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Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio
Il recente restauro di sei bassorilievi in gesso conservati presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia,
ispirati a episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, e lo studio dei documenti ad essi relativi hanno
portato alla luce opere di grande valore storico. Sono infatti state identificate nelle opere restaurate i modelli
originali per le prime delle trentadue metope – i pannelli decorativi destinati a ritmare il fregio dorico – che
Antonio Canova, moderno Fidia, intendeva realizzare per il pronao del Tempio della natia Possagno, l’edificio
maestoso da lui stesso progettato ispirandosi all’architettura del Partenone e del Pantheon
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura oggi alle ore 11.00 alle Gallerie d’Italia - Piazza Scala, polo museale
di Intesa Sanpaolo a Milano, la mostra “Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio”, curata
da Fernando Mazzocca e Matteo Ceriana, un omaggio al capitolo conclusivo della produzione artistica di
Antonio Canova.
L’esposizione è organizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con la Soprintendenza Speciale PSAE e
per il Polo Museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare e in collaborazione con la
Fondazione Cariplo. Aperta al pubblico nella sede milanese fino al 6 gennaio 2014, la mostra sarà ospitata
al Metropolitan Museum of Art di New York dal 20 gennaio al 27 aprile 2014.
Il recente restauro di sei bassorilievi in gesso conservati presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia,
ispirati a episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, e lo studio dei documenti ad essi relativi hanno
portato alla luce opere di grande valore storico. Sono infatti state identificate nelle opere restaurate i modelli
originali per le prime delle trentadue metope - i pannelli decorativi destinati a ritmare il fregio dorico - che
Antonio Canova, moderno Fidia, intendeva realizzare per il pronao del Tempio della natia Possagno, l’edificio
maestoso da lui stesso progettato ispirandosi all’architettura del Partenone e del Pantheon.
Lo scultore iniziò a lavorare ai modelli delle metope nel dicembre del 1821; ai primi di aprile del 1822 ne
erano stati eseguiti sette, subito inviati dallo studio di Roma all’Accademia di Venezia, perché altrettanti
scultori, scelti tra i migliori allievi dell’Accademia stessa, iniziassero a realizzarne la versione in marmo. La
morte, sopraggiunta il 13 ottobre 1822, impedì allo scultore di portare a compimento il progetto. Insieme ai sei bassorilievi del Tempio, sono in mostra
sette disegni preparatori, provenienti dal Museo Civico di Bassano del Grappa, in stretta relazione alle metope stesse, che testimoniano il costante
interesse di Canova per i temi biblici e cristiani, così come il suo studio dei “Primitivi”.
Completano l’esposizione due esemplari, provenienti dalla Biblioteca Braidense, dell’Atlante illustrato della Storia della scultura (1813–1818 e 1822–1824)
di Leopoldo Cicognara, storico dell’arte e amico di Canova: una fonte importante che permette di contestualizzare meglio il confronto con il Medioevo e il
primo Rinascimento. Uno dei sette modelli delle metope, andato purtroppo perduto, viene rappresentato in mostra dal bassorilievo proveniente dalla
Gipsoteca Antonio Canova di Possagno, appartenente ad una serie eseguita dai seguaci dell’opera del Maestro.
La mostra trova una sede ideale nelle sale della sezione “Da Canova a Boccioni” delle Gallerie di Piazza Scala, nelle quali sono esposti i bassorilievi
Rezzonico di Collezione Fondazione Cariplo. Tale collocazione consente un confronto diretto - nell’ambito delle opere di Canova con la tecnica del
bassorilievo in gesso - tra la produzione giovanile dell’ultimo decennio del Settecento, ispirata all’antichità classica, e opere realizzate prima della
morte.
Sempre oggi, alle ore 18.30 presso il Salone Mattioli delle Gallerie di Piazza Scala è in programma “Canova e la danza. Incontro tra danza e scultura”,
prima di una serie di tre conferenze del ciclo “A più voci - Arte, danza e musica nell’800”, dedicate all’approfondimento di alcune opere conservate nelle
Gallerie.
Nel corso dell’incontro, Marinella Guatterini, storico della danza, e Francesco Leone, storico dell’arte, rifletteranno sulla danza nell’opera canoviana “La
danza dei figli di Alcinoo” in rapporto a quella di fine ‘700 - inizio ‘800, con un accompagnamento eseguito da giovani ballerini dell’Accademia Teatro alla
Scala.
Il ciclo, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo, Teatro alla Scala e Accademia Teatro alla Scala, proseguirà con incontri sulle contaminazioni tra
pittura e il mondo della musica il 17 e il 24 ottobre prossimi.
La mostra “Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio” è ad ingresso libero come l’intera proposta espositiva delle Gallerie di Piazza Scala.
La sede museale, parte della rete di poli museali di Intesa Sanpaolo denominata ‘Gallerie d’Italia’ - che comprende anche le Gallerie di Palazzo Leoni
Montanari a Vicenza e le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli - propone un’area di servizi con bookshop e caffetteria che si affacciano su
Piazza Scala, aperti tutti i giorni, dalle 8.00 alle 22.30.
di Intesa Sanpaolo a Milano, la mostra “Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio”, curata
da Fernando Mazzocca e Matteo Ceriana, un omaggio al capitolo conclusivo della produzione artistica di
Antonio Canova.
L’esposizione è organizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con la Soprintendenza Speciale PSAE e
per il Polo Museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare e in collaborazione con la
Fondazione Cariplo. Aperta al pubblico nella sede milanese fino al 6 gennaio 2014, la mostra sarà ospitata
al Metropolitan Museum of Art di New York dal 20 gennaio al 27 aprile 2014.
Il recente restauro di sei bassorilievi in gesso conservati presso le Gallerie dell’Accademia di Venezia,
ispirati a episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, e lo studio dei documenti ad essi relativi hanno
portato alla luce opere di grande valore storico. Sono infatti state identificate nelle opere restaurate i modelli
originali per le prime delle trentadue metope - i pannelli decorativi destinati a ritmare il fregio dorico - che
Antonio Canova, moderno Fidia, intendeva realizzare per il pronao del Tempio della natia Possagno, l’edificio
maestoso da lui stesso progettato ispirandosi all’architettura del Partenone e del Pantheon.
Lo scultore iniziò a lavorare ai modelli delle metope nel dicembre del 1821; ai primi di aprile del 1822 ne
erano stati eseguiti sette, subito inviati dallo studio di Roma all’Accademia di Venezia, perché altrettanti
scultori, scelti tra i migliori allievi dell’Accademia stessa, iniziassero a realizzarne la versione in marmo. La
morte, sopraggiunta il 13 ottobre 1822, impedì allo scultore di portare a compimento il progetto. Insieme ai sei bassorilievi del Tempio, sono in mostra
sette disegni preparatori, provenienti dal Museo Civico di Bassano del Grappa, in stretta relazione alle metope stesse, che testimoniano il costante
interesse di Canova per i temi biblici e cristiani, così come il suo studio dei “Primitivi”.
Completano l’esposizione due esemplari, provenienti dalla Biblioteca Braidense, dell’Atlante illustrato della Storia della scultura (1813–1818 e 1822–1824)
di Leopoldo Cicognara, storico dell’arte e amico di Canova: una fonte importante che permette di contestualizzare meglio il confronto con il Medioevo e il
primo Rinascimento. Uno dei sette modelli delle metope, andato purtroppo perduto, viene rappresentato in mostra dal bassorilievo proveniente dalla
Gipsoteca Antonio Canova di Possagno, appartenente ad una serie eseguita dai seguaci dell’opera del Maestro.
La mostra trova una sede ideale nelle sale della sezione “Da Canova a Boccioni” delle Gallerie di Piazza Scala, nelle quali sono esposti i bassorilievi
Rezzonico di Collezione Fondazione Cariplo. Tale collocazione consente un confronto diretto - nell’ambito delle opere di Canova con la tecnica del
bassorilievo in gesso - tra la produzione giovanile dell’ultimo decennio del Settecento, ispirata all’antichità classica, e opere realizzate prima della
morte.
Sempre oggi, alle ore 18.30 presso il Salone Mattioli delle Gallerie di Piazza Scala è in programma “Canova e la danza. Incontro tra danza e scultura”,
prima di una serie di tre conferenze del ciclo “A più voci - Arte, danza e musica nell’800”, dedicate all’approfondimento di alcune opere conservate nelle
Gallerie.
Nel corso dell’incontro, Marinella Guatterini, storico della danza, e Francesco Leone, storico dell’arte, rifletteranno sulla danza nell’opera canoviana “La
danza dei figli di Alcinoo” in rapporto a quella di fine ‘700 - inizio ‘800, con un accompagnamento eseguito da giovani ballerini dell’Accademia Teatro alla
Scala.
Il ciclo, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo, Teatro alla Scala e Accademia Teatro alla Scala, proseguirà con incontri sulle contaminazioni tra
pittura e il mondo della musica il 17 e il 24 ottobre prossimi.
La mostra “Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio” è ad ingresso libero come l’intera proposta espositiva delle Gallerie di Piazza Scala.
La sede museale, parte della rete di poli museali di Intesa Sanpaolo denominata ‘Gallerie d’Italia’ - che comprende anche le Gallerie di Palazzo Leoni
Montanari a Vicenza e le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli - propone un’area di servizi con bookshop e caffetteria che si affacciano su
Piazza Scala, aperti tutti i giorni, dalle 8.00 alle 22.30.
03
ottobre 2013
Canova. L’ultimo capolavoro. Le metope del Tempio
Dal 03 ottobre 2013 al 06 gennaio 2014
arte antica
Location
GALLERIE D’ITALIA
Milano, Piazza Della Scala, 6, (Milano)
Milano, Piazza Della Scala, 6, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni, dalle 8.00 alle 22.30
Vernissage
3 Ottobre 2013, h 11
Autore
Curatore