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Carla Bertola – Contaminazioni strutturali
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archimuseo Adriano Accattino, presenta una selezione di opere di un’artista a tutto tondo, poetessa e performer capace di dominare e piegare a suo piacimento tanto la forza evocativa della parola quanto l’impatto diretto che ha l’immagine sul riguardante
Comunicato stampa
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«Più invecchi e più diventi brava!». Diretto, entusiastico e senza la paura di capitolare tra i fondamenti del galateo, con la sola preoccupazione d'elevare il tempo che passa a mezzo di stima, termine di paragone per una carriera artistica ancora ampiamente in ascesa. In questo modo Adriano Accattino si rivolge a Carla Bertola, scrittrice, poetessa verbo-visuale e sonora. Ossia un'artista a tutto tondo, che non ha fondato la sua lunga parabola semplicemente sulla parola in quanto significato o fonema, ma anche mirando alle sue possibilità d'espansione e implicazioni trasversalmente mediatiche.
Torinese, classe 1935, Carla Bertola ha vissuto in maniera attiva e partecipativa tutto il fermento culturale espresso dentro e fuori la capitale sabauda dagli anni Settanta in avanti. Anni che hanno segnato la sua mutazione espressiva in provetta “performer della parola”, completamente presa dai ritmi di una poesia sonora caratterizzata da una creatività interdisciplinare; in cui l'imperativo non è mai stato semplicemente spingersi in maniera ottusa oltre la parola scritta ed i suoi evidenti limiti, ma applicare a quella stessa il valore pratico di una performatività di senso assoluto, maturata nella liricità della voce, dei gesti e delle azioni. Tutti insieme elementi che sempre più spesso hanno trasformato le sue prove di Poesiteatro - termine coniato proprio dalla Bertola per operazioni performative condivise assieme al partner d'elezione Alberto Vitacchio - in autentiche improvvis-azioni, operate all'interno di un terreno costantemente coltivato a quattro mani.
Spiega alla perfezione la stessa Bertola: «Ho detto, “ero poeta” e ho continuato ad essere una poeta evolvendo la mia ricerca di distruzione-ricostruzione lessicale. L’elemento nuovo era, oltre alla voce, il gesto che asseconda, si sottomette, giostra, interagisce». (Testo a cura di Andrea Rossetti)
Torinese, classe 1935, Carla Bertola ha vissuto in maniera attiva e partecipativa tutto il fermento culturale espresso dentro e fuori la capitale sabauda dagli anni Settanta in avanti. Anni che hanno segnato la sua mutazione espressiva in provetta “performer della parola”, completamente presa dai ritmi di una poesia sonora caratterizzata da una creatività interdisciplinare; in cui l'imperativo non è mai stato semplicemente spingersi in maniera ottusa oltre la parola scritta ed i suoi evidenti limiti, ma applicare a quella stessa il valore pratico di una performatività di senso assoluto, maturata nella liricità della voce, dei gesti e delle azioni. Tutti insieme elementi che sempre più spesso hanno trasformato le sue prove di Poesiteatro - termine coniato proprio dalla Bertola per operazioni performative condivise assieme al partner d'elezione Alberto Vitacchio - in autentiche improvvis-azioni, operate all'interno di un terreno costantemente coltivato a quattro mani.
Spiega alla perfezione la stessa Bertola: «Ho detto, “ero poeta” e ho continuato ad essere una poeta evolvendo la mia ricerca di distruzione-ricostruzione lessicale. L’elemento nuovo era, oltre alla voce, il gesto che asseconda, si sottomette, giostra, interagisce». (Testo a cura di Andrea Rossetti)
28
ottobre 2017
Carla Bertola – Contaminazioni strutturali
Dal 28 ottobre all'otto novembre 2017
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15:00 – 19:00
Vernissage
28 Ottobre 2017, h 17.00
Autore
Curatore