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Capo…giri. Percorsi Artistici in bilico tra immagine e sostanza
quattro sezioni che indagano sul rapporto, da sempre ricercato ma mai definitivamente concluso, tra artisti e volto, tra arte e testa
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 9 luglio in varie sedi della Val di Non e giovedì 11 agosto in Valsugana in Trentino, la mostra “CAPO…GIRI. Percorsi Artistici in bilico tra immagine e sostanza”, curata da Maddelena Tomasi.
L’esposizione, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è suddivisa in quattro sezioni che indagano sul rapporto, da sempre ricercato ma mai definitivamente concluso, tra artisti e volto, tra arte e testa, intesa come capo, con le sue le individuali e specialissime caratteristiche che ne hanno fatto nei secoli il simbolo dell’uomo. Il capo era (ed è) considerato la sede del pensiero, la parte che indicava la totalità dell’individuo ed infatti il bambino piccolo, alle prime esperienze con la rappresentazione della realtà, disegna la faccia della mamma, una testa grande su un corpo appena abbozzato.
Scorrendo poi le immagini dell’arte di tutti i tempi, vediamo il volto umano interpretato in modi molto differenti nelle diverse culture e nelle varie epoche. Nell’arte antica la figura umana è un’astrazione, non è realistica, perché rappresenta un concetto, quindi comunica un messaggio. La testa è stilizzata, in altre parole schematizzata Il volto umano è stato elaborato nei modi più bizzarri, proprio per l’elevato grado di riconoscibilità del suo schema percettivo.
Perduto il suo significato sacrale o regale, nell’arte moderna, il volto è stato studiato nei suoi caratteri individuali, come ritratto, oppure ha subito un processo di deformazione e di astrazione da parte delle avanguardie artistiche.
D’altra parte il nostro volto è lo specchio delle nostre emozioni. Giudichiamo gli altri, percepiamo il loro stato d’animo in base ai loro gesti e soprattutto per le reazioni emotive che mettono in moto la mimica facciale.
IL VOLTO DI CRISTO – Don, Palazzo Endici
saggio a cura di don Gianmatteo Caputo, responsabile dell’Ufficio Arte Sacra della Curia Patriarcale di Venezia, responsabile del Museo Diocesano di Venezia e delle sedi espositive ad esso collegate.
Il Volto di Dio, che ci portiamo dentro e che ci accompagna nei momenti della nostra devozionalità e contemplazione è in una certa misura debitore dei volti di Dio offertici dalla tradizione pittorica.
Il percorso espositivo è caratterizzato da dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private di grande prestigio, comprendendo un ambito territoriale non solo regionale, considerando il periodo temporale compreso tra il XIV secolo e il XX secolo e analizzando il diverso rapporto che gli artisti stabiliscono con il tema del sacro.
Sono presenti opere scultoree del XVI secolo, tavole lignee, ed inoltre opere del XX secolo eseguite da Kokoshka, Messina, Fait, Guitton, Beckman, Pirandello, Bazaine, Sutherland e Biancini.
IMMAGINE E SOSTANZA. IDENTITA’ IN BILICO – Sarnonico, Palazzo Morenberg
a cura della dott. Paola Pizzamano, collaboratrice del Museo Civico di Rovereto.
La testa come simbolo dell’uomo, sede del pensiero, parte che può indicare la totalità dell’individuo. Il percorso espositivo sarà caratterizzato da opere pittoriche e scultoree, provenienti da collezioni pubbliche e private, eseguite da autori che si sono confrontati con il tema della “testa”. In questo ambito sono considerate anche delle sezioni che comprendono il tema dell’autoritratto, della caricatura e una sezione fotografica.
L’arco temporale va dal XIX secolo al XX secolo, con una sezione contemporanea.
Opere di Segantini, Libero Andreotti, Viani, Bucci, Morando, Sironi, Depero, Bonazza,Cainelli, Iras Baldessari, Ticò, Colorio, Garbari, Zuech, Dario Wolf, Tot, Scorzelli, Dugo, Dessì, Picco, Arcangeli, Moreni, Dynis, DeVita, Manai.
LA VALLE DI NON E LE SUE MENTI – Revo’, Casa Campia
saggi a cura del dott. William Belli e del prof. Bruno Ruffini.
“Teste fine”: così si definiscono le grandi menti, “beautiful minds”. Molti di questi “uomini di testa” provengono dalla Valle di Non, “figli” che hanno superato i limiti fisici e geografici della loro terra ed hanno avuto un pensiero universale.
Partendo da questo presupposto, vengono tracciati i profili biografici di 26 personaggi a partire dal XVI secolo fino al XX secolo, per mezzo di schede descrittive ed immagini che li rappresentano, o rappresentano il loro operato e contributo, nello specifico ambito di studio.
Personaggi: Bernardo Clesio, Pier Andrea Mattioli, Padre Eusebio Chini, G.B. Lampi, Bartolomeo Bertolla, Francesco Borghesi, Giovanni Canestrini, Celestino Endrici, Vigilio Inama, Fortunato Depero, Stefano Zuech.
LO SPECCHIO DI SE’ – Borgo Valsugana, Spazio Klien
a cura di Vittoria Coen, critico d’arte. La dott. Coen ha curato anche la sezione contemporanea della sezione “Immagine e sostanza”.
La particolare sezione dedicata agli autoritratti di artisti del Novecento proviene dalla Collezione Raimondo Rezzonico di Locarno. A questa collezione appartengono oltre trecento opere di cui è stata fatta una selezione di cinquanta, tra artisti italiani e stranieri di notorietà internazionale. Le opere di grande qualità testimoniano che molti, se non tutti gli artisti, hanno affrontato il rapporto con la propria immagine e la propria identità.
Alcuni nomi tra cui: Léger, Ligabue, Maccari, Mafai, Marini, Matisse, Picabia, Pistoletto, Rouault, Scipione, Severini, Spazzapan, Vedova, Kollowitz, Guttuso, Fontana, Dine, Derain, De Pisis, de Chirico, Clemente, Carol Rama, Beuys, Balla, Afro.
L’INTERVISTA – TUTTE LE SEDI ESPOSITIVE
La dualità sempre presente nell’uomo che oscilla tra intimità e distanza, sangue e pensiero, arte e intelletto, conscio e inconscio, suggerisce un approfondimento con approccio diverso da quello offerto dalla rappresentazione attraverso immagini pittoriche e scultoree.
L’aspetto filosofico, letterario, sociologico, psicologico e politico, sono sicuramente fondamentali.
A proposito di questo, diventa interessante e quasi fondamentale, ascoltare il pensiero di alcuni personaggi contemporanei, che nell’ambito del loro specifico, disquisiscono su questo “essere” dell’uomo.
Tali interviste formano un video, trasmesso all’interno di tutte le sedi espositive.
L’esposizione, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è suddivisa in quattro sezioni che indagano sul rapporto, da sempre ricercato ma mai definitivamente concluso, tra artisti e volto, tra arte e testa, intesa come capo, con le sue le individuali e specialissime caratteristiche che ne hanno fatto nei secoli il simbolo dell’uomo. Il capo era (ed è) considerato la sede del pensiero, la parte che indicava la totalità dell’individuo ed infatti il bambino piccolo, alle prime esperienze con la rappresentazione della realtà, disegna la faccia della mamma, una testa grande su un corpo appena abbozzato.
Scorrendo poi le immagini dell’arte di tutti i tempi, vediamo il volto umano interpretato in modi molto differenti nelle diverse culture e nelle varie epoche. Nell’arte antica la figura umana è un’astrazione, non è realistica, perché rappresenta un concetto, quindi comunica un messaggio. La testa è stilizzata, in altre parole schematizzata Il volto umano è stato elaborato nei modi più bizzarri, proprio per l’elevato grado di riconoscibilità del suo schema percettivo.
Perduto il suo significato sacrale o regale, nell’arte moderna, il volto è stato studiato nei suoi caratteri individuali, come ritratto, oppure ha subito un processo di deformazione e di astrazione da parte delle avanguardie artistiche.
D’altra parte il nostro volto è lo specchio delle nostre emozioni. Giudichiamo gli altri, percepiamo il loro stato d’animo in base ai loro gesti e soprattutto per le reazioni emotive che mettono in moto la mimica facciale.
IL VOLTO DI CRISTO – Don, Palazzo Endici
saggio a cura di don Gianmatteo Caputo, responsabile dell’Ufficio Arte Sacra della Curia Patriarcale di Venezia, responsabile del Museo Diocesano di Venezia e delle sedi espositive ad esso collegate.
Il Volto di Dio, che ci portiamo dentro e che ci accompagna nei momenti della nostra devozionalità e contemplazione è in una certa misura debitore dei volti di Dio offertici dalla tradizione pittorica.
Il percorso espositivo è caratterizzato da dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private di grande prestigio, comprendendo un ambito territoriale non solo regionale, considerando il periodo temporale compreso tra il XIV secolo e il XX secolo e analizzando il diverso rapporto che gli artisti stabiliscono con il tema del sacro.
Sono presenti opere scultoree del XVI secolo, tavole lignee, ed inoltre opere del XX secolo eseguite da Kokoshka, Messina, Fait, Guitton, Beckman, Pirandello, Bazaine, Sutherland e Biancini.
IMMAGINE E SOSTANZA. IDENTITA’ IN BILICO – Sarnonico, Palazzo Morenberg
a cura della dott. Paola Pizzamano, collaboratrice del Museo Civico di Rovereto.
La testa come simbolo dell’uomo, sede del pensiero, parte che può indicare la totalità dell’individuo. Il percorso espositivo sarà caratterizzato da opere pittoriche e scultoree, provenienti da collezioni pubbliche e private, eseguite da autori che si sono confrontati con il tema della “testa”. In questo ambito sono considerate anche delle sezioni che comprendono il tema dell’autoritratto, della caricatura e una sezione fotografica.
L’arco temporale va dal XIX secolo al XX secolo, con una sezione contemporanea.
Opere di Segantini, Libero Andreotti, Viani, Bucci, Morando, Sironi, Depero, Bonazza,Cainelli, Iras Baldessari, Ticò, Colorio, Garbari, Zuech, Dario Wolf, Tot, Scorzelli, Dugo, Dessì, Picco, Arcangeli, Moreni, Dynis, DeVita, Manai.
LA VALLE DI NON E LE SUE MENTI – Revo’, Casa Campia
saggi a cura del dott. William Belli e del prof. Bruno Ruffini.
“Teste fine”: così si definiscono le grandi menti, “beautiful minds”. Molti di questi “uomini di testa” provengono dalla Valle di Non, “figli” che hanno superato i limiti fisici e geografici della loro terra ed hanno avuto un pensiero universale.
Partendo da questo presupposto, vengono tracciati i profili biografici di 26 personaggi a partire dal XVI secolo fino al XX secolo, per mezzo di schede descrittive ed immagini che li rappresentano, o rappresentano il loro operato e contributo, nello specifico ambito di studio.
Personaggi: Bernardo Clesio, Pier Andrea Mattioli, Padre Eusebio Chini, G.B. Lampi, Bartolomeo Bertolla, Francesco Borghesi, Giovanni Canestrini, Celestino Endrici, Vigilio Inama, Fortunato Depero, Stefano Zuech.
LO SPECCHIO DI SE’ – Borgo Valsugana, Spazio Klien
a cura di Vittoria Coen, critico d’arte. La dott. Coen ha curato anche la sezione contemporanea della sezione “Immagine e sostanza”.
La particolare sezione dedicata agli autoritratti di artisti del Novecento proviene dalla Collezione Raimondo Rezzonico di Locarno. A questa collezione appartengono oltre trecento opere di cui è stata fatta una selezione di cinquanta, tra artisti italiani e stranieri di notorietà internazionale. Le opere di grande qualità testimoniano che molti, se non tutti gli artisti, hanno affrontato il rapporto con la propria immagine e la propria identità.
Alcuni nomi tra cui: Léger, Ligabue, Maccari, Mafai, Marini, Matisse, Picabia, Pistoletto, Rouault, Scipione, Severini, Spazzapan, Vedova, Kollowitz, Guttuso, Fontana, Dine, Derain, De Pisis, de Chirico, Clemente, Carol Rama, Beuys, Balla, Afro.
L’INTERVISTA – TUTTE LE SEDI ESPOSITIVE
La dualità sempre presente nell’uomo che oscilla tra intimità e distanza, sangue e pensiero, arte e intelletto, conscio e inconscio, suggerisce un approfondimento con approccio diverso da quello offerto dalla rappresentazione attraverso immagini pittoriche e scultoree.
L’aspetto filosofico, letterario, sociologico, psicologico e politico, sono sicuramente fondamentali.
A proposito di questo, diventa interessante e quasi fondamentale, ascoltare il pensiero di alcuni personaggi contemporanei, che nell’ambito del loro specifico, disquisiscono su questo “essere” dell’uomo.
Tali interviste formano un video, trasmesso all’interno di tutte le sedi espositive.
09
luglio 2005
Capo…giri. Percorsi Artistici in bilico tra immagine e sostanza
Dal 09 luglio al 27 agosto 2005
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Trento
Trento, (Trento)
Trento, (Trento)
Orario di apertura
10.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00; nel mese di agosto è prevista l’apertura serale 20.30 – 22.00. Lunedì chiuso
Vernissage
9 Luglio 2005, alle 17.30 a Don, Palazzo Endrici; alle 19.00 a Sarnonico, Palazzo Morenberg; alle 21.00 a Revò, Casa Campia
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore