Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Camillo Procaccini
le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’esposizione dedicata a un artista di primo piano nel panorama della pittura lombarda tra il XVI e il XVII secolo che, oltre a porre l’accento sulla sua nota attività al servizio della committenza ecclesiastica, mette in luce la ricercata produzione grafica e pittorica destinata al collezionismo privato. Aspetto, quest’ultimo, meno conosciuto nella vita dell’eclettico artista e che, fino ad ora, non è mai stato presentato al pubblico in una rassegna.
Proveniente da una famiglia di pittori di origine emiliana, Camillo Procaccini si trasferisce nel 1587 a Milano. La modernità del suo linguaggio pittorico permette all’artista di riscuotere subito un grande successo e di contribuire in modo incisivo al rinnovamento della cultura figurativa lombarda della fine del Cinquecento. Bizzarro decoratore profano, Camillo Procaccini assurge rapidamente a un ruolo di primo piano anche nel campo della pittura sacra di destinazione ufficiale, ottenendo grande successo con la sua attività per il Duomo di Milano. Allo stesso tempo riesce a guadagnarsi i favori dei collezionisti più raffinati attraverso la produzione di spettacolari disegni e incisioni all’acquaforte, di un’originalità che appare senza termini di confronto nel contesto milanese coevo.
Nel giro di pochi anni ottiene un vivo apprezzamento anche al di fuori del capoluogo ambrosiano, segnando una tappa significativa nel Canton Ticino.
Con una quarantina di opere, la mostra ricostruisce compiutamente la complessa cultura pittorica di un artista che, in bilico tra il Cinquecento e il Seicento, si confronta con la sperimentazione del tardo manierismo e con i dettami della Controriforma.
Coordinata da Mariangela Agliati Ruggia, curatrice della Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, l’esposizione è stata studiata e realizzata da Daniele Cassinelli, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti, Paolo Vanoli. Anche Pierre Rosenberg, dell’Académie française e Presidente-direttore onorario del Museo del Louvre, ha offerto una testimonianza importante, nella prefazione del catalogo della mostra.
La rilevanza e il prestigio del progetto espositivo hanno permesso di ottenere prestiti da importanti musei, fra cui la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, il Victoria & Albert Museum, il British Museum di Londra, e da prestigiose collezioni private, tra cui la collezione Borromeo e la collezione Koelliker.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La prima sezione, riservata al periodo bolognese, propone opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dalla Galleria Estense Modena, per proseguire con la produzione lombarda, fra cui spicca una pala eseguita per il Duomo di Milano proveniente dalla collezione Borromeo.
L’intervento del pittore nel Canton Ticino è illustrato nella sezione che raccoglie le opere e i disegni
preparatori realizzati per la chiesa Santa Croce a Riva San Vitale, poco distante da Rancate, dove il pittore nel 1591-1592 ha eseguito di uno dei cicli più vasti della sua prima attività.
Le opere di Camillo Procaccini dialogheranno inoltre con alcuni dipinti di Giovan Battista Crespi (1573 -1632) detto il Cerano, altro esponente di rilievo della pittura del Seicento lombardo.
LE OPERE DI SPICCO
Tra i pezzi più pregiati della rassegna, un olio su rame della Galleria Nazionale di Roma con S. Giorgio ed il drago e alcuni disegni del British Museum fra cui uno splendido foglio dedicato S. Antonio tentato dai diavoli mai esposto in Italia.
Molto importante la presenza di due opere del Cerano: un piccolo dipinto su rame proveniente dall'Ashmolean Museum di Oxford, assente dall’ Italia da ben 34 anni, e un inedito raffigurante, come il rame di Oxford, Il riposo durante la fuga in Egitto.
APPARATI DIDATTICI
Un video prodotto dalla TSI illustrerà l'attività di Procaccini come grande decoratore in San Prospero a Reggio Emilia, a Lainate, a Riva San Vitale.
I visitatori che desiderano approfondire la conoscenza del Procaccini e del clima artistico nel quale ha operato potranno seguire itinerari conoscitivi sul territorio studiati appositamente.
Proveniente da una famiglia di pittori di origine emiliana, Camillo Procaccini si trasferisce nel 1587 a Milano. La modernità del suo linguaggio pittorico permette all’artista di riscuotere subito un grande successo e di contribuire in modo incisivo al rinnovamento della cultura figurativa lombarda della fine del Cinquecento. Bizzarro decoratore profano, Camillo Procaccini assurge rapidamente a un ruolo di primo piano anche nel campo della pittura sacra di destinazione ufficiale, ottenendo grande successo con la sua attività per il Duomo di Milano. Allo stesso tempo riesce a guadagnarsi i favori dei collezionisti più raffinati attraverso la produzione di spettacolari disegni e incisioni all’acquaforte, di un’originalità che appare senza termini di confronto nel contesto milanese coevo.
Nel giro di pochi anni ottiene un vivo apprezzamento anche al di fuori del capoluogo ambrosiano, segnando una tappa significativa nel Canton Ticino.
Con una quarantina di opere, la mostra ricostruisce compiutamente la complessa cultura pittorica di un artista che, in bilico tra il Cinquecento e il Seicento, si confronta con la sperimentazione del tardo manierismo e con i dettami della Controriforma.
Coordinata da Mariangela Agliati Ruggia, curatrice della Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, l’esposizione è stata studiata e realizzata da Daniele Cassinelli, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti, Paolo Vanoli. Anche Pierre Rosenberg, dell’Académie française e Presidente-direttore onorario del Museo del Louvre, ha offerto una testimonianza importante, nella prefazione del catalogo della mostra.
La rilevanza e il prestigio del progetto espositivo hanno permesso di ottenere prestiti da importanti musei, fra cui la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, il Victoria & Albert Museum, il British Museum di Londra, e da prestigiose collezioni private, tra cui la collezione Borromeo e la collezione Koelliker.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La prima sezione, riservata al periodo bolognese, propone opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dalla Galleria Estense Modena, per proseguire con la produzione lombarda, fra cui spicca una pala eseguita per il Duomo di Milano proveniente dalla collezione Borromeo.
L’intervento del pittore nel Canton Ticino è illustrato nella sezione che raccoglie le opere e i disegni
preparatori realizzati per la chiesa Santa Croce a Riva San Vitale, poco distante da Rancate, dove il pittore nel 1591-1592 ha eseguito di uno dei cicli più vasti della sua prima attività.
Le opere di Camillo Procaccini dialogheranno inoltre con alcuni dipinti di Giovan Battista Crespi (1573 -1632) detto il Cerano, altro esponente di rilievo della pittura del Seicento lombardo.
LE OPERE DI SPICCO
Tra i pezzi più pregiati della rassegna, un olio su rame della Galleria Nazionale di Roma con S. Giorgio ed il drago e alcuni disegni del British Museum fra cui uno splendido foglio dedicato S. Antonio tentato dai diavoli mai esposto in Italia.
Molto importante la presenza di due opere del Cerano: un piccolo dipinto su rame proveniente dall'Ashmolean Museum di Oxford, assente dall’ Italia da ben 34 anni, e un inedito raffigurante, come il rame di Oxford, Il riposo durante la fuga in Egitto.
APPARATI DIDATTICI
Un video prodotto dalla TSI illustrerà l'attività di Procaccini come grande decoratore in San Prospero a Reggio Emilia, a Lainate, a Riva San Vitale.
I visitatori che desiderano approfondire la conoscenza del Procaccini e del clima artistico nel quale ha operato potranno seguire itinerari conoscitivi sul territorio studiati appositamente.
13
settembre 2007
Camillo Procaccini
Dal 13 settembre al 02 dicembre 2007
arte antica
Location
PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZUST
Rancate, Via Pinacoteca Züst, (Mendrisio)
Rancate, Via Pinacoteca Züst, (Mendrisio)
Biglietti
Intero: Fr. 8.-/ € 5,50 - Ridotto (pensionati, studenti, comitive): Fr.6.-/ € 4,00. Scuole: gratuito
Orario di apertura
9-12 / 14-17, chiuso lunedì
Vernissage
13 Settembre 2007, ore 11
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore