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Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim
L’esposizione vuole essere un omaggio alla preveggenza di Gianni Mattioli, uno dei più grandi collezionisti del Novecento, per aver accolto all’interno della sua collezione un importante gruppo di opere futuriste di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, Ottone Rosai, Mario Sironi e Ardengo Soffici.
Comunicato stampa
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A cento anni dalla pubblicazione su Le F**aro, il 20 febbraio 1909, del Manifesto del Futurismo a
firma del “jeune poète italien” Filippo Tommaso Marinetti, a partire dal 18 febbraio e per tutto il
2009, la Collezione Peggy Guggenheim celebra questo rivoluzionario movimento d’avanguardia,
che contagiò l’intera scena artistica europea, con la mostra Capolavori futuristi alla Collezione
Peggy Guggenheim, a cura di Philip Rylands, direttore del museo veneziano. L’esposizione vuole
essere un omaggio alla preveggenza di Gianni Mattioli, uno dei più grandi collezionisti del
Novecento, per aver accolto all’interno della sua collezione un importante gruppo di opere
futuriste di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, Ottone
Rosai, Mario Sironi e Ardengo Soffici. L’esposizione gode del sostegno della Regione del Veneto.
La mostra comprende, tra gli altri, capolavori come Materia e Dinamismo di un ciclista di Boccioni,
Mercurio transita davanti al sole di Balla, Manifestazione interventista di Carrà, Ballerina blu di
Severini, nonché tre opere futuriste appartenenti alla collezione di Peggy Guggenheim
(Mare=Ballerina di Severini, Velocità astratta + rumore di Balla e la scultura di Boccioni Dinamismo
di un cavallo in corsa + case), alcuni prestiti da collezioni private di Balla, Boccioni, Carrà e Sironi, e
una recentissima donazione da parte di Giovanni e Lilian Pandini alla Fondazione Solomon R.
Guggenheim, Il ciclista di Mario Sironi, del 1916, una delle prime opere chiave dell’artista.
Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim rappresenta inoltre un’occasione rara per
vedere esposte ben tre delle quattro sculture di Boccioni: ad affiancare Dinamismo di un cavallo in
corsa + case ci saranno infatti anche Forme uniche di continuità nello spazio e Sviluppo di una
bottiglia nello spazio.
Una sezione introduttiva sarà dedicata a dipinti, sculture e disegni che contribuiscono a
contestualizzare le tematiche del movimento futurista nell’ambito di altre avanguardie del
Novecento, quali Divisionismo, Cubismo, Orfismo e Vorticismo. Artisti come Jean Metzinger e
Raymond Duchamp-Villon hanno esplorato la resa del movimento e la vita moderna, altri hanno
tratto ispirazione dalla retorica di Marinetti, come il vorticista Edward Wadsworth, anch’egli
presente in mostra con due silografie, Cantanti di strada e La città dall’alto, recentissime
acquisizioni della Fondazione Solomon R. Guggenheim.
Il testo sovversivo di Marinetti, che si concludeva con “eretti sulla cima del mondo lanciamo ancora
una volta la nostra sfida insolente alle stelle”, era inteso in primis come una rivoluzione letteraria (“Il
coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”), ma allo stesso
tempo incitava, attraverso la drastica rottura con la tradizione, a un radicale rinnovamento di tutti
gli aspetti della cultura italiana, esortando alla velocità, al dinamismo e alla ricerca tecnologica.
L’anno seguente, precisamente l’11 febbraio e l’11 aprile del 1910, cinque artisti sottoscrissero in due
momenti distinti, il Manifesto dei Pittori Futuristi: Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini. I
cinque firmatari sono tutti presenti con i loro capolavori all’interno della collezione Mattioli, dal
1997 ospitata dalla Collezione Peggy Guggenheim come prestito a lungo termine.
Il catalogo ragionato di Flavio Fergonzi La Collezione Gianni Mattioli pubblicato nel 2003 da
Skira, documenta in maniera esaustiva ed approfondita i tesori di questa preziosa collezione di arte
del XX secolo.
I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato Consultivo
della Collezione Peggy Guggenheim
firma del “jeune poète italien” Filippo Tommaso Marinetti, a partire dal 18 febbraio e per tutto il
2009, la Collezione Peggy Guggenheim celebra questo rivoluzionario movimento d’avanguardia,
che contagiò l’intera scena artistica europea, con la mostra Capolavori futuristi alla Collezione
Peggy Guggenheim, a cura di Philip Rylands, direttore del museo veneziano. L’esposizione vuole
essere un omaggio alla preveggenza di Gianni Mattioli, uno dei più grandi collezionisti del
Novecento, per aver accolto all’interno della sua collezione un importante gruppo di opere
futuriste di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, Ottone
Rosai, Mario Sironi e Ardengo Soffici. L’esposizione gode del sostegno della Regione del Veneto.
La mostra comprende, tra gli altri, capolavori come Materia e Dinamismo di un ciclista di Boccioni,
Mercurio transita davanti al sole di Balla, Manifestazione interventista di Carrà, Ballerina blu di
Severini, nonché tre opere futuriste appartenenti alla collezione di Peggy Guggenheim
(Mare=Ballerina di Severini, Velocità astratta + rumore di Balla e la scultura di Boccioni Dinamismo
di un cavallo in corsa + case), alcuni prestiti da collezioni private di Balla, Boccioni, Carrà e Sironi, e
una recentissima donazione da parte di Giovanni e Lilian Pandini alla Fondazione Solomon R.
Guggenheim, Il ciclista di Mario Sironi, del 1916, una delle prime opere chiave dell’artista.
Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim rappresenta inoltre un’occasione rara per
vedere esposte ben tre delle quattro sculture di Boccioni: ad affiancare Dinamismo di un cavallo in
corsa + case ci saranno infatti anche Forme uniche di continuità nello spazio e Sviluppo di una
bottiglia nello spazio.
Una sezione introduttiva sarà dedicata a dipinti, sculture e disegni che contribuiscono a
contestualizzare le tematiche del movimento futurista nell’ambito di altre avanguardie del
Novecento, quali Divisionismo, Cubismo, Orfismo e Vorticismo. Artisti come Jean Metzinger e
Raymond Duchamp-Villon hanno esplorato la resa del movimento e la vita moderna, altri hanno
tratto ispirazione dalla retorica di Marinetti, come il vorticista Edward Wadsworth, anch’egli
presente in mostra con due silografie, Cantanti di strada e La città dall’alto, recentissime
acquisizioni della Fondazione Solomon R. Guggenheim.
Il testo sovversivo di Marinetti, che si concludeva con “eretti sulla cima del mondo lanciamo ancora
una volta la nostra sfida insolente alle stelle”, era inteso in primis come una rivoluzione letteraria (“Il
coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”), ma allo stesso
tempo incitava, attraverso la drastica rottura con la tradizione, a un radicale rinnovamento di tutti
gli aspetti della cultura italiana, esortando alla velocità, al dinamismo e alla ricerca tecnologica.
L’anno seguente, precisamente l’11 febbraio e l’11 aprile del 1910, cinque artisti sottoscrissero in due
momenti distinti, il Manifesto dei Pittori Futuristi: Balla, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini. I
cinque firmatari sono tutti presenti con i loro capolavori all’interno della collezione Mattioli, dal
1997 ospitata dalla Collezione Peggy Guggenheim come prestito a lungo termine.
Il catalogo ragionato di Flavio Fergonzi La Collezione Gianni Mattioli pubblicato nel 2003 da
Skira, documenta in maniera esaustiva ed approfondita i tesori di questa preziosa collezione di arte
del XX secolo.
I programmi della Collezione Peggy Guggenheim sono resi possibili grazie al sostegno del Comitato Consultivo
della Collezione Peggy Guggenheim
18
febbraio 2009
Capolavori futuristi alla Collezione Peggy Guggenheim
Dal 18 febbraio 2009 all'undici gennaio 2010
arte contemporanea
Location
COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 701, (Venezia)
Biglietti
Intero euro 12; seniors euro 10 (oltre 65 anni) studenti euro 7 (entro i 26 anni); bambini (0-10 anni) e soci ingresso gratuito. Il biglietto dà diritto all'ingresso alla collezione permanente, alla Collezione Gianni Mattioli, al Giardino di Sculture Nasher, alla mostra. Tutti i giorni, alle 15.30, il museo organizza visite guidate gratuite alla mostra. Non è necessaria la prenotazione.
Orario di apertura
tutti i giorni, domenica di Pasqua e lunedì compresi, dalle 10 alle 18, eccetto il martedì, consueto giorno di chiusura. Aperto il 2 giugno
Editore
SKIRA
Autore
Curatore