La città di Napoli è stata scelta dall’artista per la tensione interna che la anima, per la voglia di riscatto e di cambiamento che si affianca ad una situazione sociale difficile e complessa. L’invettiva di “così ci vogliono” tocca i sistemi di controllo impliciti e espliciti che aspirano a disciplinare l’uomo, ma soprattutto investe la mentalità che permette a questi poteri di sopravvivere.
La reazione delle persone all’immagine è al centro degli interessi di Caio Gracco che per questa ragione ha deciso di realizzare un video-documentario che registri l’impatto di “così ci vogliono” su Napoli. Il video seguirà l’intero sviluppo del progetto diventandone parte integrante e costitutiva.
La performance sarà seguita da una tavola rotonda a cui interverranno l’artista Caio Gracco, l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati, il sociologo Luigi Caramiello, il giornalista di Repubblica Napoli Marco Lombardi, la direttrice artistica del PAN Julia Draganovic e le curatrici del progetto Giulia Giovanardi e Alexandra Gracco Kopp, modera l’incontro la giornalista Rai Silvia Grassi.
Il progetto è sostenuto dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il PAN | Palazzo delle Arti Napoli e Civita.
L’azione al PAN rappresenta il momento culminante del progetto d’arte pubblica “così ci vogliono”.
Il progetto prende la forma di una campagna di affissioni che diffonde capillarmente e ossessivamente sul territorio cittadino un’unica immagine fotografica: un uomo –l’artista stesso- e un cane entrambi con il volto ingabbiato da una museruola sui quali campeggia la scritta così ci vogliono.
I manifesti sono il medium democratico scelto dall’artista per raggiungere la popolazione senza alcuna distinzione con una “provocazione” che mette in gioco questioni fondamentali quali la libertà, l’autodeterminazione, la legalità, il binomio sapere-potere.
Lontano dall’essere un’immagine rassicurante la foto si rivolge in modo diretto all’osservatore lo invita a specchiarsi, come suggerisce il titolo stesso, a riconoscersi imbavagliato e mutilato.
L’opera è il frutto di un sentimento di ribellione privato e intimo dell’artista contro un mondo particolare come quello dell’arte, e per questo motivo Caio Gracco decide di inserire se stesso nella foto con il volto ingabbiato da una museruola.
L’interpretazione dell’immagine non è però fissata, decisa e quindi sclerotizzata, ma si apre a letture potenzialmente infinite.
Questa continua germinazione di senso è determinata dal processo di identificazione che l’opera innesca nello spettatore.
La violenza critica e destrutturante dell’immagine è potenziata dall’ambiguità della scritta “così ci vogliono” impressa sulla foto secondo una modalità che ricorda i timbri della censura.
Le parole non precisano il bersaglio dell’operazione, non esplicitano quale potere o quale sistema ci vuole assoggettare, non forniscono a chi osserva soluzioni preconfezionate.
In questa apertura di letture possibili si costruisce lo spazio di responsabilità dello spettatore chiamato ad attualizzare il significato dell’immagine, a produrre ipotesi e non solo a ricevere passivamente slogan.
La città di Napoli è stata scelta dall’artista per la tensione interna che la anima, per la voglia di riscatto e di cambiamento che si affianca ad una situazione sociale difficile e complessa. L’invettiva di “così ci vogliono” tocca i sistemi di controllo impliciti e espliciti che aspirano a disciplinare l’uomo, ma soprattutto investe la mentalità che permette a questi poteri di sopravvivere.
La reazione delle persone all’immagine è al centro degli interessi di Caio Gracco che per questa ragione ha deciso di realizzare un video-documentario che registri l’impatto di “così ci vogliono” su Napoli. Il video seguirà l’intero sviluppo del progetto diventandone parte integrante e costitutiva.
28
settembre 2007
Caio Gracco – Così ci vogliono
Dal 28 settembre al 02 ottobre 2007
performance - happening
Location
PAN – PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Vernissage
28 Settembre 2007, ore 19.00
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Autore
Curatore