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Carla Accardi – Sipario Rossooro
Sipario “Rossooro” è il nuovo sipario d’autore del Saschall ideato da un’artista del calibro di Carla Accardi, protagonista dell’Avanguardia del Novecento, esponente del “concretismo” e del gruppo Forma 1, il suo nome fa parte della storia dell’arte, oggi a 85 anni – per la prima volta nella sua lunga carriera – realizza un sipario, lavoro unico ed esclusivo, ideato ad hoc per il teatro fiorentino
Comunicato stampa
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Sipario “Rossooro” è il nuovo sipario d’autore del Saschall ideato da un’artista del calibro di Carla Accardi, protagonista dell’Avanguardia del Novecento, esponente del “concretismo” e del gruppo Forma 1, il suo nome fa parte della storia dell’arte, oggi a 85 anni – per la prima volta nella sua lunga carriera – realizza un sipario, lavoro unico ed esclusivo, ideato ad hoc per il teatro fiorentino.
“Rossooro” sarà presentato mercoledì 18 maggio presso il Saschall (ore 18.00-24.00) dal critico Giorgio Bonomi, la serata proseguirà fino alle 24.00 con musica e cocktail per celebrare questo incontro fra teatro e arte contemporanea.
Grazie all’Associazione Amici della Contemporaneità Teatrale e alla Galleria Santo Ficara, una grande firma della storia dell’arte unisce il suo nome al teatro. L’operazione è iniziata nel 2005 con la realizzazione del sipario dal titolo “Applausi” dello scomparso Aldo Mondino, mosaicista e artista contemporaneo noto per aver usato materiali insoliti come lo zucchero o il cioccolato.
L’intento è quello di creare una vera e propria collezione di sipari d’autore, per fare questo il teatro si è rivolto e si rivolgerà agli artisti più rappresentativi del panorama artistico contemporaneo italiano.
Così Giorgio Bonomi presenta il sipario di Carla Accardi: “Siffatte iniziative testimoniano che l'interesse dei committenti non è tanto per la struttura funzionale che "separa" il palcoscenico dalla platea quanto invece per l'arte contemporanea in sé, la quale così trova un'altra via, oltre alle tradizionali, per raggiungere il pubblico. Questo, tra un atto e l'altro della rappresentazione scenica, potrà ammirare vere e proprie opere d'arte, ora di Mondino, ora della Accardi e domani, di qualche altro artista”.
Carla Accardi, questa "giovane" artista, sempre pronta a nuove avventure- aveva già realizzato rotoli, tende, pavimenti, ma mai un sipario-, sempre capace di reinventare il suo segno che, sebbene elementare e semplice, è ogni volta diverso e nuovo, ci offre un ulteriore saggio della sua arte.
L'immagine di questo sipario ricorda, per certi versi, i lavori degli anni Sessanta/Settanta su sicofoil, ma ora, vuoi per i segni vuoi per i colori, l'opera appare più "sontuosa" e, ovviamente, più "teatrale", pur nella sua "semplicità" e "discrezione". L'oro, colore nobile, forma dei segni che si appoggiano dolcemente e delicatamente sul fondale rosso, il colore della passione, quindi del sentimento, dell'emozione, del pathos.
Poi, come il sipario ha nel suo essere, nella sua funzione, il movimento dovendosi aprire e chiudere, così i segni dell'Accardi indicano una vettorialità plurima, ma non caotica: dall'alto verso il basso e viceversa, dal centro ai lati e vicerversa; il movimento è indicato, ma non predeterminato, può essere centrifugo o centripeto, è lo stesso, l'importante è che non sia fermo, che abbia ritmo. Orbene, questo senso di continuità, di non "chiusura" che vediamo nel muoversi dei segni, lo ritroviamo anche nel titolo del sipario, Rossooro, non solo per le simmetrie interne alla parola (per esempio l'inizio e la fine per "ro"; oppure si può leggere quasi indifferentemente da sinistra a destra), ma soprattutto perché le due "s" e le due "o" danno un senso di prosecuzione, di processualità, di un qualcosa che non si può de(finire) poiché è perpetuo, come lo scorrere del tempo e della vita”.
“Rossooro” sarà presentato mercoledì 18 maggio presso il Saschall (ore 18.00-24.00) dal critico Giorgio Bonomi, la serata proseguirà fino alle 24.00 con musica e cocktail per celebrare questo incontro fra teatro e arte contemporanea.
Grazie all’Associazione Amici della Contemporaneità Teatrale e alla Galleria Santo Ficara, una grande firma della storia dell’arte unisce il suo nome al teatro. L’operazione è iniziata nel 2005 con la realizzazione del sipario dal titolo “Applausi” dello scomparso Aldo Mondino, mosaicista e artista contemporaneo noto per aver usato materiali insoliti come lo zucchero o il cioccolato.
L’intento è quello di creare una vera e propria collezione di sipari d’autore, per fare questo il teatro si è rivolto e si rivolgerà agli artisti più rappresentativi del panorama artistico contemporaneo italiano.
Così Giorgio Bonomi presenta il sipario di Carla Accardi: “Siffatte iniziative testimoniano che l'interesse dei committenti non è tanto per la struttura funzionale che "separa" il palcoscenico dalla platea quanto invece per l'arte contemporanea in sé, la quale così trova un'altra via, oltre alle tradizionali, per raggiungere il pubblico. Questo, tra un atto e l'altro della rappresentazione scenica, potrà ammirare vere e proprie opere d'arte, ora di Mondino, ora della Accardi e domani, di qualche altro artista”.
Carla Accardi, questa "giovane" artista, sempre pronta a nuove avventure- aveva già realizzato rotoli, tende, pavimenti, ma mai un sipario-, sempre capace di reinventare il suo segno che, sebbene elementare e semplice, è ogni volta diverso e nuovo, ci offre un ulteriore saggio della sua arte.
L'immagine di questo sipario ricorda, per certi versi, i lavori degli anni Sessanta/Settanta su sicofoil, ma ora, vuoi per i segni vuoi per i colori, l'opera appare più "sontuosa" e, ovviamente, più "teatrale", pur nella sua "semplicità" e "discrezione". L'oro, colore nobile, forma dei segni che si appoggiano dolcemente e delicatamente sul fondale rosso, il colore della passione, quindi del sentimento, dell'emozione, del pathos.
Poi, come il sipario ha nel suo essere, nella sua funzione, il movimento dovendosi aprire e chiudere, così i segni dell'Accardi indicano una vettorialità plurima, ma non caotica: dall'alto verso il basso e viceversa, dal centro ai lati e vicerversa; il movimento è indicato, ma non predeterminato, può essere centrifugo o centripeto, è lo stesso, l'importante è che non sia fermo, che abbia ritmo. Orbene, questo senso di continuità, di non "chiusura" che vediamo nel muoversi dei segni, lo ritroviamo anche nel titolo del sipario, Rossooro, non solo per le simmetrie interne alla parola (per esempio l'inizio e la fine per "ro"; oppure si può leggere quasi indifferentemente da sinistra a destra), ma soprattutto perché le due "s" e le due "o" danno un senso di prosecuzione, di processualità, di un qualcosa che non si può de(finire) poiché è perpetuo, come lo scorrere del tempo e della vita”.
18
luglio 2007
Carla Accardi – Sipario Rossooro
18 luglio 2007
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
SASCHALL TEATRO
Firenze, Via Fabrizio De Andrè, (Firenze)
Firenze, Via Fabrizio De Andrè, (Firenze)
Vernissage
18 Luglio 2007, ore 18-24
Ufficio stampa
SB
Autore