La Terapeutica Artistica si distingue da quella che è genericamente conosciuta come arte terapia, in quanto significa prendersi cura di sé con piacere; prendersi cura di sé attraverso l’arte significa prendersi cura di sé con piacere mettendo in atto un processo creativo.

Per questi motivi, in collaborazione con l’Associazione Essere Bambino, che da anni si occupa delle attività nei reparti pediatrici presso gli Spedali Civili di Brescia, è stato strutturato un progetto-laboratorio di Terapeutica Artistica che è metafora del processo chirurgico che il bambino compie durante il ricovero in ospedale. L’ospedale è per il bambino un luogo troppo spesso oscuro, minaccioso, un labirinto nel quale, privo di mappe o di bussole per orientarsi, rischia di perdersi. Un labirinto molto simile al bosco delle fiabe, popolato di presenze oscure e minacciose e intricato quanto basta per fare paura.

Bussole di Carta sono quelle storie che aiutano i bambini ospedalizzati a orientarsi e ad attraversare la foresta per tornare a casa più grande, più forte e più ricco dopo aver vinto contro il lupo cattivo: la malattia.

Alla base dei laboratori terapeutici c’è un dialogo a tre: artista terapista, il paziente e la materia.
In questa conversazione la materia e i materiali diventano un insieme di parole da usare, l’artista terapista è colui che fornisce, attraverso la sua esperienza, l’argomento giusto e conduce l’altro alla realizzazione dell’opera d’arte che sarà il risultato della conversazione, racconto di un’esperienza personale e intima dell’artista (paziente).

La Terapeutica Artistica rivolge il proprio intervento a tutte le utenze, ma in particolare alla disabilità fisica e psichica nelle strutture sanitarie.

Durante l’apertura della mostra, c’è la possibilità di partecipare a due workshop nei seguenti giorni:
• sabato 7 ottobre 2017 dalle 16,00 alle 18,00
• sabato 14 ottobre 2017 dalle 16,00 alle 18,00

I workshop replicano il lavoro svolto in ospedale: creare storie attraverso ritagli di carta e di stoffe. I bambini saranno liberi di fare buchi, tagli e ritagli, in forma geometrica ma anche libera su carta e su stoffa. Tutti i fogli lavorati verranno poi raccolti e i bambini saranno invitati a comporre un libro, sovrapponendo tutti i loro piani creati o posizionandoli in sequenza, formando infine un piccolo libro. Le pagine forate dovranno essere, all’interno del libro, gli “spazi”, le ambientazioni in cui si muoveranno i protagonisti della loro storia. Ogni bambino potrà creare una sua storia personalizzata.

Il catalogo della mostra è pubblicato da ualuba.org e raccoglie i testi di Camilla Donati.