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Capolavori ritrovati in terra di Siena. Itinerari d’autunno nei musei senesi
Itinerari d’autunno nei Musei Senesi
Comunicato stampa
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La Fondazione Musei Senesi, con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, promuove la realizzazione di un evento espositivo che dal 24 settembre 2005 al 9 gennaio 2006 coinvolgerà ben 11 musei della Provincia di Siena, con l’obiettivo di presentare, all’interno di ciascun museo, almeno un’opera-capolavoro che va a temporaneamente arricchire la collezione. Ad essere presentate saranno opere inedite rivelate grazie a recenti scoperte, oggi conservate lontano dall’originaria ubicazione, mentre altre saranno valorizzate da particolari allestimenti.
Il legante di questa manifestazione, intesa come un percorso che si snoda attraverso tutta l’area senese e che coinvolgerà gli undici musei, è rappresentato dalla stretta connessione delle opere con le sedi espositive che le ospiteranno. Una connessione in cui sarà possibile leggere una ennesima testimonianza di quella forte integrazione tra territorio e patrimonio archeologico, storico-artistico ed etnoantropologico che è oggi ben documentata proprio dalla Fondazione Musei Senesi.
La mostra sarà corredata da un catalogo curato da Luciano Bellosi, Gabriele Fattorini e Giulio Paolucci, il quale sarà pubblicato dalla Fondazione Musei Senesi e da Silvana Editoriale nella collana dei ‘Quaderni storico-artistici della Fondazione Musei Senesi’.
Unico il biglietti di ingresso (7 euro intero, 5 euro ridotto per gli 11 musei arricchiti dalla mostra aggiuntiva), unificata e molto potenziata l’offerta didattica, impostata sugli itinerari (tre proposte differenziate) e sul territorio l’offerta turistica (speciali pacchetti saranno messi a disposizione dei visitatori), un occhio di riguardo per chi sceglie di visitare i musei con il mezzo pubblico anziché in auto (per questi il biglietto consentirà anche di usufruire del trasporto locale. Tutti e tre gli itinerari sono predisposti su linee che irradiandosi da Siena portano l’una a nord e l’altra al sud.
Da sottolineare ancora come questa nuova proposta culturale si affianchi a “Siena, terra dei sensi” che proporrà, all’interno dei musei coinvolti degustazioni dei prodotti locali, i celebri vini del senese in primis.
Undici musei - veri e propri gioielli diffusi nel territorio - si saldano in un itinerario unico che percorre la terra di Siena, alla scoperta di paesaggi e di luoghi straordinari, carichi di storia secolare e ricchi di preziosi capolavori.
All’interno di ogni museo si apre una ‘camera delle meraviglie’, dove riscoprire opere dell’Antichità o del Medioevo nate per questa terra, ma condotte altrove dalle più diverse vicende. Ora un reperto archeologico, ora un dipinto a fondo oro o una scultura: tutti e comunque testimoni di recuperati nessi storici e di quella peculiare e stratificata identità culturale dell’area senese, che oggi è ben documentata proprio dalla trentina di sedi museali raccolte nella Fondazione Musei Senesi.
Il viaggio alla scoperta di questa terra può iniziare ovviamente da Siena - attuale capoluogo e antica capitale di uno stato che occupava gran parte della Toscana meridionale – dove la Pinacoteca Nazionale entra temporaneamente a far parte del sistema dei Musei Senesi. Vi sono esposti tre rari gruppi in terracotta raffiguranti la Madonna col Bambino, scolpiti nei primi decenni del Quattrocento dal grande Jacopo della Quercia (autore della celebre Fonte Gaia per la Piazza del Campo) che qui dimostra una grande familiarità con una tecnica che fu esaltata da Plinio e riscoperta agli inizi del secolo XV da Donatello e Filippo Brunelleschi.
Nell’area della Val d’Elsa – terra storicamente fiorentina – il turrito borgo di San Gimignano vede ‘tornare a casa’, all’interno dei Musei Civici, un bel polittico che fu dipinto per i domenicani sangimignanesi da Bartolomeo Bulgarini: il maggiore protagonista della pittura senese del terzo quarto del Trecento. Una tavola proveniente da una collezione privata, ove si coglie tutta la preziosità e l’eleganza dell’arte di un artefice ispirato dall’arte di Duccio e di Pietro Lorenzetti. A Colle Val d’Elsa, nel Museo Archeologico, rientra invece una memoria dei Calisna Sepu: una famiglia etrusca del posto, la cui tomba - rinvenuta nella necropoli del Casone – fu oggetto dei giovanili studi di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Si tratta di un’urna funeraria in tufo, proveniente dal Museo Guarnacci di Volterra.
Asciano è il centro delle Crete: territorio a meridione del capoluogo, marcato dall’affascinante paesaggio di colline argillose che ispirò i migliori pittori dell’antica scuola senese. All’interno del Museo d’Arte Sacra un particolare allestimento sottolinea la bellezza di una tavola con la Natività della Vergine attribuita al “Maestro dell’Osservanza”: pittore quattrocentesco dal lessico ancora sottilmente gotico e che talvolta si è tentato di identificare con il giovane Sano di Pietro. Poco lontano, nel Museo del Tartufo ubicato nel castello di San Giovanni d’Asso, è invece protagonista il più fedele allievo di Duccio di Buoninsegna: Ugolino di Nerio. Spetta alla sua elegante mano il trittico della fiorentina Donazione Contini Bonacossi che nacque per un altare delle vicina chiesa di San Pietro in Villore. Spostandosi sul percorso dell’antica Via Francigena si raggiunge poi Buonconvento, il castello ove si spense l’imperatore Arrigo VII; nel Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia è presentata una pala di Pietro Orioli, normalmente assai difficile da vedere perché conservata nel Capitolo del Duomo di Siena. Un’opera dovuta al pittore del Rinascimento senese che fu maggiormente ispirato dall’arte di Piero della Francesca e che fu commissionata per la vicina villa di Castelrosi da Andrea Piccolomini, nipote del pontefice Pio II.
Alla volontà di quest’ultimo fu dovuta la realizzazione di Pienza, sorta di città ideale del Rinascimento, ove sono esibiti nel Museo Diocesano due capolavori ancora di gusto gotico. Da Le Mans e dal Museo Horne di Firenze tornano gli scomparti che, insieme con la Madonna col Bambino conservata nel Museo, costituivano il ‘polittico di Monticchiello’, dipinto dal giovane Pietro Lorenzetti prima del 1320. Vi è poi l’Annunciazione del Rijksmuseum di Amsterdam: un’ elegante opera intagliata da Francesco di Valdambrino ( attivo nei primi decenni del Quattrocento e buon amico di Jacopo della Quercia) che un tempo era conservata nella chiesa di san Francesco a Pienza.
Oltrepassando l’antico confine con la Repubblica fiorentina, ci si può quindi spostare a Montepulciano, antica città etrusca posta a guardia della Val di Chiana. Il Museo Civico Pinacoteca Crociani offre la possibilità di apprezzare la forza e la bellezza di una Madonna col Bambino marmorea scolpita nella prima metà del Trecento dal senese Agostino di Giovanni, capostipite di una bottega di importanti scultori che operò ripetutamente per Montepulciano. È qui che la scultura, oggi appartenente agli Staatliche Museen di Berlino, fu acquistata agli inizi del secolo scorso.
Nei musei di altri centri della Val di Chiana rientrano invece significativi reperti archeologici che ben documentano il grado di civilizzazione raggiunto da questa area nell’Antichità. Dal Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra giunge al Museo Civico Archeologico di Chianciano uno splendido cratere attico dipinto a figure rosse con scene di Amazzonomachia, che fu rinvenuto dal canonico Dei nella necropoli della Pedata. È il name-piece dell’anonimo “Pittore di Ginevra”, attivo attorno alla metà del V secolo a.C. Furono invece scavate nel sito della Peschiera Giannini, presso Sarteano, le due statue marmoree dei filosofi Ermarco ed Epicuro provenienti da Villa Corsini a Firenze: sculture di età flavia tratte da originali greci ed esposte, ovviamente, nel Museo Civico Archeologico di Sarteano. Infine, nel Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, ‘ritorna’ dal Museo Archeologico Nazionale di Perugia un vaso antropomorfo della media età del bronzo ritrovato da Umberto Calzoni, lo scopritore della ‘città preistorica’ di Belverde.
Il legante di questa manifestazione, intesa come un percorso che si snoda attraverso tutta l’area senese e che coinvolgerà gli undici musei, è rappresentato dalla stretta connessione delle opere con le sedi espositive che le ospiteranno. Una connessione in cui sarà possibile leggere una ennesima testimonianza di quella forte integrazione tra territorio e patrimonio archeologico, storico-artistico ed etnoantropologico che è oggi ben documentata proprio dalla Fondazione Musei Senesi.
La mostra sarà corredata da un catalogo curato da Luciano Bellosi, Gabriele Fattorini e Giulio Paolucci, il quale sarà pubblicato dalla Fondazione Musei Senesi e da Silvana Editoriale nella collana dei ‘Quaderni storico-artistici della Fondazione Musei Senesi’.
Unico il biglietti di ingresso (7 euro intero, 5 euro ridotto per gli 11 musei arricchiti dalla mostra aggiuntiva), unificata e molto potenziata l’offerta didattica, impostata sugli itinerari (tre proposte differenziate) e sul territorio l’offerta turistica (speciali pacchetti saranno messi a disposizione dei visitatori), un occhio di riguardo per chi sceglie di visitare i musei con il mezzo pubblico anziché in auto (per questi il biglietto consentirà anche di usufruire del trasporto locale. Tutti e tre gli itinerari sono predisposti su linee che irradiandosi da Siena portano l’una a nord e l’altra al sud.
Da sottolineare ancora come questa nuova proposta culturale si affianchi a “Siena, terra dei sensi” che proporrà, all’interno dei musei coinvolti degustazioni dei prodotti locali, i celebri vini del senese in primis.
Undici musei - veri e propri gioielli diffusi nel territorio - si saldano in un itinerario unico che percorre la terra di Siena, alla scoperta di paesaggi e di luoghi straordinari, carichi di storia secolare e ricchi di preziosi capolavori.
All’interno di ogni museo si apre una ‘camera delle meraviglie’, dove riscoprire opere dell’Antichità o del Medioevo nate per questa terra, ma condotte altrove dalle più diverse vicende. Ora un reperto archeologico, ora un dipinto a fondo oro o una scultura: tutti e comunque testimoni di recuperati nessi storici e di quella peculiare e stratificata identità culturale dell’area senese, che oggi è ben documentata proprio dalla trentina di sedi museali raccolte nella Fondazione Musei Senesi.
Il viaggio alla scoperta di questa terra può iniziare ovviamente da Siena - attuale capoluogo e antica capitale di uno stato che occupava gran parte della Toscana meridionale – dove la Pinacoteca Nazionale entra temporaneamente a far parte del sistema dei Musei Senesi. Vi sono esposti tre rari gruppi in terracotta raffiguranti la Madonna col Bambino, scolpiti nei primi decenni del Quattrocento dal grande Jacopo della Quercia (autore della celebre Fonte Gaia per la Piazza del Campo) che qui dimostra una grande familiarità con una tecnica che fu esaltata da Plinio e riscoperta agli inizi del secolo XV da Donatello e Filippo Brunelleschi.
Nell’area della Val d’Elsa – terra storicamente fiorentina – il turrito borgo di San Gimignano vede ‘tornare a casa’, all’interno dei Musei Civici, un bel polittico che fu dipinto per i domenicani sangimignanesi da Bartolomeo Bulgarini: il maggiore protagonista della pittura senese del terzo quarto del Trecento. Una tavola proveniente da una collezione privata, ove si coglie tutta la preziosità e l’eleganza dell’arte di un artefice ispirato dall’arte di Duccio e di Pietro Lorenzetti. A Colle Val d’Elsa, nel Museo Archeologico, rientra invece una memoria dei Calisna Sepu: una famiglia etrusca del posto, la cui tomba - rinvenuta nella necropoli del Casone – fu oggetto dei giovanili studi di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Si tratta di un’urna funeraria in tufo, proveniente dal Museo Guarnacci di Volterra.
Asciano è il centro delle Crete: territorio a meridione del capoluogo, marcato dall’affascinante paesaggio di colline argillose che ispirò i migliori pittori dell’antica scuola senese. All’interno del Museo d’Arte Sacra un particolare allestimento sottolinea la bellezza di una tavola con la Natività della Vergine attribuita al “Maestro dell’Osservanza”: pittore quattrocentesco dal lessico ancora sottilmente gotico e che talvolta si è tentato di identificare con il giovane Sano di Pietro. Poco lontano, nel Museo del Tartufo ubicato nel castello di San Giovanni d’Asso, è invece protagonista il più fedele allievo di Duccio di Buoninsegna: Ugolino di Nerio. Spetta alla sua elegante mano il trittico della fiorentina Donazione Contini Bonacossi che nacque per un altare delle vicina chiesa di San Pietro in Villore. Spostandosi sul percorso dell’antica Via Francigena si raggiunge poi Buonconvento, il castello ove si spense l’imperatore Arrigo VII; nel Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia è presentata una pala di Pietro Orioli, normalmente assai difficile da vedere perché conservata nel Capitolo del Duomo di Siena. Un’opera dovuta al pittore del Rinascimento senese che fu maggiormente ispirato dall’arte di Piero della Francesca e che fu commissionata per la vicina villa di Castelrosi da Andrea Piccolomini, nipote del pontefice Pio II.
Alla volontà di quest’ultimo fu dovuta la realizzazione di Pienza, sorta di città ideale del Rinascimento, ove sono esibiti nel Museo Diocesano due capolavori ancora di gusto gotico. Da Le Mans e dal Museo Horne di Firenze tornano gli scomparti che, insieme con la Madonna col Bambino conservata nel Museo, costituivano il ‘polittico di Monticchiello’, dipinto dal giovane Pietro Lorenzetti prima del 1320. Vi è poi l’Annunciazione del Rijksmuseum di Amsterdam: un’ elegante opera intagliata da Francesco di Valdambrino ( attivo nei primi decenni del Quattrocento e buon amico di Jacopo della Quercia) che un tempo era conservata nella chiesa di san Francesco a Pienza.
Oltrepassando l’antico confine con la Repubblica fiorentina, ci si può quindi spostare a Montepulciano, antica città etrusca posta a guardia della Val di Chiana. Il Museo Civico Pinacoteca Crociani offre la possibilità di apprezzare la forza e la bellezza di una Madonna col Bambino marmorea scolpita nella prima metà del Trecento dal senese Agostino di Giovanni, capostipite di una bottega di importanti scultori che operò ripetutamente per Montepulciano. È qui che la scultura, oggi appartenente agli Staatliche Museen di Berlino, fu acquistata agli inizi del secolo scorso.
Nei musei di altri centri della Val di Chiana rientrano invece significativi reperti archeologici che ben documentano il grado di civilizzazione raggiunto da questa area nell’Antichità. Dal Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra giunge al Museo Civico Archeologico di Chianciano uno splendido cratere attico dipinto a figure rosse con scene di Amazzonomachia, che fu rinvenuto dal canonico Dei nella necropoli della Pedata. È il name-piece dell’anonimo “Pittore di Ginevra”, attivo attorno alla metà del V secolo a.C. Furono invece scavate nel sito della Peschiera Giannini, presso Sarteano, le due statue marmoree dei filosofi Ermarco ed Epicuro provenienti da Villa Corsini a Firenze: sculture di età flavia tratte da originali greci ed esposte, ovviamente, nel Museo Civico Archeologico di Sarteano. Infine, nel Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, ‘ritorna’ dal Museo Archeologico Nazionale di Perugia un vaso antropomorfo della media età del bronzo ritrovato da Umberto Calzoni, lo scopritore della ‘città preistorica’ di Belverde.
24
settembre 2005
Capolavori ritrovati in terra di Siena. Itinerari d’autunno nei musei senesi
Dal 24 settembre 2005 al 09 gennaio 2006
arte antica
Location
SEDI VARIE – PROVINCIA DI SIENA
Siena, (Siena)
Siena, (Siena)
Biglietti
7 euro intero, 5 euro ridotto per gli 11 musei arricchiti dalla mostra aggiuntiva
Sito web
www.museisenesi.org
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI