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Campo aperto: Lino Mannocci – Un matrimonio futurista
Mannocci presenta una trentina di lavori tra cartoline ricavate da fotografie d'epoca, marmi che evocano le lapidi-bassorilievi dei primi anni del Dopoguerra e dipinti ispirati alle cartoline rielaborate
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Torna il ciclo Campo Aperto al Museo
Novecento, che vede protagonista l'artista toscano Lino Mannocci (dal
27 settembre 2019 al 16 settembre 2020) con una mostra dal titolo
“Un Matrimonio futurista” curata dal direttore artistico del Museo,
Sergio Risaliti.
Ispirate all’unione tra Gino Severini e Jeanne Fort, le opere di Lino
Mannocci esposte al primo e secondo piano del Museo Novecento
fanno da ideale proseguimento alla mostra Solo. Gino Severini, la
monografica dedicata al pittore toscano tuttora in corso al Museo (fino
al 10 ottobre). Mannocci presenta una trentina di lavori tra cartoline
ricavate da fotografie d'epoca, marmi che evocano le lapidi-bassorilievi
dei primi anni del Dopoguerra e dipinti ispirati alle cartoline
rielaborate. Un video e un’installazione completano l’excursus che
Mannocci dedica al matrimonio di Gino Severini e Jeanne Fort e alla
presenza quel giorno del meglio delle avanguardie parigine.
“Il 28 Agosto del 1913, quando il “Principe dei Poeti”, Paul Fort, si
presentò all’ingresso del Comune del 14esimo arrondissement, dove
sua figlia aveva appena sposato Gino Severini, definì la loro unione
come il matrimonio tra la Francia e l’Italia – racconta Mannocci -.
Avrebbe potuto definirlo anche “un matrimonio degli dei” data la
cospicua presenza di poeti e pittori di grande talento. Gli dei
dell’avanguardia del primo Novecento: Filippo Tommaso Marinetti,
Guillaume Apollinaire, Stuart Merrill, Alfred Vallette, Max Jacob, André
Salmon, Rachilde, Francis Carco, Fernand Léger, Jean Metzinger, Albert
Gleizes, Valentine de Saint-Point. Intorno a questi, anche se non
fisicamente presenti alle nozze, se ne muovevano altri con cui
quotidianamente interagivano: Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Aldo
Palazzeschi, Carlo Carrà, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Henri
Matisse, Georges Braque, e l’elenco potrebbe continuare”.
“L’idea di partire da questo matrimonio, per una serie di dipinti e
riflessioni su quel mondo – continua l'artista - nacque durante la
lettura dell’autobiografia di Gino Severini, “La vita di un pittore”,
pubblicata nel 1946, da cui speravo di trarre qualche spunto
interessante per la mostra di cartoline ad olio che stavo ultimando per
la Estorick Collection di Londra. Approfondendo i commenti di Severini,
poco alla volta è emerso un disegno chiaro e ovvio sulla forma da dare
a questo mio progetto di immagini e parole in cui ho inseguito alcuni
dei grandi protagonisti del primo Novecento: usare la sua
autobiografia, e in particolare il racconto del suo matrimonio con
Jeanne Paul Fort, la giovane sposa sedicenne, come punto di partenza
per le mie ‘peregrinazioni’. Gino Severini è divenuto quindi mio
compagno di viaggio. Un compagno affabile, aperto alle opinioni degli
altri e alle complessità della vita. Ho così iniziato a mettere insieme e a
‘manipolare’ nuove cartoline ricavate dalle fotografie e dai documenti
relativi ai protagonisti di questa stagione. Ho poi dipinto una serie di
quadri partendo dalle cartoline elaborate. Infine ho realizzato alcuni
lavori su marmo che vorrebbero evocare le lapidi-bassorilievi degli anni
del dopoguerra”.
“È sempre più comprensibile l’ingegneria culturale del Museo
Novecento, la cui missione principale è di triplice natura: valorizzazione
della collezione, aggiornamento per rimediare a molte lacune,
mediazione culturale - spiega Sergio Risaliti, direttore artistico del
Museo e curatore della mostra -. Partiti dalla presenza di un’opera di
Severini in collezione, siamo riusciti a costruire una mostra di spessore
dedicata a due episodi della carriera dell’artista di Cortona, l’attività
per il collezionista Rosenberg a Parigi e gli affreschi a Montegufoni,
maniero dei Sitwell. Lino Mannocci, curatore di questa mostra, è un
artista di spicco, già protagonista del movimento della Metacosa,
fondato negli anni Settanta assieme a Giorgio Tonetti, Giuseppe
Bartolini e Gianfranco Ferroni e altri, che ha però la passione della
ricerca letteraria e storico artistica come dimostrato dalla sua ultima
fatica letteraria, Scene da un matrimonio futurista (2019 Affinità
Elettive), all’origine di questa sua mostra personale”.
Lino Mannocci nasce a Viareggio nel 1945. Nel 1968 si trasferisce a
Londra. Dal 1971 al 1976 studia al Camberwell College of Arts e alla
Slade University. Dal 1976 inizia a trascorrere parte dell'anno a
Montigiano, un paesino situato tra Lucca e Viareggio. Nei primi anni
ottanta partecipa come cofondatore a tutte le mostre del gruppo la
Metacosa. Nel 1984 la prima mostra in un museo, Hack Museum a
Ludwighafen, in Germania. Seguono negli anni novanta numerose
mostre a San Francisco, New York, Londra, Bergamo e Firenze. Nel
2004 è presente allo Spazio Oberdan di Milano nella mostra curata da
Philippe Daverio Fenomenologia della Metacosa - 7 artisti nel 1979 a
Milano e 25 anni dopo. Nel 2005 espone con la personale Let there be
smoke al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma. Nel 2006 a Delhi
e Mumbai in India. Nel 2007 cura la mostra e il catalogo Gli amici
pittori di Londra alla Galleria Ceribelli di Bergamo, un omaggio alla
pittura e all'amicizia. Nel 2010 in occasione della sua mostra di
monotipi al Museo Fitzwilliam di Cambridge Clouds and Myths, cura
una mostra di opere sull'Annunciazione: The Angel and the Virgin, A
brief History of the Annunciation. Nel 2012 espone presso le Cartiere
Vannucci a Milano. A ottobre, dello stesso anno, espone a New York
alla Jill Newhouse Gallery, mentre al 2014 risale la mostra E l'angelo
partì da lei presso la Galleria San Fedele di Milano. Nel 2015 inaugura
una personale presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Palazzo
Pitti di Firenze e nello stesso anno espone un gruppo di cartoline con
interventi manuali relative ai principali esponenti del Futurismo alla
Estorick Collection di Londra. Opere di Lino Mannocci sono presenti, tra
le altre, al British Museum in London, all'Altonaer Museum di
Amburgo, W. Hack Museum di Ludwigshafen, Musée Jenisch di Vevey,
Mead Art Museum di Amherst e al Fitzwilliam Museum di Cambridge.
Novecento, che vede protagonista l'artista toscano Lino Mannocci (dal
27 settembre 2019 al 16 settembre 2020) con una mostra dal titolo
“Un Matrimonio futurista” curata dal direttore artistico del Museo,
Sergio Risaliti.
Ispirate all’unione tra Gino Severini e Jeanne Fort, le opere di Lino
Mannocci esposte al primo e secondo piano del Museo Novecento
fanno da ideale proseguimento alla mostra Solo. Gino Severini, la
monografica dedicata al pittore toscano tuttora in corso al Museo (fino
al 10 ottobre). Mannocci presenta una trentina di lavori tra cartoline
ricavate da fotografie d'epoca, marmi che evocano le lapidi-bassorilievi
dei primi anni del Dopoguerra e dipinti ispirati alle cartoline
rielaborate. Un video e un’installazione completano l’excursus che
Mannocci dedica al matrimonio di Gino Severini e Jeanne Fort e alla
presenza quel giorno del meglio delle avanguardie parigine.
“Il 28 Agosto del 1913, quando il “Principe dei Poeti”, Paul Fort, si
presentò all’ingresso del Comune del 14esimo arrondissement, dove
sua figlia aveva appena sposato Gino Severini, definì la loro unione
come il matrimonio tra la Francia e l’Italia – racconta Mannocci -.
Avrebbe potuto definirlo anche “un matrimonio degli dei” data la
cospicua presenza di poeti e pittori di grande talento. Gli dei
dell’avanguardia del primo Novecento: Filippo Tommaso Marinetti,
Guillaume Apollinaire, Stuart Merrill, Alfred Vallette, Max Jacob, André
Salmon, Rachilde, Francis Carco, Fernand Léger, Jean Metzinger, Albert
Gleizes, Valentine de Saint-Point. Intorno a questi, anche se non
fisicamente presenti alle nozze, se ne muovevano altri con cui
quotidianamente interagivano: Ardengo Soffici, Giovanni Papini, Aldo
Palazzeschi, Carlo Carrà, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso, Henri
Matisse, Georges Braque, e l’elenco potrebbe continuare”.
“L’idea di partire da questo matrimonio, per una serie di dipinti e
riflessioni su quel mondo – continua l'artista - nacque durante la
lettura dell’autobiografia di Gino Severini, “La vita di un pittore”,
pubblicata nel 1946, da cui speravo di trarre qualche spunto
interessante per la mostra di cartoline ad olio che stavo ultimando per
la Estorick Collection di Londra. Approfondendo i commenti di Severini,
poco alla volta è emerso un disegno chiaro e ovvio sulla forma da dare
a questo mio progetto di immagini e parole in cui ho inseguito alcuni
dei grandi protagonisti del primo Novecento: usare la sua
autobiografia, e in particolare il racconto del suo matrimonio con
Jeanne Paul Fort, la giovane sposa sedicenne, come punto di partenza
per le mie ‘peregrinazioni’. Gino Severini è divenuto quindi mio
compagno di viaggio. Un compagno affabile, aperto alle opinioni degli
altri e alle complessità della vita. Ho così iniziato a mettere insieme e a
‘manipolare’ nuove cartoline ricavate dalle fotografie e dai documenti
relativi ai protagonisti di questa stagione. Ho poi dipinto una serie di
quadri partendo dalle cartoline elaborate. Infine ho realizzato alcuni
lavori su marmo che vorrebbero evocare le lapidi-bassorilievi degli anni
del dopoguerra”.
“È sempre più comprensibile l’ingegneria culturale del Museo
Novecento, la cui missione principale è di triplice natura: valorizzazione
della collezione, aggiornamento per rimediare a molte lacune,
mediazione culturale - spiega Sergio Risaliti, direttore artistico del
Museo e curatore della mostra -. Partiti dalla presenza di un’opera di
Severini in collezione, siamo riusciti a costruire una mostra di spessore
dedicata a due episodi della carriera dell’artista di Cortona, l’attività
per il collezionista Rosenberg a Parigi e gli affreschi a Montegufoni,
maniero dei Sitwell. Lino Mannocci, curatore di questa mostra, è un
artista di spicco, già protagonista del movimento della Metacosa,
fondato negli anni Settanta assieme a Giorgio Tonetti, Giuseppe
Bartolini e Gianfranco Ferroni e altri, che ha però la passione della
ricerca letteraria e storico artistica come dimostrato dalla sua ultima
fatica letteraria, Scene da un matrimonio futurista (2019 Affinità
Elettive), all’origine di questa sua mostra personale”.
Lino Mannocci nasce a Viareggio nel 1945. Nel 1968 si trasferisce a
Londra. Dal 1971 al 1976 studia al Camberwell College of Arts e alla
Slade University. Dal 1976 inizia a trascorrere parte dell'anno a
Montigiano, un paesino situato tra Lucca e Viareggio. Nei primi anni
ottanta partecipa come cofondatore a tutte le mostre del gruppo la
Metacosa. Nel 1984 la prima mostra in un museo, Hack Museum a
Ludwighafen, in Germania. Seguono negli anni novanta numerose
mostre a San Francisco, New York, Londra, Bergamo e Firenze. Nel
2004 è presente allo Spazio Oberdan di Milano nella mostra curata da
Philippe Daverio Fenomenologia della Metacosa - 7 artisti nel 1979 a
Milano e 25 anni dopo. Nel 2005 espone con la personale Let there be
smoke al Museo Hendrik Christian Andersen di Roma. Nel 2006 a Delhi
e Mumbai in India. Nel 2007 cura la mostra e il catalogo Gli amici
pittori di Londra alla Galleria Ceribelli di Bergamo, un omaggio alla
pittura e all'amicizia. Nel 2010 in occasione della sua mostra di
monotipi al Museo Fitzwilliam di Cambridge Clouds and Myths, cura
una mostra di opere sull'Annunciazione: The Angel and the Virgin, A
brief History of the Annunciation. Nel 2012 espone presso le Cartiere
Vannucci a Milano. A ottobre, dello stesso anno, espone a New York
alla Jill Newhouse Gallery, mentre al 2014 risale la mostra E l'angelo
partì da lei presso la Galleria San Fedele di Milano. Nel 2015 inaugura
una personale presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Palazzo
Pitti di Firenze e nello stesso anno espone un gruppo di cartoline con
interventi manuali relative ai principali esponenti del Futurismo alla
Estorick Collection di Londra. Opere di Lino Mannocci sono presenti, tra
le altre, al British Museum in London, all'Altonaer Museum di
Amburgo, W. Hack Museum di Ludwigshafen, Musée Jenisch di Vevey,
Mead Art Museum di Amherst e al Fitzwilliam Museum di Cambridge.
26
settembre 2019
Campo aperto: Lino Mannocci – Un matrimonio futurista
Dal 26 settembre 2019 al 16 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
MUSEO NOVECENTO
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 10, (Firenze)
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 10, (Firenze)
Vernissage
26 Settembre 2019, ore 18.30
Autore
Curatore