Sembra trascorso solo un giorno da quando, nel 2007, il percorso artistico di Carla Bedini ha incrociato quello intellettuale di
Ca’ di Fra’.
La lunghezza d’onda è stata subito riconosciuta e, saggiamente, seguita.
Il lavoro di Carla Bedini, in questi anni, è indubbiamente cresciuto, si è affinata la tecnica, mantenendo inalterata la percezione del favolistico che ci circonda.
Le sue “bambine” parlano lo stesso linguaggio incantato di sempre, ma sono cresciute. Hanno lasciato il posto a giovani donne; sono sbocciate in tutta la loro complessità esistenziale ed hanno intrapreso una nuova fase della loro esistenza.
La consapevolezza di ciò che si è, di ciò che si vale, di ciò che si sente intorno a noi, immersi nel quotidiano e, nonostante questo, consapevoli dell’esistenza di un “altro universo magico” che lambisce il nostro, traspare da ogni sua creatura, sempre più prepotentemente, sempre più ineluttabile ai nostri occhi.
Sguardi intriganti, sguardi inquietanti, sguardi innocenti rimbalzano dalle tele alla ricerca di altrettanti sguardi complici e intuitivamente affini, in un dialogo inconscio e personalissimo, moltiplicato all’ infinito. La personale di un’artista indipendente nel sentire come nell’esprimere il suo universo.

L’autunno per Ca’ di Fra’ si apre, insieme al weekend milanese di START, con questo dialogo personale di Carla Bedini con ognuno di noi.
Manuela Composti