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Camilloni | Cotta | Frisone – Charme féminin
Un evento espositivo di alto livello, incentrato sulla produzione pittorica di tre giovani protagoniste, eccellenti artiste che occupano un posto eminente nella pittura italiana contemporanea
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un evento espositivo di alto livello, incentrato sulla produzione pittorica di tre giovani protagoniste, eccellenti artiste che occupano un posto eminente nella pittura italiana contemporanea. Questo quanto si propone il ciclo di mostre estive titolato “Charme féminin”, curato dalla dottoressa Giorgia Cassini, in programma presso le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel a Sanremo.
“Charme féminin”, intende valorizzare la figura della donna come pittrice e non più solo come soggetto dipinto, assegnandole il ruolo di protagonista della scena artistica a lungo dominata dalla figura maschile. Questo è quanto si propone il ciclo di tre esposizioni che verrà allestito con cadenza mensile nelle costituende Sale d’Arte meritoriamente ideate dall’ingegner Igor Varnero, Director of Sales and Marketing del Nyala Suite Hotel.
Un’iniziativa che si propone di promuovere ed evidenziare il ruolo della donna nell’arte e di recuperare il valore scientifico, sociale e antropologico delle opere di artiste contemporanee, quali figure rilevanti nel panorama creativo nazionale.
«Come donna, esperta d’arte e attenta alle tematiche femminili – afferma Giorgia Cassini – ho piacere di curare una programmazione artistica fondata sulle caratteristiche principali che contraddistinguono il genere: la semplicità legata al gusto del bello e la ricercatezza dei dettagli come segno di attenzione al particolare. Il mio plauso va, quindi, all’amico Igor Varnero per avere voluto questo importante incontro artistico per le donne e delle donne, modulato in tre distinte fasi stilistiche ad inaugurare le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel. Un’idea che ho voluto sostenere fin da subito poiché si tratta di un appuntamento importante, non solo dal punto di vista artistico, ma anche come possibile momento di riflessione, rara occasione nel territorio ponentino per aggiornarsi su alcune delle tematiche più presenti nel lavoro dei contemporanei. Un modo originale per affermare – ancora una volta – che l’arte, il genio, la creatività non hanno genere, benché storicamente, l’espressione artistica e la fruibilità dell’arte siano state quasi esclusivo appannaggio degli uomini».
L’alta qualità artistica della manifestazione è data dalla notevole valenza culturale delle opere costituenti le diverse esposizioni: tutte le artiste hanno al loro attivo numerose mostre sia personali che collettive in sedi prestigiose; numerose sono inoltre le opere che si trovano presso collezioni private in Italia e all’estero.
Le tre mostre offriranno pertanto l’opportunità di godere del genio artistico al femminile, di cui sarà possibile cogliere la freschezza dell’essere donna ed ammirarne la creatività. Per godere pienamente dell’esperienza visiva attraverso il sentire individuale l’allestimento di ogni mostra sarà modulato sulle tre diverse stilistiche proprie di ciascuna artista a creare un raffinato apparato scenografico.
Monica Frisone : 1-29 luglio 2010
Roberta Camilloni: 1- 29 agosto 2010
Antonella Cotta: 3 – 30 settembre 2010
Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel ,
Via Solaro 134, Sanremo
Tel. +39 0184 667 668,
fax +39 0184 666 059
info@nyalahotel.com
www.nyalahotel.com
Monica Frisone
Monica Frisone è nata nel 1974 a Genova, dove vive e lavora, concentrando la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica. Nelle sue opere “taglio” fotografico, pennello e contemporaneità si fondono in un inscindibile “unicum”. Indirizza la sua ricerca artistica sulla figura femminile. Attraverso uno stile rigoroso e la cura lenticolare dei particolari l’osservatore è posto di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità. La donna è rappresentata come simbolo di grazia e graffiante bellezza, per essere successivamente indagata nei suoi intimi meccanismi psicologici, ed infine sublimata ed idealizzata. Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò a altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico. Si tratta di una sorta di diario di appunti figurativi attraverso immagini concrete e allo stesso tempo evanescenti, un gioco che esalta l’arcana ed impenetrabile componente del mondo femminile.
La caratteristica principale delle sue opere è il “taglio” fotografico del soggetto, la ricerca dell’inquadratura, non volendo essere il ritratto soltanto una rappresentazione della realtà, ma lo strumento attraverso il quale fornire all’osservatore le informazioni necessarie per ri-conoscere il soggetto. Facendosi tramite tra lo spettatore e ciò che è ritratto, tratto dal mondo reale e poi trattato in un secondo momento, l’artista interviene sull’immagine per consentirne una nuova traccia.
«La pittura di Monica Frisone – chiarisce la curatrice Giorgia Cassini – è sorprendente ed incantevole: è la ricchezza dell’inconscio della giovane pittrice che traspone perfettamente sulla tela ora un’emozione intensa ora la voce dolce di un romanticismo che mette in sintonia i sensi con il cuore.
La Frisone possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo..
Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous».
I’m waiting, MDF 40X30 cm She – The Sin, MDF 40X30 cm
Roberta Camilloni Roberta Camilloni è nata a Sondrio nel 1963, vive e lavora ad Alassio. La pittura è per lei mezzo espressivo di pensieri e stati d’animo che, vissuti in una realtà ricca di significati e contenuti, vengono trasferiti sulle tele per essere trasmessi al largo pubblico. I suoi due figli, Iacopo e Samuele, sono fonte di continua gioia, di rinnovamento ed ispirazione: il vederli crescere, notandone i cambiamenti, le ha fatto maturare un profondo interesse per lo studio del ritratto e della figura. Le sue opere rispondono ad una stilistica verista con note talora surrealiste e sono sempre affiancate da un breve testo atto a fornirne la corretta interpretazione emozionale. A livello contenutistico Roberta Camilloni sintetizza il proprio credo artistico in una disamina attenta e puntuale: «La vita è degna di essere vissuta solo quando la soglia tra veglia e sonno viene cancellata dai passi di immagini surreali che fluttuano continuamente, in gran numero, alimentati dalla realtà attraverso la quale, la visione e il suono sono ingranati l’uno nell’altro con automatica esattezza tanto da generare “il senso” del proprio essere. Nei miei dipinti, la tecnica a volte è minuziosa ma anche illusionistica, a tratti è ricca di un compiaciuto virtuosismo dietro il quale si nasconde una personalità istrionica e controversa che non sfugge all’occhio del pubblico sensibile alle contraddizioni della vita. Per un paradosso che non è certo l’unico dei tratti caratterizzanti le mie opere, mi piace pensare che tale genere pittorico sia esempio riconoscibile di uno stile verista ma anche surreale. Il gusto mai sopito per quella bellezza che scopro in tutto ciò che mi attrae fa si che la mia tela sia usata come musa ispiratrice, per rappresentare vari momenti di una vita vissuta, una messinscena teatrale allestita con l’allucinato realismo di impossibili rebus verbali e visuali. Ogni quadro ha una sua voce, parla attraverso gli occhi di chi lo guarda e proprio in quei momenti l’opera si arricchisce di grande energia, di enigmi interiori, manifestazioni di forza e tenacia, nuove emozioni che portano alla vita tutto l’incanto che essa cela». «La seducente potenza espressiva dei mezzi pittorici di Roberta Camilloni - commenta Giorgia Cassini – rivela il frenetico fervore di un mondo interiore di inesauribile ricchezza, sostenuto da una fertile fantasia che continuamente trascorre dalle vie della realtà alle vie del sogno, quale mondo fantastico e sospeso. Un ingegno sottile e vivacissimo che non si stanca di tentare tutte le possibilità della linea e del colore, con risultati di elevata eleganza stilistica. Artista sensibilissima che guarda al Surrealismo, senza tuttavia rinunciare mai alla propria originalità, reca in pittura la carica vitalistica del suo temperamento, talora in esplosioni di colore acceso di riverberi luminosi talora in forme di vibrante e inquieto Simbolismo, proponendo gli aspetti più diversi accostati con una sensibilità che coinvolge non solo l’emozione presente ma anche il sentimento, altrettanto reale, della visione onirica che affiora in un rifrangersi e inseguirsi di allusioni intime che formano il tessuto stesso del quadro, la sua atmosfera». Adamo ed Eva, olio su tela, 80x60 cm Bambole, olio su tela 100x80
Antonella Cotta
Antonella Cotta nasce il 9 luglio 1954 ad Imperia, dove vive fino al 1985, anno in cui si trasferisce a Diano Castello, il paese dove tuttora abita. Inizia a dipingere su seta in occasione della nascita dei suoi figli (1989) Nicolò ed Eugenia. Dipinge esclusivamente su seta fino al 2006, anno in cui si dedica ad opere su tela applicando tecniche miste ad olio ed acrilico. Le sue opere su seta, per la tonalità dei loro colori, appaiono come singolari acquerelli, mentre quelle su tela appaiono astratte rispetto al mondo reale. Ama raffigurare i luoghi che l’hanno particolarmente colpita nei suoi viaggi e i paesaggi della terra ligure. Nei dipinti si delineano colori solari che sono la caratteristica peculiare dei quadri. Considera la pittura un’espressione intimistica che necessita di essere vissuta individualmente e ritiene che si dipinga soprattutto per se stessi.
L’idea di rendere omaggio alla rappresentazione della natura, genere classico dell’arte pittorica riletto in chiave astratta nelle opere di Antonella Cotta, origina dalla consapevolezza che la sua arte e i suoi ideali raccolgono consensi e suscitano entusiasmi. Raffinata interprete per dimensione artistica e intellettuale, propone agli abitanti di Sanremo, ma anche al pubblico più vasto un equilibrio, una misura suggerita insieme dalla natura e dalla lezione dei grandi maestri del passato. Una vocazione artistica che è interpretazione dinamica, rivelazione strutturata secondo le leggi del suo linguaggio pittorico, sempre vigoroso e sempre sostenuto dalla ricchezza e dalla violenza del colore. La restituzione del dato naturale come la cura con cui rende lo scintillare improvviso di una luce dorata, non sono solo frutto di un’impressione ottica, ma traduzione di un’urgenza sentimentale: all’artista interessa cogliere sia l´ “hic et nunc”, l’apparenza instabile e fuggevole delle cose, sia il ritrovare la realtà più intima e nascosta vivificata e animata dalla costante carezza della memoria.
«La visione estetica di Antonella Cotta – osserva la curatrice Giorgia Cassini – è quella di un paesaggio ligure che diviene nel suo “fare arte” veduta introspettiva, dilatazione dell’anima. Di fatto ferma sulla tela, entro un sedimentarsi materico, un paesaggio condizionato da una forte connotazione coloristica, sviluppando un discorso pittorico ove la natura è l’elemento primario. Manca la definizione tradizionale degli spazi, essi sono ridotti ad elementi geometrici, a forme che si giustappongono creando l’idea di una trasformazione continua. Sono opere in cui risalta lo studio dei colori, delle tonalità, della luce, delle forme e dove la scelta da parte dell’artista di una certa immagine della natura o della sua rappresentazione vuole essere il segno di una particolare interpretazione della vita. Un paesaggio, quello ligure, incantevole e leggiadro, di straordinaria intensità vitale, ricreato fra realtà e poeticità».
“Charme féminin”, intende valorizzare la figura della donna come pittrice e non più solo come soggetto dipinto, assegnandole il ruolo di protagonista della scena artistica a lungo dominata dalla figura maschile. Questo è quanto si propone il ciclo di tre esposizioni che verrà allestito con cadenza mensile nelle costituende Sale d’Arte meritoriamente ideate dall’ingegner Igor Varnero, Director of Sales and Marketing del Nyala Suite Hotel.
Un’iniziativa che si propone di promuovere ed evidenziare il ruolo della donna nell’arte e di recuperare il valore scientifico, sociale e antropologico delle opere di artiste contemporanee, quali figure rilevanti nel panorama creativo nazionale.
«Come donna, esperta d’arte e attenta alle tematiche femminili – afferma Giorgia Cassini – ho piacere di curare una programmazione artistica fondata sulle caratteristiche principali che contraddistinguono il genere: la semplicità legata al gusto del bello e la ricercatezza dei dettagli come segno di attenzione al particolare. Il mio plauso va, quindi, all’amico Igor Varnero per avere voluto questo importante incontro artistico per le donne e delle donne, modulato in tre distinte fasi stilistiche ad inaugurare le Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel. Un’idea che ho voluto sostenere fin da subito poiché si tratta di un appuntamento importante, non solo dal punto di vista artistico, ma anche come possibile momento di riflessione, rara occasione nel territorio ponentino per aggiornarsi su alcune delle tematiche più presenti nel lavoro dei contemporanei. Un modo originale per affermare – ancora una volta – che l’arte, il genio, la creatività non hanno genere, benché storicamente, l’espressione artistica e la fruibilità dell’arte siano state quasi esclusivo appannaggio degli uomini».
L’alta qualità artistica della manifestazione è data dalla notevole valenza culturale delle opere costituenti le diverse esposizioni: tutte le artiste hanno al loro attivo numerose mostre sia personali che collettive in sedi prestigiose; numerose sono inoltre le opere che si trovano presso collezioni private in Italia e all’estero.
Le tre mostre offriranno pertanto l’opportunità di godere del genio artistico al femminile, di cui sarà possibile cogliere la freschezza dell’essere donna ed ammirarne la creatività. Per godere pienamente dell’esperienza visiva attraverso il sentire individuale l’allestimento di ogni mostra sarà modulato sulle tre diverse stilistiche proprie di ciascuna artista a creare un raffinato apparato scenografico.
Monica Frisone : 1-29 luglio 2010
Roberta Camilloni: 1- 29 agosto 2010
Antonella Cotta: 3 – 30 settembre 2010
Sale d’Arte del Nyala Suite Hotel ,
Via Solaro 134, Sanremo
Tel. +39 0184 667 668,
fax +39 0184 666 059
info@nyalahotel.com
www.nyalahotel.com
Monica Frisone
Monica Frisone è nata nel 1974 a Genova, dove vive e lavora, concentrando la sua attenzione sulla rilettura creativa di soggetti fotografici attraverso una marcata impronta grafica e la sperimentazione tecnica. Nelle sue opere “taglio” fotografico, pennello e contemporaneità si fondono in un inscindibile “unicum”. Indirizza la sua ricerca artistica sulla figura femminile. Attraverso uno stile rigoroso e la cura lenticolare dei particolari l’osservatore è posto di fronte alla potente inquietudine della bellezza, all’eterea fisicità e all’erotica sensualità. La donna è rappresentata come simbolo di grazia e graffiante bellezza, per essere successivamente indagata nei suoi intimi meccanismi psicologici, ed infine sublimata ed idealizzata. Le figure femminili, ricche di minuziosa attenzione per il dettaglio, rimandano perciò a altri significati, conducendo l’osservatore ad un livello tutt’altro che fisico. Si tratta di una sorta di diario di appunti figurativi attraverso immagini concrete e allo stesso tempo evanescenti, un gioco che esalta l’arcana ed impenetrabile componente del mondo femminile.
La caratteristica principale delle sue opere è il “taglio” fotografico del soggetto, la ricerca dell’inquadratura, non volendo essere il ritratto soltanto una rappresentazione della realtà, ma lo strumento attraverso il quale fornire all’osservatore le informazioni necessarie per ri-conoscere il soggetto. Facendosi tramite tra lo spettatore e ciò che è ritratto, tratto dal mondo reale e poi trattato in un secondo momento, l’artista interviene sull’immagine per consentirne una nuova traccia.
«La pittura di Monica Frisone – chiarisce la curatrice Giorgia Cassini – è sorprendente ed incantevole: è la ricchezza dell’inconscio della giovane pittrice che traspone perfettamente sulla tela ora un’emozione intensa ora la voce dolce di un romanticismo che mette in sintonia i sensi con il cuore.
La Frisone possiede la cifra rara del magico che infonde grande forza estetica alle opere e dà libero corso ad un’energia che origina la piacevolezza che cattura lo sguardo. È la grazia delle protagoniste, vere icone di stile, immortalate sulla tela come su un set cinematografico o nel backstage di una sfilata o al party più esclusivo..
Una pittura cosmopolita in cui le immagini femminili prendono vita per raccontare il loro tratto distintivo, il loro lato fashion. Un lavoro brillante, in splendida progressione, dall’impatto sofisticato e glamorous».
I’m waiting, MDF 40X30 cm She – The Sin, MDF 40X30 cm
Roberta Camilloni Roberta Camilloni è nata a Sondrio nel 1963, vive e lavora ad Alassio. La pittura è per lei mezzo espressivo di pensieri e stati d’animo che, vissuti in una realtà ricca di significati e contenuti, vengono trasferiti sulle tele per essere trasmessi al largo pubblico. I suoi due figli, Iacopo e Samuele, sono fonte di continua gioia, di rinnovamento ed ispirazione: il vederli crescere, notandone i cambiamenti, le ha fatto maturare un profondo interesse per lo studio del ritratto e della figura. Le sue opere rispondono ad una stilistica verista con note talora surrealiste e sono sempre affiancate da un breve testo atto a fornirne la corretta interpretazione emozionale. A livello contenutistico Roberta Camilloni sintetizza il proprio credo artistico in una disamina attenta e puntuale: «La vita è degna di essere vissuta solo quando la soglia tra veglia e sonno viene cancellata dai passi di immagini surreali che fluttuano continuamente, in gran numero, alimentati dalla realtà attraverso la quale, la visione e il suono sono ingranati l’uno nell’altro con automatica esattezza tanto da generare “il senso” del proprio essere. Nei miei dipinti, la tecnica a volte è minuziosa ma anche illusionistica, a tratti è ricca di un compiaciuto virtuosismo dietro il quale si nasconde una personalità istrionica e controversa che non sfugge all’occhio del pubblico sensibile alle contraddizioni della vita. Per un paradosso che non è certo l’unico dei tratti caratterizzanti le mie opere, mi piace pensare che tale genere pittorico sia esempio riconoscibile di uno stile verista ma anche surreale. Il gusto mai sopito per quella bellezza che scopro in tutto ciò che mi attrae fa si che la mia tela sia usata come musa ispiratrice, per rappresentare vari momenti di una vita vissuta, una messinscena teatrale allestita con l’allucinato realismo di impossibili rebus verbali e visuali. Ogni quadro ha una sua voce, parla attraverso gli occhi di chi lo guarda e proprio in quei momenti l’opera si arricchisce di grande energia, di enigmi interiori, manifestazioni di forza e tenacia, nuove emozioni che portano alla vita tutto l’incanto che essa cela». «La seducente potenza espressiva dei mezzi pittorici di Roberta Camilloni - commenta Giorgia Cassini – rivela il frenetico fervore di un mondo interiore di inesauribile ricchezza, sostenuto da una fertile fantasia che continuamente trascorre dalle vie della realtà alle vie del sogno, quale mondo fantastico e sospeso. Un ingegno sottile e vivacissimo che non si stanca di tentare tutte le possibilità della linea e del colore, con risultati di elevata eleganza stilistica. Artista sensibilissima che guarda al Surrealismo, senza tuttavia rinunciare mai alla propria originalità, reca in pittura la carica vitalistica del suo temperamento, talora in esplosioni di colore acceso di riverberi luminosi talora in forme di vibrante e inquieto Simbolismo, proponendo gli aspetti più diversi accostati con una sensibilità che coinvolge non solo l’emozione presente ma anche il sentimento, altrettanto reale, della visione onirica che affiora in un rifrangersi e inseguirsi di allusioni intime che formano il tessuto stesso del quadro, la sua atmosfera». Adamo ed Eva, olio su tela, 80x60 cm Bambole, olio su tela 100x80
Antonella Cotta
Antonella Cotta nasce il 9 luglio 1954 ad Imperia, dove vive fino al 1985, anno in cui si trasferisce a Diano Castello, il paese dove tuttora abita. Inizia a dipingere su seta in occasione della nascita dei suoi figli (1989) Nicolò ed Eugenia. Dipinge esclusivamente su seta fino al 2006, anno in cui si dedica ad opere su tela applicando tecniche miste ad olio ed acrilico. Le sue opere su seta, per la tonalità dei loro colori, appaiono come singolari acquerelli, mentre quelle su tela appaiono astratte rispetto al mondo reale. Ama raffigurare i luoghi che l’hanno particolarmente colpita nei suoi viaggi e i paesaggi della terra ligure. Nei dipinti si delineano colori solari che sono la caratteristica peculiare dei quadri. Considera la pittura un’espressione intimistica che necessita di essere vissuta individualmente e ritiene che si dipinga soprattutto per se stessi.
L’idea di rendere omaggio alla rappresentazione della natura, genere classico dell’arte pittorica riletto in chiave astratta nelle opere di Antonella Cotta, origina dalla consapevolezza che la sua arte e i suoi ideali raccolgono consensi e suscitano entusiasmi. Raffinata interprete per dimensione artistica e intellettuale, propone agli abitanti di Sanremo, ma anche al pubblico più vasto un equilibrio, una misura suggerita insieme dalla natura e dalla lezione dei grandi maestri del passato. Una vocazione artistica che è interpretazione dinamica, rivelazione strutturata secondo le leggi del suo linguaggio pittorico, sempre vigoroso e sempre sostenuto dalla ricchezza e dalla violenza del colore. La restituzione del dato naturale come la cura con cui rende lo scintillare improvviso di una luce dorata, non sono solo frutto di un’impressione ottica, ma traduzione di un’urgenza sentimentale: all’artista interessa cogliere sia l´ “hic et nunc”, l’apparenza instabile e fuggevole delle cose, sia il ritrovare la realtà più intima e nascosta vivificata e animata dalla costante carezza della memoria.
«La visione estetica di Antonella Cotta – osserva la curatrice Giorgia Cassini – è quella di un paesaggio ligure che diviene nel suo “fare arte” veduta introspettiva, dilatazione dell’anima. Di fatto ferma sulla tela, entro un sedimentarsi materico, un paesaggio condizionato da una forte connotazione coloristica, sviluppando un discorso pittorico ove la natura è l’elemento primario. Manca la definizione tradizionale degli spazi, essi sono ridotti ad elementi geometrici, a forme che si giustappongono creando l’idea di una trasformazione continua. Sono opere in cui risalta lo studio dei colori, delle tonalità, della luce, delle forme e dove la scelta da parte dell’artista di una certa immagine della natura o della sua rappresentazione vuole essere il segno di una particolare interpretazione della vita. Un paesaggio, quello ligure, incantevole e leggiadro, di straordinaria intensità vitale, ricreato fra realtà e poeticità».
01
luglio 2010
Camilloni | Cotta | Frisone – Charme féminin
Dal primo luglio al 30 settembre 2010
arte contemporanea
Location
NYALA SUITE HOTEL
Sanremo, Strada Solaro, 134, (Imperia)
Sanremo, Strada Solaro, 134, (Imperia)
Orario di apertura
Monica Frisone : 1-29 luglio 2010
Roberta Camilloni: 1- 29 agosto 2010
Antonella Cotta: 3 – 30 settembre 2010
Vernissage
1 Luglio 2010, ore 18
Autore
Curatore