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Cantiere 25 – Situa.To / BadHole
Due giornate interamente dedicate a Situa.To e BADhOLE Video, due realtà culturali già ben consolidate e strutturate nel territorio torinese e nazionale. Nel calendario di Cantiere 25, situa.to presenta una documentazione relativa ai risultati del programma e propone una riflessione intorno a un unico interrogativo: Le città hanno bisogno di cultura?
Comunicato stampa
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CANTIERE 25, progetto culturale a scadenza, è orgoglioso di presentare il programma dei propri contenuti speciali. Interessato a proporre appuntamenti in cui la cultura e la discussione possano concretamente alternarsi all’intrattenimento, CANTIERE 25 diventa una factory e si dà letteralmente da fare: le giornate del 17 e 18 dicembre saranno interamente dedicate a SITUA.TO e BADhOLE Video, due realtà culturali già ben consolidate e strutturate nel territorio torinese e nazionale, mentre una serie di workshop e lecture completeranno il calendario fino a Natale.
Working art or artly working?
17/12 – SITUA.TO: IL PRIMO LUOGO DOVE SONO POSSIBILE, a cura di a.titolo e Maurizio Cilli
In occasione di Y-our Time / TORINO 2010 EUROPEAN YOUTH CAPITAL, il programma situa.to, sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, intende ideare nuovi strumenti per leggere i mutamenti urbani con lo sguardo delle giovani generazioni per poi realizzare concretamente alcuni progetti d’arte pubblica e arredo urbano, nuove forme e nuovi segni capaci di raccontare le trasformazioni in atto a Torino come in molte altre città contemporanee. Sono 30 i ragazzi e le ragazze che stanno dando forma a situa.to attraverso un’esperienza collettiva e interdisciplinare; artisti, architetti, designer, video e filmmaker, scrittori, performer, laureati o studenti universitari di umanistica e scientifica. situa.to è un progetto di learning by doing composto da incontri teorici e pratici, workshop, laboratori e lezioni tenuti da artisti e architetti con esperienze d’arte pubblica e da esperti dell’ambito delle scienze sociali; molteplici “sguardi urbani” che osservano la città: i quartieri, i confini, i percorsi e le storie dei cittadini che li abitano.
• h. 17, Luigi Chiarella legge Volodja, racconto inedito di Wu Ming 1, scritto appositamente per situa.to
• h. 18, Maurizio Cilli introduce situa.to
• h. 18.30, le situa in progress: Cantiere Barca, I muri di Mirafiori, Portare le cicogne ai laghetti di Falchera, Il Sipario del Villaggio Fiat, Un monumento per le operaie della Superga, Lettera da un fronte, Basta una panchina, How to Make a Story.
• h. 19.30, proiezione del documentario La fabbrica è piena. Tragicomedia in otto atti, vincitore del FilmMaker CGIL SPI.
situa.to è un programma di formazione e un progetto d’arte per lo spazio pubblico curato da a.titolo e Maurizio Cilli nell’ambito di Your Time – Turin 2010 European Youth Capital.
Nel calendario di Cantiere 25, situa.to presenta una documentazione relativa ai risultati del programma e propone una riflessione intorno a un unico interrogativo: Le città hanno bisogno di cultura?
Come sostiene Charles Landry in “City Making” (2006); la creatività, come la città, è fragile. Dopo importanti analisi dedicate alla cultura in relazione allo sviluppo urbano, nei suoi ultimi studi Landry si interroga principalmente su quanto e come la città contemporanea necessiti di creatività. “In problemi urbani complessi, le soluzioni vengono spesso scoperte ai margini di ciò che conosciamo, e ciò avviene quando tutte le discipline lavorano tenendosi sul limite”. Fare città, ricorda Landry, è sempre un processo creativo e quanto più il paesaggio urbano diviene sfaccettato, tanto più i diversi attori chiamati a “fare città” devono sforzarsi di pensare ai confini della propria area di competenza e non più al centro. La resilienza diviene una delle componenti fondamentali per progettare la città contemporanea. Abbandonate la linearità e le identità uniche che hanno disegnato l’urbano nel novecento, la città contemporanea è sottoposta a un radicale mutamento fisico e fisiognomico. La globalizzazione, il capitalismo cognitivo, la cultura 2.0, i flussi materiali e immateriali e le identità molteplici che costituiscono oggi l’io plurale e nomade delle città, non permettono più di pensare e progettare la città con griglie rigide legate esclusivamente alla funzionalità.
Se storicamente la creatività è e fa città, mai come ora la città opaca e diffusa necessita di strumenti interpretativi e modalità processuali capaci di adattarsi ai flussi e ai cambiamenti, della costruzione di un milieu esteso, in grado di contenere nel progetto il processo, nella funzione l’immaginario.
situa.to nasce per attivare delle pratiche sulla base di questi presupposti. Fin dalla fase ideativa ci si è interrogati su cosa i grandi eventi portano nelle città e cosa lasciano a chi le abita, in particolare rispetto alle nove generazioni. In un periodo di grave crisi: dove sono i giovani in città, come vedono la città, cosa vedono nella città?ma soprattutto Le città hanno bisogno di cultura, perché? A partire da questi interrogativi, a.titolo e Maurizio Cilli hanno messo a punto un programma di formazione finalizzato alla lettura e all’intervento artistico nello spazio urbano: un’esperienza pratica guidata, immaginata come un dipartimento universitario nomade, un laboratorio di pratiche artistiche sui temi delle trasformazioni urbane, dell’ambiente, dell’economia e dunque anche del lavoro, dell’arte e dell’abitare dei giovani.
La fase di formazione di situa.to è stata organizzata con un corso di più di 150 ore gratuite e una borsa per una ricerca sul campo offerta a 30 giovani sotto i 30 anni. Come nella disciplina urbana del parkour, i ricercatori sono traceurs; le loro biografie e i loro percorsi di formazione sono eterogenei, ma una cosa li accomuna: hanno scelto Torino come luogo dove, anche solo temporaneamente, studiare o lavorare. Alcuni sono nati qui ma hanno fatto esperienze all’estero; altri provengono da altri paesi – Albania, Grecia, Israele e Brasile. Sono artisti, architetti, scrittori, grafici, fotografi, videomaker, studenti e laureati in discipline umanistiche, appassionati ed esperti di arte, letteratura, fotografia, cinema, musica, teatro.
Con situa.to hanno praticato e osservato “il divenire città”: Stalker/Osservatorio nomade, Reporting system, Bernardo Giorgi e Armin Linke, e con loro anche Laura Curino, Max Casacci, Fabio Geda, Enrico Verra, Gianluigi Ricuperati, Aldo Bonomi, Lewis Biggs, Miguel Benasayag, Andrea Branzi e Massimo Arvat, Mario Conte, Davide Scalenghe.
Finito il percorso formativo i traceurs hanno indagato 30 zone dell’area metropolitana. Tutti questi sguardi hanno dato via a una mappatura urbana aggiornata e inedita. Nella città i traceurs hanno individuato le loro situa: luoghi con potenzialità inespresse, immaginari possibili o non ancora emersi. C’è chi ha proposto ai giovani di Barca di costruire, con il gruppo berlinese di architetti Raumlabor, un luogo d’incontro, un incubatore di idee per il quartiere; di trasformare i muri di Mirafiori nella pagina scritta di un racconto commissionato a Wu Ming1; di creare, con i paesaggisti di Atelier Le Balto, le condizioni affinché le cicogne nidifichino ai laghetti Falchera; di ricamare con gli abitanti di Settimo Torinese le storie del Villaggio Fiat per realizzare un nuovo sipario teatrale; di girare un documentario sugli ultimi mesi dello stabilimento Fiat Grandi Motori; di dedicare un monumento alle operaie della fabbrica della gomma Superga; di ripensare al termine resistenza recuperando la tecnica di scrittura murale dei partigiani di Borgo Vittoria; di costruire un centro giovanile a Nichelino; di esplorare la nozione di vero e falso, di storia e identità, in un video girato tra il Po e il Castello Medievale nel parco del Valentino.
Nove situazioni stanno ancora prendendo forma, entro una nuova cultura urbana che, come scrivono Stanishev e Chernikhov(2010):“… deve saper tradurre ogni volta, luogo per luogo, i flussi che scorrono nel mondo nella lingua locale da cui viene generata. La cruna dell’ago dello spazio è infatti un dispositivo creativo che trasforma i flussi globali in carburante per rigenerare i territori locali. Che assorbe il mondo intero per costruire un luogo”.
Le situa:
Cantiere Barca
è un progetto di Giulia Majolino con Alessandra Giannandrea e Francesco Strocchio con Raumlabor.
I muri di Mirafiori
è un progetto di Edoardo Bergamin e Francesco Strocchio con Marco Magnone, Paola Monasterolo, Francesca Infantino, Christel Martinod con Wu Ming.
Portare le cicogne ai laghetti Falchera
è un progetto di Stefano Olivari e Atelier Le Balto con Christel Martinod, Paola Monasterolo, Thomas Pepino, Chicca Vancini.
Il sipario del Villaggio Fiat
è un progetto di Yael Plat.
La fabbrica è piena
è un progetto di Irene Dionisio, Luiz Antonio Pinho Junior e Francesca Cirilli.
Un monumento per le operaie della Superga
è un progetto di Cosimo Veneziano.
Lettera da un fronte
è un progetto di Paola Monasterolo con la collaborazione di Andrea Cortellessa.
Basta una panchina
è un progetto di Elena Greco.
How to Make a Story
è un progetto video di Driant Zeneli.
situa.to è finanziato e promosso dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Compagnia di San Paolo, Goethe-Institut Turin, dalla Fondation de France.
Working art or artly working?
17/12 – SITUA.TO: IL PRIMO LUOGO DOVE SONO POSSIBILE, a cura di a.titolo e Maurizio Cilli
In occasione di Y-our Time / TORINO 2010 EUROPEAN YOUTH CAPITAL, il programma situa.to, sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Città di Torino, intende ideare nuovi strumenti per leggere i mutamenti urbani con lo sguardo delle giovani generazioni per poi realizzare concretamente alcuni progetti d’arte pubblica e arredo urbano, nuove forme e nuovi segni capaci di raccontare le trasformazioni in atto a Torino come in molte altre città contemporanee. Sono 30 i ragazzi e le ragazze che stanno dando forma a situa.to attraverso un’esperienza collettiva e interdisciplinare; artisti, architetti, designer, video e filmmaker, scrittori, performer, laureati o studenti universitari di umanistica e scientifica. situa.to è un progetto di learning by doing composto da incontri teorici e pratici, workshop, laboratori e lezioni tenuti da artisti e architetti con esperienze d’arte pubblica e da esperti dell’ambito delle scienze sociali; molteplici “sguardi urbani” che osservano la città: i quartieri, i confini, i percorsi e le storie dei cittadini che li abitano.
• h. 17, Luigi Chiarella legge Volodja, racconto inedito di Wu Ming 1, scritto appositamente per situa.to
• h. 18, Maurizio Cilli introduce situa.to
• h. 18.30, le situa in progress: Cantiere Barca, I muri di Mirafiori, Portare le cicogne ai laghetti di Falchera, Il Sipario del Villaggio Fiat, Un monumento per le operaie della Superga, Lettera da un fronte, Basta una panchina, How to Make a Story.
• h. 19.30, proiezione del documentario La fabbrica è piena. Tragicomedia in otto atti, vincitore del FilmMaker CGIL SPI.
situa.to è un programma di formazione e un progetto d’arte per lo spazio pubblico curato da a.titolo e Maurizio Cilli nell’ambito di Your Time – Turin 2010 European Youth Capital.
Nel calendario di Cantiere 25, situa.to presenta una documentazione relativa ai risultati del programma e propone una riflessione intorno a un unico interrogativo: Le città hanno bisogno di cultura?
Come sostiene Charles Landry in “City Making” (2006); la creatività, come la città, è fragile. Dopo importanti analisi dedicate alla cultura in relazione allo sviluppo urbano, nei suoi ultimi studi Landry si interroga principalmente su quanto e come la città contemporanea necessiti di creatività. “In problemi urbani complessi, le soluzioni vengono spesso scoperte ai margini di ciò che conosciamo, e ciò avviene quando tutte le discipline lavorano tenendosi sul limite”. Fare città, ricorda Landry, è sempre un processo creativo e quanto più il paesaggio urbano diviene sfaccettato, tanto più i diversi attori chiamati a “fare città” devono sforzarsi di pensare ai confini della propria area di competenza e non più al centro. La resilienza diviene una delle componenti fondamentali per progettare la città contemporanea. Abbandonate la linearità e le identità uniche che hanno disegnato l’urbano nel novecento, la città contemporanea è sottoposta a un radicale mutamento fisico e fisiognomico. La globalizzazione, il capitalismo cognitivo, la cultura 2.0, i flussi materiali e immateriali e le identità molteplici che costituiscono oggi l’io plurale e nomade delle città, non permettono più di pensare e progettare la città con griglie rigide legate esclusivamente alla funzionalità.
Se storicamente la creatività è e fa città, mai come ora la città opaca e diffusa necessita di strumenti interpretativi e modalità processuali capaci di adattarsi ai flussi e ai cambiamenti, della costruzione di un milieu esteso, in grado di contenere nel progetto il processo, nella funzione l’immaginario.
situa.to nasce per attivare delle pratiche sulla base di questi presupposti. Fin dalla fase ideativa ci si è interrogati su cosa i grandi eventi portano nelle città e cosa lasciano a chi le abita, in particolare rispetto alle nove generazioni. In un periodo di grave crisi: dove sono i giovani in città, come vedono la città, cosa vedono nella città?ma soprattutto Le città hanno bisogno di cultura, perché? A partire da questi interrogativi, a.titolo e Maurizio Cilli hanno messo a punto un programma di formazione finalizzato alla lettura e all’intervento artistico nello spazio urbano: un’esperienza pratica guidata, immaginata come un dipartimento universitario nomade, un laboratorio di pratiche artistiche sui temi delle trasformazioni urbane, dell’ambiente, dell’economia e dunque anche del lavoro, dell’arte e dell’abitare dei giovani.
La fase di formazione di situa.to è stata organizzata con un corso di più di 150 ore gratuite e una borsa per una ricerca sul campo offerta a 30 giovani sotto i 30 anni. Come nella disciplina urbana del parkour, i ricercatori sono traceurs; le loro biografie e i loro percorsi di formazione sono eterogenei, ma una cosa li accomuna: hanno scelto Torino come luogo dove, anche solo temporaneamente, studiare o lavorare. Alcuni sono nati qui ma hanno fatto esperienze all’estero; altri provengono da altri paesi – Albania, Grecia, Israele e Brasile. Sono artisti, architetti, scrittori, grafici, fotografi, videomaker, studenti e laureati in discipline umanistiche, appassionati ed esperti di arte, letteratura, fotografia, cinema, musica, teatro.
Con situa.to hanno praticato e osservato “il divenire città”: Stalker/Osservatorio nomade, Reporting system, Bernardo Giorgi e Armin Linke, e con loro anche Laura Curino, Max Casacci, Fabio Geda, Enrico Verra, Gianluigi Ricuperati, Aldo Bonomi, Lewis Biggs, Miguel Benasayag, Andrea Branzi e Massimo Arvat, Mario Conte, Davide Scalenghe.
Finito il percorso formativo i traceurs hanno indagato 30 zone dell’area metropolitana. Tutti questi sguardi hanno dato via a una mappatura urbana aggiornata e inedita. Nella città i traceurs hanno individuato le loro situa: luoghi con potenzialità inespresse, immaginari possibili o non ancora emersi. C’è chi ha proposto ai giovani di Barca di costruire, con il gruppo berlinese di architetti Raumlabor, un luogo d’incontro, un incubatore di idee per il quartiere; di trasformare i muri di Mirafiori nella pagina scritta di un racconto commissionato a Wu Ming1; di creare, con i paesaggisti di Atelier Le Balto, le condizioni affinché le cicogne nidifichino ai laghetti Falchera; di ricamare con gli abitanti di Settimo Torinese le storie del Villaggio Fiat per realizzare un nuovo sipario teatrale; di girare un documentario sugli ultimi mesi dello stabilimento Fiat Grandi Motori; di dedicare un monumento alle operaie della fabbrica della gomma Superga; di ripensare al termine resistenza recuperando la tecnica di scrittura murale dei partigiani di Borgo Vittoria; di costruire un centro giovanile a Nichelino; di esplorare la nozione di vero e falso, di storia e identità, in un video girato tra il Po e il Castello Medievale nel parco del Valentino.
Nove situazioni stanno ancora prendendo forma, entro una nuova cultura urbana che, come scrivono Stanishev e Chernikhov(2010):“… deve saper tradurre ogni volta, luogo per luogo, i flussi che scorrono nel mondo nella lingua locale da cui viene generata. La cruna dell’ago dello spazio è infatti un dispositivo creativo che trasforma i flussi globali in carburante per rigenerare i territori locali. Che assorbe il mondo intero per costruire un luogo”.
Le situa:
Cantiere Barca
è un progetto di Giulia Majolino con Alessandra Giannandrea e Francesco Strocchio con Raumlabor.
I muri di Mirafiori
è un progetto di Edoardo Bergamin e Francesco Strocchio con Marco Magnone, Paola Monasterolo, Francesca Infantino, Christel Martinod con Wu Ming.
Portare le cicogne ai laghetti Falchera
è un progetto di Stefano Olivari e Atelier Le Balto con Christel Martinod, Paola Monasterolo, Thomas Pepino, Chicca Vancini.
Il sipario del Villaggio Fiat
è un progetto di Yael Plat.
La fabbrica è piena
è un progetto di Irene Dionisio, Luiz Antonio Pinho Junior e Francesca Cirilli.
Un monumento per le operaie della Superga
è un progetto di Cosimo Veneziano.
Lettera da un fronte
è un progetto di Paola Monasterolo con la collaborazione di Andrea Cortellessa.
Basta una panchina
è un progetto di Elena Greco.
How to Make a Story
è un progetto video di Driant Zeneli.
situa.to è finanziato e promosso dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Compagnia di San Paolo, Goethe-Institut Turin, dalla Fondation de France.
17
dicembre 2011
Cantiere 25 – Situa.To / BadHole
Dal 17 al 18 dicembre 2011
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
ARTINTOWN
Torino, Via Claudio Luigi Berthollet, 25, (Torino)
Torino, Via Claudio Luigi Berthollet, 25, (Torino)
Vernissage
17 Dicembre 2011, ore 17