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Canan Dagdelen / Giuliana Natali – Closer to Strange
Qualcosa di strano, “Closer to strange”, appare: sono altri mondi possibili, galassie smarrite dove ancora possono vivere primarie forme ataviche modulate in terracotta da Canan Dagdelen, insieme a creature primitive, a inflorescenze inquietanti magistralmente intrecciate da Giuliana Natali
Comunicato stampa
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Qualcosa di strano, “Closer to strange”, appare: sono altri mondi possibili, galassie smarrite dove ancora possono vivere primarie forme ataviche modulate in terracotta da Canan Dagdelen, insieme a creature primitive, a inflorescenze inquietanti magistralmente intrecciate da Giuliana Natali. Fabbriche di cosmi gettati nello spazio o incurvati dentro i meandri dell’io. Realtà sommerse, ma anche recondite, scavate, tirate fuori da recessi della memoria collettiva o ancestrale.
Da un lato un mondo leggero, etereo, impalpabile, come interpretato dalle sculture di Canan Dagdelen; le sue sono opere suscettibili di inglobare più realtà, che si collocano almeno fra due mondi: si estendono tra est e ovest, comprendono l’architettura e la scultura, si sviluppano fra un fuori e un dentro, contemplano una linea curva e una linea rettilinea, una forma convessa e una forma concava. Nella sua ricerca, l’artista cerca costantemente di creare ponti fra diversi ambienti culturali, rivolgendosi con la sua maiolica o porcellana ad una fonte culturale comune, usando strutture geometriche che ormai sono diventate un linguaggio diffuso della cosiddetta “modernità internazionale”.
Dall'altro lato, l’universo sordo, monumentale, ingombrante di Giuliana Natali, che comporta però un’idea di costruzione minimale fatta di intrecci che recuperano il lavoro, il sapere femminile e modelli iconici atavici. I suoi corpi plastici racchiudono una forma essenziale, pura, grandiosa nella sua semplicità; invadente ma armoniosa, austera ma gentile, potente ma discreta, che estrinseca le riflessioni concettuali dell’artista attraverso tecniche e immagini differenti, a raggiungere esiti artistici accattivanti ma contemporaneamente tormentati.
Nasce così un universo ibrido, popolato da animali arcaici, colossi di lana pelosa su un’anima metallica, un cuore freddo per pelli soffici e morbide carezze. E’ così che l’artista ridesta la paura dell’ignoto, dello sconosciuto, di ciò che siamo stati in epoche lontane e saremo in epoche future, davvero qualcosa di strano, che ci appartiene e potrà appartenerci molto a lungo...stranamente molto a lungo.
La mostra è allestita nella Galleria Arte Contemporanea. Nel museo di palazzo Ducale, nel percorso di Corte Vecchia, trovano spazio invece le installazioni delle stesse artiste. Nella Sala del Pisanello Giuliana Natali mette in scena la processione delle Korai, sculture femminili eleganti quanto inquietanti, assieme al libro d’artista “Immagina con i tuoi occhi” che, attraverso l’impiego della scrittura braille, esplica la poesia e liricità tipici della produzione dell’artista. Nella Sala dei Fiumi la stessa Natali abbina Ritorno alle origini, un lavoro che ripropone il suo interesse per un certo mondo animale, con Nuovo Eden, opera preziosa, ricercata, che fa leva anche sui decisi contrasti cromatici.
Canan Dagdelen ha invece concepito e progettato per la Sala degli Specchi una scultura sospesa, espressamente realizzata a Mantova per questa mostra, in cui il preciso approccio tecnico scientifico caratteristico della Dagdelen viene sublimato nella riflessione, altrettanto per lei tipica, dell’importanza del tema dell’interculturalità. L’artista infatti per la sua installazione ha deliberatamente scelto la parola italiana Nulla, tracciata nella sua personale grafia. La sua intenzione è di sviluppare un’immagine calligrafica che si risolve nella prospettiva centrale, fondamentale per la concezione rinascimentale, altamente pittorica, di spazio; la parola è infatti leggibile da un unico punto focale. L’opera fa sottile riferimento alla transitorietà della vita terrestre, e fluttua senza tempo tra il firmamento e la terra.
Note biografiche delle artiste:
Canan Dagdelen nasce nel 1960 a Istanbul. Frequenta a Vienna – città dove vive attualmente – la facoltà di Economia e Amministrazione finanziaria e l’Università di Arti Applicate, della quale è docente dal 2003. Dal 2005 diventa docente presso l’Università di Arte e Design Industriale a Linz. Ha realizzato mostre personali in Turchia, Austria e Qatar, oltre ad alcune collettive anche in Italia e Giappone.
Giuliana Natali nasce a Castel d’Ario (Mantova) il 26 luglio 1951. Vive e lavora a Porto Mantovano. La sua formazione artistica inizia da esperienze dirette sul campo, da autodidatta, in quanto gli studi effettuati riguardano la Grafica (istituto Paolo Toschi di Parma), la Storia dell’Arte e l’Architettura a livello universitario. Ha realizzato diverse mostre personali nel territorio di Mantova, Verona, Brescia, Padova e Milano, oltre ad alcune collettive in tutto il nord Italia.
Da un lato un mondo leggero, etereo, impalpabile, come interpretato dalle sculture di Canan Dagdelen; le sue sono opere suscettibili di inglobare più realtà, che si collocano almeno fra due mondi: si estendono tra est e ovest, comprendono l’architettura e la scultura, si sviluppano fra un fuori e un dentro, contemplano una linea curva e una linea rettilinea, una forma convessa e una forma concava. Nella sua ricerca, l’artista cerca costantemente di creare ponti fra diversi ambienti culturali, rivolgendosi con la sua maiolica o porcellana ad una fonte culturale comune, usando strutture geometriche che ormai sono diventate un linguaggio diffuso della cosiddetta “modernità internazionale”.
Dall'altro lato, l’universo sordo, monumentale, ingombrante di Giuliana Natali, che comporta però un’idea di costruzione minimale fatta di intrecci che recuperano il lavoro, il sapere femminile e modelli iconici atavici. I suoi corpi plastici racchiudono una forma essenziale, pura, grandiosa nella sua semplicità; invadente ma armoniosa, austera ma gentile, potente ma discreta, che estrinseca le riflessioni concettuali dell’artista attraverso tecniche e immagini differenti, a raggiungere esiti artistici accattivanti ma contemporaneamente tormentati.
Nasce così un universo ibrido, popolato da animali arcaici, colossi di lana pelosa su un’anima metallica, un cuore freddo per pelli soffici e morbide carezze. E’ così che l’artista ridesta la paura dell’ignoto, dello sconosciuto, di ciò che siamo stati in epoche lontane e saremo in epoche future, davvero qualcosa di strano, che ci appartiene e potrà appartenerci molto a lungo...stranamente molto a lungo.
La mostra è allestita nella Galleria Arte Contemporanea. Nel museo di palazzo Ducale, nel percorso di Corte Vecchia, trovano spazio invece le installazioni delle stesse artiste. Nella Sala del Pisanello Giuliana Natali mette in scena la processione delle Korai, sculture femminili eleganti quanto inquietanti, assieme al libro d’artista “Immagina con i tuoi occhi” che, attraverso l’impiego della scrittura braille, esplica la poesia e liricità tipici della produzione dell’artista. Nella Sala dei Fiumi la stessa Natali abbina Ritorno alle origini, un lavoro che ripropone il suo interesse per un certo mondo animale, con Nuovo Eden, opera preziosa, ricercata, che fa leva anche sui decisi contrasti cromatici.
Canan Dagdelen ha invece concepito e progettato per la Sala degli Specchi una scultura sospesa, espressamente realizzata a Mantova per questa mostra, in cui il preciso approccio tecnico scientifico caratteristico della Dagdelen viene sublimato nella riflessione, altrettanto per lei tipica, dell’importanza del tema dell’interculturalità. L’artista infatti per la sua installazione ha deliberatamente scelto la parola italiana Nulla, tracciata nella sua personale grafia. La sua intenzione è di sviluppare un’immagine calligrafica che si risolve nella prospettiva centrale, fondamentale per la concezione rinascimentale, altamente pittorica, di spazio; la parola è infatti leggibile da un unico punto focale. L’opera fa sottile riferimento alla transitorietà della vita terrestre, e fluttua senza tempo tra il firmamento e la terra.
Note biografiche delle artiste:
Canan Dagdelen nasce nel 1960 a Istanbul. Frequenta a Vienna – città dove vive attualmente – la facoltà di Economia e Amministrazione finanziaria e l’Università di Arti Applicate, della quale è docente dal 2003. Dal 2005 diventa docente presso l’Università di Arte e Design Industriale a Linz. Ha realizzato mostre personali in Turchia, Austria e Qatar, oltre ad alcune collettive anche in Italia e Giappone.
Giuliana Natali nasce a Castel d’Ario (Mantova) il 26 luglio 1951. Vive e lavora a Porto Mantovano. La sua formazione artistica inizia da esperienze dirette sul campo, da autodidatta, in quanto gli studi effettuati riguardano la Grafica (istituto Paolo Toschi di Parma), la Storia dell’Arte e l’Architettura a livello universitario. Ha realizzato diverse mostre personali nel territorio di Mantova, Verona, Brescia, Padova e Milano, oltre ad alcune collettive in tutto il nord Italia.
14
giugno 2019
Canan Dagdelen / Giuliana Natali – Closer to Strange
Dal 14 giugno al 24 agosto 2019
arte contemporanea
Location
LAGALLERIA ARTECONTEMPORANEA
Mantova, Piazza Sordello, 42a, (Mantova)
Mantova, Piazza Sordello, 42a, (Mantova)
Biglietti
da martedì a sabato: ingresso libero
Domenica e festivi: ingresso con biglietto del Museo di Palazzo Ducale
Orario di apertura
martedi-domenica, 14.30 – 19.00; lunedi chiuso
Vernissage
14 Giugno 2019, h 18
Autore
Curatore