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Caputo | Pesenti | Turuani – Sono appena morto
Uno sguardo su tre giovani artisti presentati da una giovane curatrice
Comunicato stampa
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Le porte della primavera così come quelle della galleria Cortina si aprono ad una collettiva che ospita tre giovani artisti formatisi a Brera. Jaco Caputo, Iacopo Pesenti e Luisa Turuani si legano umanamente e artisticamente negli anni d’accademia, in una condivisa e fertile penombra. Affiatamento, stima e la medesima fede in un'arte autentica sono il collante di questo trio di compagni e amici, nel reciproco gioco dei loro differenti sguardi. Nello schiudersi di prospettive divergenti che si sfiorano senza mai confondersi, essi propugnano ognuno la propria poetica e la sua validità nell’atto artistico.
Jaco Caputo ci rende partecipi di un'escursione pittorica in cui ogni opera rappresenta un nuovo territorio che le orme del colore hanno conquistato. Sdoganato dalle forme classiche del telaio, ogni pezzo trova e conquista tumultuosamente i suoi propri confini. All’interno di questi è il governo di una gestualità volubile, che ora ora si espande ora si rapprende, in un complesso contrasto di implosioni ed esplosioni cromatiche.
Iacopo Pesenti, accostandosi in maniera forse più tradizionale alla materia pittorica, tenta di schiudere l’invisibile uscio dei propri supporti. Le sue tele mostrano i confini di queste aperture, rivolte a mondi di idee vergini sospese in uno spazio silenzioso. Monocromatiche campiture, infinite e desertiche, ospitano le minuziose raffigurazioni di oggetti incogniti; tridimensionali presenze insinuate in uno spazio privo di coordinate, come idee primigenie e pellegrine, centri di un desertico universo.
Luisa Turuani, attraverso un approccio che si discosta completamente dai classici formalismi della scultura, si fa portavoce del soffio vitale nascosto degli oggetti più comuni. Ella anima, dà vita e mostra la caduta delle inerti creature del viver quotidiano. Senza scetticismi, interpreta e restituisce le emozioni delle “cose”, resuscitate, così, da quell’anima ironica e caduca che solo l’installazione sa restituire.
Il titolo scelto dai tre autori per questa mostra, “Sono appena morto”, potrebbe forse evocare una vita possibile oltre l’opera d'arte. Il prodotto artistico è sacrificato, avendo fine nel suo sbocciare per incarnarsi nell’emblema sospeso tra il fisico e l’etereo di un processo creativo ormai compiuto. Esso nasce e cresce tra le mani del suo creatore, che già guarda sfiorire il frutto del suo parto. L’inaugurazione, infine, si permette di onorare tale reliquia attorniata dai suoi cari spettatori che, celebrandone le spoglie, la rendono immortale.
Jaco Caputo ci rende partecipi di un'escursione pittorica in cui ogni opera rappresenta un nuovo territorio che le orme del colore hanno conquistato. Sdoganato dalle forme classiche del telaio, ogni pezzo trova e conquista tumultuosamente i suoi propri confini. All’interno di questi è il governo di una gestualità volubile, che ora ora si espande ora si rapprende, in un complesso contrasto di implosioni ed esplosioni cromatiche.
Iacopo Pesenti, accostandosi in maniera forse più tradizionale alla materia pittorica, tenta di schiudere l’invisibile uscio dei propri supporti. Le sue tele mostrano i confini di queste aperture, rivolte a mondi di idee vergini sospese in uno spazio silenzioso. Monocromatiche campiture, infinite e desertiche, ospitano le minuziose raffigurazioni di oggetti incogniti; tridimensionali presenze insinuate in uno spazio privo di coordinate, come idee primigenie e pellegrine, centri di un desertico universo.
Luisa Turuani, attraverso un approccio che si discosta completamente dai classici formalismi della scultura, si fa portavoce del soffio vitale nascosto degli oggetti più comuni. Ella anima, dà vita e mostra la caduta delle inerti creature del viver quotidiano. Senza scetticismi, interpreta e restituisce le emozioni delle “cose”, resuscitate, così, da quell’anima ironica e caduca che solo l’installazione sa restituire.
Il titolo scelto dai tre autori per questa mostra, “Sono appena morto”, potrebbe forse evocare una vita possibile oltre l’opera d'arte. Il prodotto artistico è sacrificato, avendo fine nel suo sbocciare per incarnarsi nell’emblema sospeso tra il fisico e l’etereo di un processo creativo ormai compiuto. Esso nasce e cresce tra le mani del suo creatore, che già guarda sfiorire il frutto del suo parto. L’inaugurazione, infine, si permette di onorare tale reliquia attorniata dai suoi cari spettatori che, celebrandone le spoglie, la rendono immortale.
12
marzo 2019
Caputo | Pesenti | Turuani – Sono appena morto
Dal 12 al 30 marzo 2019
giovane arte
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE RENZO CORTINA
Milano, Via Mac Mahon, 14, (Milano)
Milano, Via Mac Mahon, 14, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-12.30 e 16.30-19.30
lunedì 16.30-19.30
Vernissage
12 Marzo 2019, h 18.30
Autore
Curatore