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CAMMOVIE_Videoart Platform
Il contenitore digitale offre spunti di riflessione e di confronti attraverso gli sguardi degli artisti e le immagini del mondo virtuale per un insieme di informazioni che spaziano dall’attualità dei drammi umani alla bellezza dell’arte digitale
Comunicato stampa
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Continua la programmazione del museo CAM, i cui spazi ospitano le opere della collezione permanente ancora coperte e sostituite da fotocopie per protesta contro l'indifferenza da parte delle istituzioni. Il bianco assoluto del museo di Casoria fa da cornice ad un nuovo ed incisivo evento all'insegna dell'internazionalità artistica e dell'arte/cronaca: CAMMOVIE_Videoart Platform, a cura di Antonio Manfredi, dal 31 marzo, alle ore 19.00, al 31 maggio. Alla sua terza edizione, il contenitore digitale offre spunti di riflessione e di confronti attraverso gli sguardi degli artisti e le immagini del mondo virtuale per un insieme di informazioni che spaziano dall'attualità dei drammi umani alla bellezza dell'arte digitale. Anche quest’anno CAMMOVIE ospiterà quattro sezioni: GOD-MEN, sulle figure dei dittatori e sugli effetti del loro potere; PROMISED LAND_From Lampedusa to Domitiana, che mostra i percorsi dei viaggi della speranza e il degrado in cui si evolvono; STATE MAFIA_The performances of politics, sui rapporti tra gli organi di governo e le organizzazioni criminali; MAGMART VII ed., festival internazionale di videoarte.
La sezione dedicata ai dittatori che attualmente governano nel mondo, GOD-MEN, ne metaforizza il potere assolutistico attraverso le immagini delle parate militari e delle repressioni armate. Centinaia di uomini o donne sfilano davanti ai tiranni in abiti colorati e con sorrisi tutti identici mostrando l'omologazione del potere, esprimendo la volontà di eliminare un'identità contraria. L'opposizione che osa rivelarsi viene infatti brutalmente cancellata dagli oppressori, dagli uomini-Dio (God-men), attraverso l'intervento armato. Sullo sfondo di tali visioni appare la famosa scena di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore, mentre danza abbracciando un mappamondo e le sue velleità di grandezza, simile ai tiranni che la civiltà accetta e che non combatte. La sezione dal titolo STATE MAFIA_The performances of politics, focalizza l’attenzione sulla difficile realtà italiana dei rapporti tra le mafie e lo Stato. La rete web diventa fonte d’informazione reale da cui attingere per trasformare la cronaca in video arte. Le immagini, le intercettazioni, le testimonianze si susseguono in un excursus drammatico che enfatizza gli episodi di concussione tra il potere politico, quello economico e quello della criminalità organizzata. Compito di un’arte che si fa sociale è indignarsi per i meccanismi di potere che condizionano la società civile attraverso la loro messa in scena in video. Nella sezione PROMISE LAND, la terra promessa dei sogni degli immigrati si trasforma negli incubi dei barconi che appaiono a Lampedusa, nei volti sofferenti, nelle fughe disperate e negli oggetti che segnano il passaggio del dolore nelle foto scattate da Alessia Capasso durante la sua permanenza sull'isola. Nella stessa sezione il lampedusano Giacomo Sferlazzo mostra un video dal poetico dialogo senza parole con le imbarcazioni degli immigrati arenate sulla spiaggia dell'isola siciliana e presenta l'installazione “Barchette”, per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario che eviti le migliaia di morti durante i viaggi tra l’Africa e l’Europa (15.760 decessi dal 1988). Le aspirazioni degli immigrati che arrivano in Italia vengono deluse dalle condizioni della difficile realtà campana in cui si trovano da emarginati e irregolari, facili prede della criminalità organizzata . La nuova patria offre una vita di degrado e in continua precarietà come testimoniano le immagini in bianco e nero di Giovanni Izzo. I suoi ritratti della “Domiziana” mostrano una terra desolata in cui gli immigrati vivono in architetture fatiscenti, si accampano sotto i ponti in tende simili a quelle improvvisate a Lampedusa, aspettano gli autobus che li portano a lavorare sottopagati nei campi o popolano le strade con la prostituzione. Con l’ultima sezione, il museo di Casoria conferma, per il settimo anno consecutivo, il suo partenariato con il noto festival internazionale MAGMART_video under volcano diretto da Enrico Tomaselli. Questa edizione ha visto il coinvolgimento di circa 700 video inviati da 70 nazioni differenti confermando il sempre maggiore successo del festival e il coinvolgimento per questa forma d'arte. La giuria composta da Agata Chiusano, Giuseppe De Marco, Sotiris Iliadis, Luca Magnoni, Antonio Manfredi, Enrico Tomaselli, Jose Vieira, vota e seleziona i video online. I 30 vincitori entrano a far parte della collezione permanente del CAM, visibili in occasione di CAMMOVIE presso le postazioni video del museo di Casoria.
La sezione dedicata ai dittatori che attualmente governano nel mondo, GOD-MEN, ne metaforizza il potere assolutistico attraverso le immagini delle parate militari e delle repressioni armate. Centinaia di uomini o donne sfilano davanti ai tiranni in abiti colorati e con sorrisi tutti identici mostrando l'omologazione del potere, esprimendo la volontà di eliminare un'identità contraria. L'opposizione che osa rivelarsi viene infatti brutalmente cancellata dagli oppressori, dagli uomini-Dio (God-men), attraverso l'intervento armato. Sullo sfondo di tali visioni appare la famosa scena di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore, mentre danza abbracciando un mappamondo e le sue velleità di grandezza, simile ai tiranni che la civiltà accetta e che non combatte. La sezione dal titolo STATE MAFIA_The performances of politics, focalizza l’attenzione sulla difficile realtà italiana dei rapporti tra le mafie e lo Stato. La rete web diventa fonte d’informazione reale da cui attingere per trasformare la cronaca in video arte. Le immagini, le intercettazioni, le testimonianze si susseguono in un excursus drammatico che enfatizza gli episodi di concussione tra il potere politico, quello economico e quello della criminalità organizzata. Compito di un’arte che si fa sociale è indignarsi per i meccanismi di potere che condizionano la società civile attraverso la loro messa in scena in video. Nella sezione PROMISE LAND, la terra promessa dei sogni degli immigrati si trasforma negli incubi dei barconi che appaiono a Lampedusa, nei volti sofferenti, nelle fughe disperate e negli oggetti che segnano il passaggio del dolore nelle foto scattate da Alessia Capasso durante la sua permanenza sull'isola. Nella stessa sezione il lampedusano Giacomo Sferlazzo mostra un video dal poetico dialogo senza parole con le imbarcazioni degli immigrati arenate sulla spiaggia dell'isola siciliana e presenta l'installazione “Barchette”, per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario che eviti le migliaia di morti durante i viaggi tra l’Africa e l’Europa (15.760 decessi dal 1988). Le aspirazioni degli immigrati che arrivano in Italia vengono deluse dalle condizioni della difficile realtà campana in cui si trovano da emarginati e irregolari, facili prede della criminalità organizzata . La nuova patria offre una vita di degrado e in continua precarietà come testimoniano le immagini in bianco e nero di Giovanni Izzo. I suoi ritratti della “Domiziana” mostrano una terra desolata in cui gli immigrati vivono in architetture fatiscenti, si accampano sotto i ponti in tende simili a quelle improvvisate a Lampedusa, aspettano gli autobus che li portano a lavorare sottopagati nei campi o popolano le strade con la prostituzione. Con l’ultima sezione, il museo di Casoria conferma, per il settimo anno consecutivo, il suo partenariato con il noto festival internazionale MAGMART_video under volcano diretto da Enrico Tomaselli. Questa edizione ha visto il coinvolgimento di circa 700 video inviati da 70 nazioni differenti confermando il sempre maggiore successo del festival e il coinvolgimento per questa forma d'arte. La giuria composta da Agata Chiusano, Giuseppe De Marco, Sotiris Iliadis, Luca Magnoni, Antonio Manfredi, Enrico Tomaselli, Jose Vieira, vota e seleziona i video online. I 30 vincitori entrano a far parte della collezione permanente del CAM, visibili in occasione di CAMMOVIE presso le postazioni video del museo di Casoria.
31
marzo 2012
CAMMOVIE_Videoart Platform
Dal 31 marzo al 31 maggio 2012
arte contemporanea
Location
CAM – CASORIA CONTEMPORARY ART MUSEUM
Casoria, Via Calore, (Napoli)
Casoria, Via Calore, (Napoli)
Biglietti
intero € 3; ridotto € 2
Orario di apertura
martedì- mercoledì- giovedì - venerdì - domenica 10.00/13.00 sabato 17.00/20.00
Vernissage
31 Marzo 2012, ore 19.00
Autore
Curatore