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Carla Accardi – Omaggio alla Signora dell’arte italiana
Accardi con la sua pittura ha contribuito all’affermazione dell’astrattismo in Italia, imponendosi a partire dal secondo dopoguerra. Si tratta di un evento di straordinaria rilevanza, un omaggio alla Signora dell’arte italiana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In esposizione alla Galleria Nicola Pedana Arte Contemporane di Caserta tredici opere realizzate dall’artista Carla Accardi a partire dagli anni Sessanta fino ad arrivare a quelle più recenti.
In occasione del vernissage sarà presentato il catalogo, edito da Nicola Pedana Arte Contemporanea / Grafica Nappa, Aversa 2013. Il volume contiene i testi di Enzo Battarra e Teresa Lucia Cicciarella, oltre alle riproduzioni delle opere esposte. La grafica è di Teresa Orazio - doppiorizzonte.com.
Le opere dell’Accardi saranno in mostra alla galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea fino al 16 giugno prossimo.
La mostra è patrocinata dal Comune di Caserta.
Nel testo la curatrice così scrive: “Dai segni luminosi tracciati sul trasparente sicofoil fino alle tele e alle tempere su carta, il percorso d’esposizione getta uno sguardo sulla lunga e feconda carriera dell’artista nata a Trapani nel 1924 e romana d’adozione, promotrice e protagonista indiscussa della sperimentazione artistica. Un’opera, quella dell’Accardi, che ha ampiamente oltrepassato i confini italiani, dalla prima partecipazione alla Biennale di Venezia (1948) seguita al significativo debutto sulla scena nazionale con il gruppo Forma 1 (1947), promosso nella Capitale con i colleghi Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato. Il successivo confronto con il critico Michel Tapié, teorico dell’Informale, ha fatto seguito a una ricerca già incentrata, da parte dell’Accardi, sul segno, elemento di definitiva liberazione della pittura dal vincolo classico di riproduzione del reale, e maturazione della scelta operata, tra la metà degli anni Quaranta e i primi Cinquanta, a favore dell’astrazione. Questa, riconosciuta come forma d’espressione moderna, sincera, rispondente alle richieste e alla sensibilità di un mondo emergente a stento dalle macerie del secondo conflitto mondiale, si era precisata e sintetizzata nel biennio 1953-’54 divenendo segno grafico, seme nato – come poi dichiarato dall’artista nel 1982 – dalla volontà di fare tabula rasa, eliminando tutto il superfluo e concentrando colore e forma su un elemento base che varia, si aggrega e struttura in maniera sempre nuova”.
“Ho sempre usato la pittura come un’ispirazione di antipittura, è un desiderio di contraddizione”, ha dichiarato l’Accardi in un’intervista nel 2004, dicendo di una contraddizione che è urgenza vitale, principio di un’espressione energica e svincolata da barriere e forme preconcette. La luce mediterranea tesa fino al limite del colore fluorescente, gli accostamenti squillanti e le vibrazioni cromatiche, padroneggiano lo spazio pittorico tratteggiando la firma, unica e inconfondibile, della Carla Accardi sulla quale tanto è già stato detto e scritto dai protagonisti della grande critica, eppure tanto è ancora da vedere e da sentire.
La curatrice poi aggiunge: “Il titolo della mostra, trae infine spunto da quella vitalità che, come ricorda il critico Germano Celant (2011, riportato da Rachele Ferrario, 2012) si conferma essere “la parola chiave della biografia di Carla Accardi”. Una biografia inscindibile dalla ricerca e dal lavoro creativo esplicitato il suo riferimento alla sezione aurea, antico canone ritmico sotteso alla matematica come alle arti”.
In occasione del vernissage sarà presentato il catalogo, edito da Nicola Pedana Arte Contemporanea / Grafica Nappa, Aversa 2013. Il volume contiene i testi di Enzo Battarra e Teresa Lucia Cicciarella, oltre alle riproduzioni delle opere esposte. La grafica è di Teresa Orazio - doppiorizzonte.com.
Le opere dell’Accardi saranno in mostra alla galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea fino al 16 giugno prossimo.
La mostra è patrocinata dal Comune di Caserta.
Nel testo la curatrice così scrive: “Dai segni luminosi tracciati sul trasparente sicofoil fino alle tele e alle tempere su carta, il percorso d’esposizione getta uno sguardo sulla lunga e feconda carriera dell’artista nata a Trapani nel 1924 e romana d’adozione, promotrice e protagonista indiscussa della sperimentazione artistica. Un’opera, quella dell’Accardi, che ha ampiamente oltrepassato i confini italiani, dalla prima partecipazione alla Biennale di Venezia (1948) seguita al significativo debutto sulla scena nazionale con il gruppo Forma 1 (1947), promosso nella Capitale con i colleghi Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato. Il successivo confronto con il critico Michel Tapié, teorico dell’Informale, ha fatto seguito a una ricerca già incentrata, da parte dell’Accardi, sul segno, elemento di definitiva liberazione della pittura dal vincolo classico di riproduzione del reale, e maturazione della scelta operata, tra la metà degli anni Quaranta e i primi Cinquanta, a favore dell’astrazione. Questa, riconosciuta come forma d’espressione moderna, sincera, rispondente alle richieste e alla sensibilità di un mondo emergente a stento dalle macerie del secondo conflitto mondiale, si era precisata e sintetizzata nel biennio 1953-’54 divenendo segno grafico, seme nato – come poi dichiarato dall’artista nel 1982 – dalla volontà di fare tabula rasa, eliminando tutto il superfluo e concentrando colore e forma su un elemento base che varia, si aggrega e struttura in maniera sempre nuova”.
“Ho sempre usato la pittura come un’ispirazione di antipittura, è un desiderio di contraddizione”, ha dichiarato l’Accardi in un’intervista nel 2004, dicendo di una contraddizione che è urgenza vitale, principio di un’espressione energica e svincolata da barriere e forme preconcette. La luce mediterranea tesa fino al limite del colore fluorescente, gli accostamenti squillanti e le vibrazioni cromatiche, padroneggiano lo spazio pittorico tratteggiando la firma, unica e inconfondibile, della Carla Accardi sulla quale tanto è già stato detto e scritto dai protagonisti della grande critica, eppure tanto è ancora da vedere e da sentire.
La curatrice poi aggiunge: “Il titolo della mostra, trae infine spunto da quella vitalità che, come ricorda il critico Germano Celant (2011, riportato da Rachele Ferrario, 2012) si conferma essere “la parola chiave della biografia di Carla Accardi”. Una biografia inscindibile dalla ricerca e dal lavoro creativo esplicitato il suo riferimento alla sezione aurea, antico canone ritmico sotteso alla matematica come alle arti”.
04
maggio 2013
Carla Accardi – Omaggio alla Signora dell’arte italiana
Dal 04 maggio al 16 giugno 2013
arte contemporanea
Location
NICOLA PEDANA ARTE CONTEMPORANEA
Caserta, Piazza Giacomo Matteotti, 60, (Caserta)
Caserta, Piazza Giacomo Matteotti, 60, (Caserta)
Orario di apertura
martedì/sabato 10-13 e 16.30-20; venerdì 16.30-20
Vernissage
4 Maggio 2013, ore 19
Autore
Curatore