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Capolavori di seta e oro. Cinture della nobiltà polacca dei secoli XVII e XVIII
La mostra propone per la prima volta in Italia l’esposizione di una selezione di preziosi manufatti provenienti dal Museo Nazionale di Varsavia e rappresenta per l’ Associazione Aurora e Primo Faccia, costituitasi lo scorso anno per onorare la memoria di Primo Faccia, imprenditore veneto, e di sua moglie, la prima opportunità di presentarsi al pubblico veneziano e internazionale con una propria iniziativa culturale
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 3 luglio 2004 alle ore 11.00 presso la Sala del Piovego a Palazzo Ducale la mostra Capolavori di seta e oro. Cinture della nobiltà polacca dei secoli XVII e XVIII.
La mostra propone per la prima volta in Italia l’esposizione di una selezione di preziosi manufatti provenienti dal Museo Nazionale di Varsavia e rappresenta per l’ Associazione Aurora e Primo Faccia, costituitasi lo scorso anno per onorare la memoria di Primo Faccia, imprenditore veneto, e di sua moglie, la prima opportunità di presentarsi al pubblico veneziano e internazionale con una propria iniziativa culturale.
L’esposizione è costituita da un importante fondo storico e offre l’opportunità di conoscere un patrimonio prezioso, non solo per la sua portata artistica, ma anche per il valore di testimonianza di un rilevante capitolo della storia, della cultura e dell’arte polacche tra il XVII e il XVIII secolo, testimonianza degli influssi esercitati sulla cultura europea dalle civiltà del Vicino Oriente.
Particolare significato, al riguardo, riveste l’iniziativa, organizzata in un momento storico di grande rilievo che vede l’ingresso della Polonia nell’Unione Europea e l’insediamento del nuovo Parlamento Europeo comprendente 25 paesi.
La fattiva collaborazione tra una famiglia di imprenditori veneti attiva in Polonia, una tra le massime istituzioni culturali della Repubblica di Polonia, il Museo Nazionale di Varsavia, e le istituzioni culturali veneziane, ha consentito di offrire alla città ed ai visitatori stranieri un evento storico-artistico di singolare interesse, capace di corrispondere a Venezia un ruolo di ponte verso il ricchissimo patrimonio culturale custodito nei paesi recentemente entrati a far parte dell’Unione Europea, tale da farla annoverare tra le grandi città del mondo.
La mostra è stata curata dalla prof.ssa Doretta Davanzo Poli.
Un ringraziamento particolare va alla Fondazione di Venezia che ha messo a disposizione per l’occasione due cinture appartenenti alla propria collezione di tessuti.
La collezione
Le cinture esposte nella mostra costituivano un elemento essenziale del tradizionale abbigliamento nobiliare polacco. Sopravvivono in esse le tracce dell’antico sfarzoso costume.
La storia delle cinture e della loro produzione è legata in non poca misura con la storia della Polonia e della sua cultura, delle sue relazioni con l’Occidente e con l’Oriente, sicché queste cinture nobiliari non sono per noi oggi solamente un antico reperto condannato all’oblio nei depositi museali. Da tempo i Polacchi sono coscienti del posto eminente che spetta alle cinture nobiliari nel patrimonio della cultura nazionale. Testimonianza di ciò è la premura con la quale raccolgono le cinture scampate ai cataclismi bellici e naturali, la sollecitudine con cui le sottopongono ad interventi di conservazione e restauro.
L’influenza orientale si manifestava vistosamente nell’abbigliamento aristocratico maschile, di cui accessorio indispensabile è la cintura di seta, avvolta e annodata in vita, con le due estremità pendenti. Il tipico costume polacco è dunque costituito, fin dal secolo XVI, da zupan, veste con maniche, aderente al busto e kontusz, sopravveste con maniche aperte longitudinalmente, variamente acconciate nel corso dei secoli, stretta da cintura.
Le lunghe fasce seriche ( cm 40 x 350 circa ) di altissima qualità materica, tecnica e artistica vennero dapprima importate da India, Persia e Turchia, poi realizzate anche in Polonia dove peraltro mantennero sia nelle scelte cromatiche che nei motivi decorativi le loro caratteristiche peculiari.
A differenza dei loro prototipi orientali, le cinture tessute in Polonia sono spesso reversibili, a due o a quattro facce, divise sul fronte e sul retro nel senso della lunghezza in due parti distinte di colore diverso. La cintura veniva annodata in vita piegata in due nel senso della lunghezza. Quando la cintura aveva quattro “lati” con colori diversi in ogni metà, la cintura poteva essere portata ripiegata sul primo, sul secondo, sul terzo e sul quarto “lato”. Così, una stessa cintura poteva figurare in quattro versioni diverse.
La collezione è arricchita da costumi nobiliari polacchi dell’epoca e da alcuni dipinti e stampe che ritraggono famose personalità polacche in costume tradizionale.
La mostra propone per la prima volta in Italia l’esposizione di una selezione di preziosi manufatti provenienti dal Museo Nazionale di Varsavia e rappresenta per l’ Associazione Aurora e Primo Faccia, costituitasi lo scorso anno per onorare la memoria di Primo Faccia, imprenditore veneto, e di sua moglie, la prima opportunità di presentarsi al pubblico veneziano e internazionale con una propria iniziativa culturale.
L’esposizione è costituita da un importante fondo storico e offre l’opportunità di conoscere un patrimonio prezioso, non solo per la sua portata artistica, ma anche per il valore di testimonianza di un rilevante capitolo della storia, della cultura e dell’arte polacche tra il XVII e il XVIII secolo, testimonianza degli influssi esercitati sulla cultura europea dalle civiltà del Vicino Oriente.
Particolare significato, al riguardo, riveste l’iniziativa, organizzata in un momento storico di grande rilievo che vede l’ingresso della Polonia nell’Unione Europea e l’insediamento del nuovo Parlamento Europeo comprendente 25 paesi.
La fattiva collaborazione tra una famiglia di imprenditori veneti attiva in Polonia, una tra le massime istituzioni culturali della Repubblica di Polonia, il Museo Nazionale di Varsavia, e le istituzioni culturali veneziane, ha consentito di offrire alla città ed ai visitatori stranieri un evento storico-artistico di singolare interesse, capace di corrispondere a Venezia un ruolo di ponte verso il ricchissimo patrimonio culturale custodito nei paesi recentemente entrati a far parte dell’Unione Europea, tale da farla annoverare tra le grandi città del mondo.
La mostra è stata curata dalla prof.ssa Doretta Davanzo Poli.
Un ringraziamento particolare va alla Fondazione di Venezia che ha messo a disposizione per l’occasione due cinture appartenenti alla propria collezione di tessuti.
La collezione
Le cinture esposte nella mostra costituivano un elemento essenziale del tradizionale abbigliamento nobiliare polacco. Sopravvivono in esse le tracce dell’antico sfarzoso costume.
La storia delle cinture e della loro produzione è legata in non poca misura con la storia della Polonia e della sua cultura, delle sue relazioni con l’Occidente e con l’Oriente, sicché queste cinture nobiliari non sono per noi oggi solamente un antico reperto condannato all’oblio nei depositi museali. Da tempo i Polacchi sono coscienti del posto eminente che spetta alle cinture nobiliari nel patrimonio della cultura nazionale. Testimonianza di ciò è la premura con la quale raccolgono le cinture scampate ai cataclismi bellici e naturali, la sollecitudine con cui le sottopongono ad interventi di conservazione e restauro.
L’influenza orientale si manifestava vistosamente nell’abbigliamento aristocratico maschile, di cui accessorio indispensabile è la cintura di seta, avvolta e annodata in vita, con le due estremità pendenti. Il tipico costume polacco è dunque costituito, fin dal secolo XVI, da zupan, veste con maniche, aderente al busto e kontusz, sopravveste con maniche aperte longitudinalmente, variamente acconciate nel corso dei secoli, stretta da cintura.
Le lunghe fasce seriche ( cm 40 x 350 circa ) di altissima qualità materica, tecnica e artistica vennero dapprima importate da India, Persia e Turchia, poi realizzate anche in Polonia dove peraltro mantennero sia nelle scelte cromatiche che nei motivi decorativi le loro caratteristiche peculiari.
A differenza dei loro prototipi orientali, le cinture tessute in Polonia sono spesso reversibili, a due o a quattro facce, divise sul fronte e sul retro nel senso della lunghezza in due parti distinte di colore diverso. La cintura veniva annodata in vita piegata in due nel senso della lunghezza. Quando la cintura aveva quattro “lati” con colori diversi in ogni metà, la cintura poteva essere portata ripiegata sul primo, sul secondo, sul terzo e sul quarto “lato”. Così, una stessa cintura poteva figurare in quattro versioni diverse.
La collezione è arricchita da costumi nobiliari polacchi dell’epoca e da alcuni dipinti e stampe che ritraggono famose personalità polacche in costume tradizionale.
03
luglio 2004
Capolavori di seta e oro. Cinture della nobiltà polacca dei secoli XVII e XVIII
Dal 03 luglio al 13 settembre 2004
Location
PALAZZO DUCALE
Venezia, San Marco, 1, (Venezia)
Venezia, San Marco, 1, (Venezia)
Orario di apertura
10.00 – 18.00 \ ch. martedi
Vernissage
3 Luglio 2004, ore 11