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Carin Grudda – Qui – altrove, noi siamo un’isola
Carin Grudda presenta oggi la piena maturità della sua evoluzione artistica: sculture in bronzo di ogni dimensione, dipinti a olio, assemblages, fino alle incisioni realizzate con la più difficile delle tecniche, la puntasecca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carin Grudda
Qui - altrove
Noi siamo un’isola
Almach Art Gallery
Milano - via Gaudenzio Ferrari 3
Vernissage 29 novembre ore 18
fino al 6 gennaio 2024
mar-sab | 10.30 -13 | 15 -19
catalogo disponibile
a cura di Luca Temolo Dall’Igna
Osservando le opere d’arte dell’artista Carin Grudda, ad un primo sguardo si rimane stupiti, perché ancora estranei, di fronte alla sua fantastica creatività. I suoi personaggi sembrano provenire da mondi “diversi”, a volte lontani, altre come nascosti dentro di noi. Camminano tra i boschi e i prati, si affacciano sulle rive dove le onde si infrangono in un dialogo continuo ed inarrestabile. Spesso piccolissimi, a nascondersi tra le foglie d’erba, ma anche figure enormi, come i personaggi delle favole di quando eravamo bambini, ingenui ed ancora “puri”. Un’innocenza matura, cosciente, che ci trasporta a vivere nel suo mondo, permettendoci così di percepire sensazioni da tempo sopite.
Una mostra composta da figure strane, dai nomi evocativi quali Misses Lumpe, Blau Miau, Il piccolo Re, fino all’ultimissima Zebra che prendono vita cantando, ballando, parlando di gioia e donando scorte infinite di energia vitale rendendoci felici.
Una frase pronunciata da Marcello Mastroianni e presa in prestito da 8½, capolavoro del più grande “artista” del cinema, Federico Fellini, permette di spiegare ciò che succede dopo un po’ che si “frequenta” il mondo fantastico di Carin: ...”Ma che cos’è questo lampo di felicità che mi fa tremare, mi ridà forza, vita? Vi domando scusa, dolcissime creature: non avevo capito, non sapevo. Com’è giusto accettarvi, amarvi. E com’è semplice!”…
Carin Grudda presenta oggi la piena maturità della sua evoluzione artistica: sculture in bronzo di ogni dimensione, dipinti a olio, assemblages, fino alle incisioni realizzate con la più difficile delle tecniche, la puntasecca.
“Qui e altrove - Noi siamo un’isola”, questo il titolo della mostra: un luogo dove tutti possono approdare, da ogni direzione come solo un’isola può permettere, aperta ad ogni anima e spirito libero, che qui troverà nutrimento e conforto.
Carin Grudda
Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg, vicino a Kassel. Fin dall‘inizio, la mostra internazionale “documenta Kassel“ accompagna la sua formazione scolastica fino al diploma di maturità nel 1972; poi studia storia dell‘arte e filosofia a Giessen e completa i suoi studi con una tesi sul dadaismo e i suoi riferimenti filosofici.
Una visita a Villa Massimo a Roma (1980) e uno stage presso l‘ARD di Madrid (1982) la portano quasi direttamente alla pratica artistica. Fino all‘inizio degli anni Novanta, Grudda vive e lavora come libero professionista a Francoforte sul Meno. I suoi temi sono il gioco e le strutture giocose, le “coincidenze” delle cose “accadute così“, il caso. Lavora sulla traccia e sul rintracciamento (Spur und Spüren).
Una borsa di studio a Miami nel 1991 (South Florida Art Center + “Zero-Art“) la porta ai “group-paintings“ di grande formato, quadri composti di parti autonome di diverse dimensioni che si uniscono per diventare un solo soggetto.
Nel 1993 Grudda lascia Francoforte sul Meno e si trasferisce a Ingelheim sul Reno. Lì crea i “Blaubilder“ (quadri blu), un ciclo di lavori di grande formato, che taglia – approccio contrario - in pezzi di varie misure.
Nel 1992 vince una borsa di studio del Land Sassonia in una stamperia artistica (Werkstätten Rössler a Lipsia); Grudda inizia a studiare la tecnica dell‘incisione a puntasecca, che sviluppa in maniera del tutto personale e che continua a elaborare fino ad oggi. Partendo dalle tracce del suo ambiente di lavoro, si concentra soprattutto sull‘“essere in movimento“ come condizione del sé nel tempo. Col passare del tempo, le incisioni crescono e si trasformano in immagini di grande formato e persino in installazioni.
Alla fine degli anni Novanta cambiano anche i supporti delle immagini. Dipinge su legno di ogni tipo, su “objets trouvés”, e li trasforma in assemblaggi applicando numerosi oggetti di ogni tipo.
Nel 1998, grazie a un premio conferito in Italia, conosce la Fonderia d’Arte Caporrella di Roma. Negli anni successivi crea numerose sculture in bronzo, dai calchi naturali di piccole lumache al monumentale BLAU-MIAU.
L‘attività sempre più intensa della creazione di sculture in bronzo in Italia spinge Grudda all‘inizio del 2001 a trasferirsi in Liguria, dove vive tuttora. Nel piccolo paese ligure di Lingueglietta, vicino a Imperia, trova il luogo adatto per il suo Parco di Sculture “Tra i Mondi“, che apre nel 2001 e, in estate, attira numerosi visitatori.
Prima in Toscana, poi a Roma, impara tutte le tecniche della lavorazione del bronzo. Conosce artisti di fama come Daniel Spoerri, Luciano Castelli, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella.
Con la partecipazione alla 54a Biennale d‘Arte di Venezia nel 2011, Carin Grudda ottiene l‘apprezzamento e il riconoscimento internazionale del suo percorso creativo.
Almach Art Gallery
Almach Art è un progetto nato nel 1995 a cura di Luca Temolo Dall’Igna. Oggi Art Gallery con sede a Milano, nei pressi della zona cool della Darsena, che ha come obiettivo la promozione di artisti ed eventi dedicati al mondo dell'arte.
L’Arte di cui ci occupiamo vuole essere universale, senza confini geografici né temporali. Ecco quindi che negli anni a venire, come già era stato per quelli passati, ad Almach Art Gallery si potrà partecipare ad eventi dedicati all’arte moderna e contemporanea, attraverso proposte di rivalutazione di importanti e affermati maestri e il lancio di giovani promesse, senza escludere esplorazioni e rassegne sull’800 e l’arte antica.
Una particolare attenzione è data anche alla scultura e alla fotografia, che meritano una visibilità maggiore rispetto a quanto normalmente concessa nel panorama attuale.
Per ottenere questi scopi abbiamo curato particolarmente i nostri spazi, con l’utilizzo di vernici atossiche, senza formaldeide e in grado di assorbire e neutralizzare oltre il 90% degli inquinanti presenti nell’aria. La pavimentazione è in rovere trattato ad olio. L’illuminazione è completamente a LED, per un risparmio energetico intorno all’80%, ma con una resa cromatica dei corpi illuminanti principali molto elevata, al fine di potere godere delle opere in piena luce.
Luca Temolo Dall'Igna
Allestimento di oltre 35 mostre museali e oltre 100 per artisti, aziende, enti pubblici e gallerie private.
CEO Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Milano dal 2000 al 2006; Responsabile della Commissione dei Beni Culturali di Roma dal 2003 al 2007; costituzione e gestione Almach, società rivolta a progettazione, recupero e gestione di spazi culturali, museali ed espositivi dal 2007; Titolare e direttore di Almach Art Gallery dal 2019.
Scrittore e giornalista pubblicista: pubblica e cura più di 20 volumi a tema artistico/culturale; oltre 50 articoli a tema culturale, storico, architettonico.
Qui - altrove
Noi siamo un’isola
Almach Art Gallery
Milano - via Gaudenzio Ferrari 3
Vernissage 29 novembre ore 18
fino al 6 gennaio 2024
mar-sab | 10.30 -13 | 15 -19
catalogo disponibile
a cura di Luca Temolo Dall’Igna
Osservando le opere d’arte dell’artista Carin Grudda, ad un primo sguardo si rimane stupiti, perché ancora estranei, di fronte alla sua fantastica creatività. I suoi personaggi sembrano provenire da mondi “diversi”, a volte lontani, altre come nascosti dentro di noi. Camminano tra i boschi e i prati, si affacciano sulle rive dove le onde si infrangono in un dialogo continuo ed inarrestabile. Spesso piccolissimi, a nascondersi tra le foglie d’erba, ma anche figure enormi, come i personaggi delle favole di quando eravamo bambini, ingenui ed ancora “puri”. Un’innocenza matura, cosciente, che ci trasporta a vivere nel suo mondo, permettendoci così di percepire sensazioni da tempo sopite.
Una mostra composta da figure strane, dai nomi evocativi quali Misses Lumpe, Blau Miau, Il piccolo Re, fino all’ultimissima Zebra che prendono vita cantando, ballando, parlando di gioia e donando scorte infinite di energia vitale rendendoci felici.
Una frase pronunciata da Marcello Mastroianni e presa in prestito da 8½, capolavoro del più grande “artista” del cinema, Federico Fellini, permette di spiegare ciò che succede dopo un po’ che si “frequenta” il mondo fantastico di Carin: ...”Ma che cos’è questo lampo di felicità che mi fa tremare, mi ridà forza, vita? Vi domando scusa, dolcissime creature: non avevo capito, non sapevo. Com’è giusto accettarvi, amarvi. E com’è semplice!”…
Carin Grudda presenta oggi la piena maturità della sua evoluzione artistica: sculture in bronzo di ogni dimensione, dipinti a olio, assemblages, fino alle incisioni realizzate con la più difficile delle tecniche, la puntasecca.
“Qui e altrove - Noi siamo un’isola”, questo il titolo della mostra: un luogo dove tutti possono approdare, da ogni direzione come solo un’isola può permettere, aperta ad ogni anima e spirito libero, che qui troverà nutrimento e conforto.
Carin Grudda
Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg, vicino a Kassel. Fin dall‘inizio, la mostra internazionale “documenta Kassel“ accompagna la sua formazione scolastica fino al diploma di maturità nel 1972; poi studia storia dell‘arte e filosofia a Giessen e completa i suoi studi con una tesi sul dadaismo e i suoi riferimenti filosofici.
Una visita a Villa Massimo a Roma (1980) e uno stage presso l‘ARD di Madrid (1982) la portano quasi direttamente alla pratica artistica. Fino all‘inizio degli anni Novanta, Grudda vive e lavora come libero professionista a Francoforte sul Meno. I suoi temi sono il gioco e le strutture giocose, le “coincidenze” delle cose “accadute così“, il caso. Lavora sulla traccia e sul rintracciamento (Spur und Spüren).
Una borsa di studio a Miami nel 1991 (South Florida Art Center + “Zero-Art“) la porta ai “group-paintings“ di grande formato, quadri composti di parti autonome di diverse dimensioni che si uniscono per diventare un solo soggetto.
Nel 1993 Grudda lascia Francoforte sul Meno e si trasferisce a Ingelheim sul Reno. Lì crea i “Blaubilder“ (quadri blu), un ciclo di lavori di grande formato, che taglia – approccio contrario - in pezzi di varie misure.
Nel 1992 vince una borsa di studio del Land Sassonia in una stamperia artistica (Werkstätten Rössler a Lipsia); Grudda inizia a studiare la tecnica dell‘incisione a puntasecca, che sviluppa in maniera del tutto personale e che continua a elaborare fino ad oggi. Partendo dalle tracce del suo ambiente di lavoro, si concentra soprattutto sull‘“essere in movimento“ come condizione del sé nel tempo. Col passare del tempo, le incisioni crescono e si trasformano in immagini di grande formato e persino in installazioni.
Alla fine degli anni Novanta cambiano anche i supporti delle immagini. Dipinge su legno di ogni tipo, su “objets trouvés”, e li trasforma in assemblaggi applicando numerosi oggetti di ogni tipo.
Nel 1998, grazie a un premio conferito in Italia, conosce la Fonderia d’Arte Caporrella di Roma. Negli anni successivi crea numerose sculture in bronzo, dai calchi naturali di piccole lumache al monumentale BLAU-MIAU.
L‘attività sempre più intensa della creazione di sculture in bronzo in Italia spinge Grudda all‘inizio del 2001 a trasferirsi in Liguria, dove vive tuttora. Nel piccolo paese ligure di Lingueglietta, vicino a Imperia, trova il luogo adatto per il suo Parco di Sculture “Tra i Mondi“, che apre nel 2001 e, in estate, attira numerosi visitatori.
Prima in Toscana, poi a Roma, impara tutte le tecniche della lavorazione del bronzo. Conosce artisti di fama come Daniel Spoerri, Luciano Castelli, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella.
Con la partecipazione alla 54a Biennale d‘Arte di Venezia nel 2011, Carin Grudda ottiene l‘apprezzamento e il riconoscimento internazionale del suo percorso creativo.
Almach Art Gallery
Almach Art è un progetto nato nel 1995 a cura di Luca Temolo Dall’Igna. Oggi Art Gallery con sede a Milano, nei pressi della zona cool della Darsena, che ha come obiettivo la promozione di artisti ed eventi dedicati al mondo dell'arte.
L’Arte di cui ci occupiamo vuole essere universale, senza confini geografici né temporali. Ecco quindi che negli anni a venire, come già era stato per quelli passati, ad Almach Art Gallery si potrà partecipare ad eventi dedicati all’arte moderna e contemporanea, attraverso proposte di rivalutazione di importanti e affermati maestri e il lancio di giovani promesse, senza escludere esplorazioni e rassegne sull’800 e l’arte antica.
Una particolare attenzione è data anche alla scultura e alla fotografia, che meritano una visibilità maggiore rispetto a quanto normalmente concessa nel panorama attuale.
Per ottenere questi scopi abbiamo curato particolarmente i nostri spazi, con l’utilizzo di vernici atossiche, senza formaldeide e in grado di assorbire e neutralizzare oltre il 90% degli inquinanti presenti nell’aria. La pavimentazione è in rovere trattato ad olio. L’illuminazione è completamente a LED, per un risparmio energetico intorno all’80%, ma con una resa cromatica dei corpi illuminanti principali molto elevata, al fine di potere godere delle opere in piena luce.
Luca Temolo Dall'Igna
Allestimento di oltre 35 mostre museali e oltre 100 per artisti, aziende, enti pubblici e gallerie private.
CEO Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Milano dal 2000 al 2006; Responsabile della Commissione dei Beni Culturali di Roma dal 2003 al 2007; costituzione e gestione Almach, società rivolta a progettazione, recupero e gestione di spazi culturali, museali ed espositivi dal 2007; Titolare e direttore di Almach Art Gallery dal 2019.
Scrittore e giornalista pubblicista: pubblica e cura più di 20 volumi a tema artistico/culturale; oltre 50 articoli a tema culturale, storico, architettonico.
29
novembre 2023
Carin Grudda – Qui – altrove, noi siamo un’isola
Dal 29 novembre 2023 al 06 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
ALMACH ART
Milano, Via Gaudenzio Ferrari, 3, (MI)
Milano, Via Gaudenzio Ferrari, 3, (MI)
Orario di apertura
10.30-13 e 16-19
Sito web
Editore
Almach Art Editore
Ufficio stampa
Emanuele Garlando
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione