Cantieri d’Arte è un progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione in senso culturale, spirituale e formale del centro storico di Viterbo attraverso la sperimentazione artistica contemporanea.

Il progetto, giunto alla seconda edizione, Ridisegnare i luoghi comuni, vuole sondare le possibilità di sviluppo e di interazione del tessuto cittadino con la contemporaneità. Un vero e proprio percorso eterogeneo, articolato in “cantieri” e dislocato tra spazi aperti, chiostri, cortili, luoghi storici e periferie urbane, ospiterà interventi site-specific di artisti e architetti con l’intento di recuperare attivamente l’importanza, il valore storico e la memoria degli spazi stessi, consentendo allo spettatore di provare un approccio percettivo diverso ed insolito nei confronti del patrimonio artistico. Diverse progettualità artistiche contemporanee verranno perciò poste a confronto su un territorio comune per studiare, proporre ed esperire ipotesi rigeneratrici delle potenzialità dei “luoghi comuni”.

I Cantieri d’Arte saranno dei luoghi di sperimentazione in continuo fermento; inoltre, quale cantiere distaccato, il Museo dell’Opera di Guido Calori a San Gemini ospiterà il lavoro dell’artista svizzero Paul Wiedmer.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri con i testi di Elisabetta Cristallini (Docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi della Tuscia), di Osservatorio Nomade/Stalker, dei curatori ed il contributo di Anna Mattirolo (Direttore del Servizio Arte della D.A.R.C, Direzione generale per l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali).

Cantieri d’Arte. Ridisegnare i luoghi comuni è realizzata grazie ad una sinergia tra pubblico e privato: il motore di questo progetto è l’Associazione Universitaria Spatrimonio, sostenuta dall’Arci di Viterbo, dall’Università della Tuscia, da Lazio Idisu, dall’Amministrazione Provinciale e da parte dell'imprenditoria viterbese.