Verranno esposte opere d'arte contemporanea e manufatti tribali di sorprendente impatto visuale e di riconosciuto influsso sull'arte occidentale del Novecento (dall'Astrazione storica a Boetti) .

Caravan Cafè è quindi un percorso artistico nel cuore dell'Asia. L'area presa in esame è tradizionalmente di difficile accesso, e le opere esposte sono pressochè sconosciute in Occidente.

Lo scorso anno si erano privilegiati i feltri nomadici centroasiatici, i tappeti di guerra afghani, e le nuovissime miniature realizzate da un gruppo di giovani artiste pakistane. La mostra era stata ritenuta uno degli eventi più originali della scorsa stagione espositiva, tanto da aver determinato alcune scelte espositive di musei europei ed americani.. In questa seconda edizione il percorso, assai simile nella sua estensione geografica, presenterà altre opere inedite legate alle culture di cui sopra, ma soprattutto si soffermerà su alcuni artisti kazaki, kirgisi e tadjiki che utilizzano i media tecnologici (video e fotografia).

Manufatti arcaici d'origine nomadica, tappeti modernisti cinesi realizzati nella remota Hotan dopo la caduta dell'ultima dinastia imperiale (1911), tessuti afghani che rappresentano i fatti dell'11 Settembre ed i bombardamenti su Tora Bora, sofisticati video realizzati recentissimamente ad Almaty dal gruppo Starko, una grande installazione sull'idea di memoria e di viaggio di S. Akhunov, le ceramiche di Erbosyn Meldibekov tradizionali nella tecnica ma sorprendenti nei contenuti.; questo e molto altro riempirà gli spazi della Rocca di Umbertide-Centro per l'Arte Contemporanea.

La mostra è curata da Enrico Mascelloni, che viaggia da vent'anni nell'area in questione e che in Italia ne è tra i maggiori conoscitori.

Domenica 26 Settembre, alle ore 11,30, verrà presentato un libro con i testi del curatore e con la riproduzione di tutte le opere esposte nelle due edizioni della mostra.