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Camera con vista
Arte e interni in Italia 1900-2000
Comunicato stampa
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L’arte e gli arredi in cento anni di stile italiano. Fondazione Cosmit Eventi, in collaborazione con il Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, celebra un secolo di grande tradizione italiana con una rassegna di dipinti, sculture, mobili e oggetti dal 1900 a oggi.
Dal 18 aprile – durante i giorni di apertura del Salone del Mobile 2007 – e fino al 1 luglio, le sale di Palazzo Reale restituiranno il clima e il gusto che hanno animato e ispirato la grande cultura italiana dell’arte e del design del secolo scorso e fino ai nostri giorni: i pittori divisionisti e i futuristi, i grandi maestri del Novecento e le neoavanguardie degli anni Settanta, i protagonisti del postmoderno negli anni Ottanta e i più giovani talenti ora affermati a livello internazionale. Accanto ai dipinti e alle installazioni saranno esposte le opere di architetti e designer.
Il visitatore si ritroverà al centro di un mondo in cui la realtà rappresentata nelle tele da Mario Sironi, Filippo de Pisis, Felice Casorati e Giorgio de Chirico spesso corrisponde a quella dei mobili e degli “interni” progettati e realizzati da Bugatti, Gio Ponti, Piacentini; i progetti visionari di Sant’Elia e i mobili di Giacomo Balla, la splendida scrivania di Portaluppi, un articolatissimo armadio di Ulrich che ospita perfettamente l’ancor più articolato guardaroba di d’Annunzio; e poi gli uffici proto-razionalisti di Gualino e di Giuseppe Pagano, uno studio modernista di Gio Ponti del 1935, le lampade spazialiste dei fratelli Castiglioni e di Gino Sarfatti, un ambiente riduzionista con arredi “a specchio” di Nanda Vigo, il design povero dei mobili autocostruiti di Enzo Mari, l’avventura high-tech nella casa degli anni Ottanta fino alle generazioni più giovani, in cui spesso l’arte torna a coincidere con lo spazio dell’architettura e con quello della vita vissuta, come nelle opere di Loris Cecchini e Flavio Favelli, di Vedova Mazzei e Massimo Bartolini o di Michelangelo Pistoletto (di cui sarà esposta l’opera Love Difference, il grande tavolo del multiculturalismo che caratterizza il terzo millennio e introduce nuove frontiere di confronto e dialogo tra arte, architettura e design, tra Occidente e Oriente).
Fanno da sottofondo alla mostra finestre musicali che hanno accompagnato la vita degli italiani dall’inizio del ‘900 a oggi.
Accoglie il visitatore l’aria “O mio babbino caro” del Gianni Schicchi di Puccini (cui è ispirata la colonna sonora di “Camera con vista”, il film di James Ivory): e poi i colori orchestrali di Respighi scivolano sul divisionismo di Previati, i soffi violenti di Salvatore Sciarrino si fondono con l’Arte Povera, una giovane Mina accompagna la Pop Art mentre Maramao del Trio Lescano si mescola alle opere di Mafai e Badodi. Le bizzarrie strumentali e gli scherzi di Azio Corghi segnano il nuovo millennio e una provocazione vivaldiana abbandona il settecento per giocare con la Transavanguardia. Poi Casella e il Futurismo, Ghedini e la Metafisica, Malipiero e il Novecento, Luigi Nono e il Gruppo degli Otto, Berio e lo Spazialismo, Fabrizio De Andrè e l’ultima stanza di Michelangelo Pistoletto.
Il catalogo in italiano e inglese è edito da Skira e verrà stampato in due edizioni: la prima con i testi di Amerigo Daveri, Manolo De Giorgi, Rachele Ferrario, Claudia Gian Ferrari, Maria Paola Maino, Luigi Settembrini; la seconda edizione, stampata in seguito all’inaugurazione della mostra, con la riproduzione fotografica dell’allestimento della mostra.
Dal 18 aprile – durante i giorni di apertura del Salone del Mobile 2007 – e fino al 1 luglio, le sale di Palazzo Reale restituiranno il clima e il gusto che hanno animato e ispirato la grande cultura italiana dell’arte e del design del secolo scorso e fino ai nostri giorni: i pittori divisionisti e i futuristi, i grandi maestri del Novecento e le neoavanguardie degli anni Settanta, i protagonisti del postmoderno negli anni Ottanta e i più giovani talenti ora affermati a livello internazionale. Accanto ai dipinti e alle installazioni saranno esposte le opere di architetti e designer.
Il visitatore si ritroverà al centro di un mondo in cui la realtà rappresentata nelle tele da Mario Sironi, Filippo de Pisis, Felice Casorati e Giorgio de Chirico spesso corrisponde a quella dei mobili e degli “interni” progettati e realizzati da Bugatti, Gio Ponti, Piacentini; i progetti visionari di Sant’Elia e i mobili di Giacomo Balla, la splendida scrivania di Portaluppi, un articolatissimo armadio di Ulrich che ospita perfettamente l’ancor più articolato guardaroba di d’Annunzio; e poi gli uffici proto-razionalisti di Gualino e di Giuseppe Pagano, uno studio modernista di Gio Ponti del 1935, le lampade spazialiste dei fratelli Castiglioni e di Gino Sarfatti, un ambiente riduzionista con arredi “a specchio” di Nanda Vigo, il design povero dei mobili autocostruiti di Enzo Mari, l’avventura high-tech nella casa degli anni Ottanta fino alle generazioni più giovani, in cui spesso l’arte torna a coincidere con lo spazio dell’architettura e con quello della vita vissuta, come nelle opere di Loris Cecchini e Flavio Favelli, di Vedova Mazzei e Massimo Bartolini o di Michelangelo Pistoletto (di cui sarà esposta l’opera Love Difference, il grande tavolo del multiculturalismo che caratterizza il terzo millennio e introduce nuove frontiere di confronto e dialogo tra arte, architettura e design, tra Occidente e Oriente).
Fanno da sottofondo alla mostra finestre musicali che hanno accompagnato la vita degli italiani dall’inizio del ‘900 a oggi.
Accoglie il visitatore l’aria “O mio babbino caro” del Gianni Schicchi di Puccini (cui è ispirata la colonna sonora di “Camera con vista”, il film di James Ivory): e poi i colori orchestrali di Respighi scivolano sul divisionismo di Previati, i soffi violenti di Salvatore Sciarrino si fondono con l’Arte Povera, una giovane Mina accompagna la Pop Art mentre Maramao del Trio Lescano si mescola alle opere di Mafai e Badodi. Le bizzarrie strumentali e gli scherzi di Azio Corghi segnano il nuovo millennio e una provocazione vivaldiana abbandona il settecento per giocare con la Transavanguardia. Poi Casella e il Futurismo, Ghedini e la Metafisica, Malipiero e il Novecento, Luigi Nono e il Gruppo degli Otto, Berio e lo Spazialismo, Fabrizio De Andrè e l’ultima stanza di Michelangelo Pistoletto.
Il catalogo in italiano e inglese è edito da Skira e verrà stampato in due edizioni: la prima con i testi di Amerigo Daveri, Manolo De Giorgi, Rachele Ferrario, Claudia Gian Ferrari, Maria Paola Maino, Luigi Settembrini; la seconda edizione, stampata in seguito all’inaugurazione della mostra, con la riproduzione fotografica dell’allestimento della mostra.
17
aprile 2007
Camera con vista
Dal 17 aprile al primo luglio 2007
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PALAZZO REALE DI MILANO
Milano, Piazza Del Duomo, 12, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, 12, (Milano)
Vernissage
17 Aprile 2007, su invito
Sito web
www.cosmit.it
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
DIOMEDEA
Autore
Curatore