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Canova Interpretato. Quindici fotografi per Canova
Quindici fotografi contemporanei sono stati invitati a dare la loro interpretazione personale della Stele Tadini, marmo scolpito da Antonio Canova (1819-1821). Le immagini esposte rappresentano il punto di arrivo di una riflessione sulla fotografia come opera autonoma.
Comunicato stampa
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La mostra, curata da Marco Albertario, direttore della Galleria dell’Accademia Tadini, e Kevin McManus, professore dell’Università Cattolica di Milano e Brescia, si inquadra nelle iniziative promosse dall’Accademia Tadini per promuovere le celebrazioni per il centenario canoviano, che a Lovere viene a coincidere anche con i duecento anni dalla collocazione della Stele.
“La Stele Tadini, tra le ultime opere di Antonio Canova, si presenta carica della sua storia, alla quale si sommano gli sguardi dei visitatori: potremmo definire questa relazione una “corrispondenza d’amorosi sensi”, come diceva Foscolo, ma è una relazione attuale, che ci porta ad interrogarci sul valore e sul significato delle opere d’arte e dello sguardo di chi le interpreta.
Da questa coincidenza, e da una attenta riflessione sul significato dell’immagine, è nato il progetto di questa mostra: invitare quindici fotografi a interpretare la Stele Tadini.
Come ha sottolineato Kevin McManus, docente presso l’Università Cattolica nelle sedi di Milano e Brescia, “L’idea che sta alla base della richiesta fatta agli autori coinvolti è che il peculiare rapporto, tipico del medium fotografico, tra dispositivo e realtà fotografata sia sempre presente nello scatto, a prescindere dalla distinzione, spesso fuorviante, tra analogico e digitale. Che sia una questione non tanto tecnica/scientifica, quanto relazionale, laddove la relazione è quella che lega l’oggetto alla sua immagine.”
In mostra le opere di Davide Bassanesi, Gianni Berengo Gardin (2019), Vincent Bousserez (2015), Edgar Caracristi, Fabio Cattabiani, Giuseppe Cella (2009), Gianluca Chiodi, Giovanna Magri (2011), Luca Marianaccio, Allegra Martin, Omar Meijer, Luigi Spina, Flavia Rossi, Jacopo Valentini.
“La Stele Tadini, tra le ultime opere di Antonio Canova, si presenta carica della sua storia, alla quale si sommano gli sguardi dei visitatori: potremmo definire questa relazione una “corrispondenza d’amorosi sensi”, come diceva Foscolo, ma è una relazione attuale, che ci porta ad interrogarci sul valore e sul significato delle opere d’arte e dello sguardo di chi le interpreta.
Da questa coincidenza, e da una attenta riflessione sul significato dell’immagine, è nato il progetto di questa mostra: invitare quindici fotografi a interpretare la Stele Tadini.
Come ha sottolineato Kevin McManus, docente presso l’Università Cattolica nelle sedi di Milano e Brescia, “L’idea che sta alla base della richiesta fatta agli autori coinvolti è che il peculiare rapporto, tipico del medium fotografico, tra dispositivo e realtà fotografata sia sempre presente nello scatto, a prescindere dalla distinzione, spesso fuorviante, tra analogico e digitale. Che sia una questione non tanto tecnica/scientifica, quanto relazionale, laddove la relazione è quella che lega l’oggetto alla sua immagine.”
In mostra le opere di Davide Bassanesi, Gianni Berengo Gardin (2019), Vincent Bousserez (2015), Edgar Caracristi, Fabio Cattabiani, Giuseppe Cella (2009), Gianluca Chiodi, Giovanna Magri (2011), Luca Marianaccio, Allegra Martin, Omar Meijer, Luigi Spina, Flavia Rossi, Jacopo Valentini.
16
luglio 2022
Canova Interpretato. Quindici fotografi per Canova
Dal 16 luglio al 25 settembre 2022
fotografia
Location
ATELIER DEL TADINI
Lovere, Via Giacomo Matteotti, 1a, (Bergamo)
Lovere, Via Giacomo Matteotti, 1a, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15.00-20.00
domenica, ore 10.00-12.00; 15.00-20.00
Vernissage
16 Luglio 2022, h. 18.30, su invito
Editore
Bolis Edizioni
Autore
Curatore
Autore testo critico