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Carla Mattii – Grafting by numbers
l’opera della Mattii può anche essere vista come una metafora dell’era dell’informazione, dove ogni singola cosa, anche quella più materiale e lenta naviga in un flusso di bit che ne modifica costantemente il senso
Comunicato stampa
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Carla Mattii è nata a Fermo (Ascoli Piceno) nel 1971. Vive e lavora tra Montegiorgio e Milano.
Nonostante la giovane età ha già preso parte a moltissime mostre.
Nel 2003 ha partecipato alla Biennale Adriatica di Arti Nuove, successivamente i suoi lavori sono stati esposti al
Trevi Falsh Art Museum.
Nel 2005 si è tenuta una sua personale alla Galleria Fabio Paris di Brescia, a cui ha fatto seguito un'importante collettiva
nella galleria Unosunove arte contemporanea di Roma.
In questa sua personale allo Spazio Symphonia, Carla Mattii presenta una serie di kit scultorei floreali realizzati con stampanti tridimensionali e progettati attraverso una laboriosa elaborazione digitale. Uno degli elementi determinanti della poetica di Carla Mattii è il tentativo di coniugare la tradizione scultorea con le nuove tecnologie, intese in senso lato, cioè come nuove tecniche di produzione e come nuovi approcci concettuali alla creatività artistica.
Per quanto riguarda il primo punto, Carla Mattii realizza le proprie sculture facendo ampio uso di tutto quello che offre l'industria digitale, sia a livello di software che di hardware. Il processo attraverso cui la Matti dà forma alle proprie composizioni floreali è lento e fondato su diversi passaggi e nel suo complesso definisce una nuova idea di scultura. La mano dello scultore è sostituita da programmi di fotoritocco, software di progettazione 3d, stampanti tridimensionali. Queste nuove tecnologie consentono per certi versi di smaterializzare anche il più materico dei generi artistici, quale è appunto la scultura.
Tuttavia a Carla Mattii non interessa l'iperrealismo, né tanto meno le interessa ricreare "in laboratorio" la mano dell'antico e tradizionale scultore, come avviene per esempio nelle sculture antropomorfe di Karin Sanders. I suoi fiori digitali mantengono una sorta di estetica e di look digitale, asetttico, industriale. E dietro questo punto si nasconde un'idea ben precisa. L'estetica contemporanea è oggettiva, non ha nulla a che fare con l'informale, con la liricità dell'arte del passato. La dimensione concettuale e progettuale eccede di molto quella sensibile e soggettiva, anche laddove all'artista interessa recuperare generi e mezzi del passato.
Questo però non significa che l'opera della Mattii non abbia nulla a che fare con l'idea di individualità, di originalità, di unicità. La dimensione individuale è fortemente presente nel suo lavoro, ma ad un diverso livello. E qui si passa al secondo punto, che ha a che fare con il nuovo approccio concettuale alla scultura dell'artista marchigiana. Le sue sculture infatti pur guardando alla tradizione, presentano una forte componente innovativa in quanto fanno perno sull'idea della "customizzazione".
Dalla produzione di massa, l'industria sta lentamente trasformandosi in un grande operatore che fornisce servizi individuali, che risponde alle singole e peculiari esigenze di ogni consumatore. Ikea offre ai propri clienti la possibilità di personalizzare i propri articoli, Nike consente di creare la propria scarpa ideale e di ordinarla via internet, negli Stati Uniti stanno nascendo aziende specializzate nel realizzare qualunque tipo di oggetto progettato e pensato dall'utente. Carla Mattii declina questo principio del "customer care" nel campo dell'arte realizzando sculture kit modulari e personalizzabili. Le sue opere infatti, citando l'ideale utopistico dell'opera aperta, non sono sculture definite e concluse, bensì opere aperte, che il collezionista può trasformare e completare con le proprie mani.
La Mattii in pratica si limita a scomporre il fiore nei suoi componenti e a disporlo su una griglia che ricorda i giochi per composizione dei bambini. All'interno di queste tavole i componenti del fiore originale si trasformano in una sorta di alfabeto che il collezionista e chiunque altro può ricomporre e ricombinare a piacere, creando di volta in volta il proprio fiore. Unico e personalizzato. L'opera che Carla Mattii espone non è il punto d'arrivo, ma soltanto un momento intermedio all'interno di un processo aperto. In un certo senso a contare è più il percorso di trasformazioni che non il singolo risultato. L'oggetto esiste e rivendica un proprio valore in quanto istantanea di un processo, di un flusso di dati. In questo senso l'opera della Mattii può anche essere vista come una metafora dell'era dell'informazione, dove ogni singola cosa, anche quella più materiale e lenta naviga in un flusso di bit che ne modifica costantemente il senso
Questa mostra è un’iniziativa congiunta di Symphonia SGR e di Fabio Paris Art Gallery Brescia e Unosunove Arte Contemporanea Roma, conferma l’impegno di Symphonia SGR a favore dell’arte e ha inoltre l’obiettivo di creare un legame diretto con il pubblico.
Nonostante la giovane età ha già preso parte a moltissime mostre.
Nel 2003 ha partecipato alla Biennale Adriatica di Arti Nuove, successivamente i suoi lavori sono stati esposti al
Trevi Falsh Art Museum.
Nel 2005 si è tenuta una sua personale alla Galleria Fabio Paris di Brescia, a cui ha fatto seguito un'importante collettiva
nella galleria Unosunove arte contemporanea di Roma.
In questa sua personale allo Spazio Symphonia, Carla Mattii presenta una serie di kit scultorei floreali realizzati con stampanti tridimensionali e progettati attraverso una laboriosa elaborazione digitale. Uno degli elementi determinanti della poetica di Carla Mattii è il tentativo di coniugare la tradizione scultorea con le nuove tecnologie, intese in senso lato, cioè come nuove tecniche di produzione e come nuovi approcci concettuali alla creatività artistica.
Per quanto riguarda il primo punto, Carla Mattii realizza le proprie sculture facendo ampio uso di tutto quello che offre l'industria digitale, sia a livello di software che di hardware. Il processo attraverso cui la Matti dà forma alle proprie composizioni floreali è lento e fondato su diversi passaggi e nel suo complesso definisce una nuova idea di scultura. La mano dello scultore è sostituita da programmi di fotoritocco, software di progettazione 3d, stampanti tridimensionali. Queste nuove tecnologie consentono per certi versi di smaterializzare anche il più materico dei generi artistici, quale è appunto la scultura.
Tuttavia a Carla Mattii non interessa l'iperrealismo, né tanto meno le interessa ricreare "in laboratorio" la mano dell'antico e tradizionale scultore, come avviene per esempio nelle sculture antropomorfe di Karin Sanders. I suoi fiori digitali mantengono una sorta di estetica e di look digitale, asetttico, industriale. E dietro questo punto si nasconde un'idea ben precisa. L'estetica contemporanea è oggettiva, non ha nulla a che fare con l'informale, con la liricità dell'arte del passato. La dimensione concettuale e progettuale eccede di molto quella sensibile e soggettiva, anche laddove all'artista interessa recuperare generi e mezzi del passato.
Questo però non significa che l'opera della Mattii non abbia nulla a che fare con l'idea di individualità, di originalità, di unicità. La dimensione individuale è fortemente presente nel suo lavoro, ma ad un diverso livello. E qui si passa al secondo punto, che ha a che fare con il nuovo approccio concettuale alla scultura dell'artista marchigiana. Le sue sculture infatti pur guardando alla tradizione, presentano una forte componente innovativa in quanto fanno perno sull'idea della "customizzazione".
Dalla produzione di massa, l'industria sta lentamente trasformandosi in un grande operatore che fornisce servizi individuali, che risponde alle singole e peculiari esigenze di ogni consumatore. Ikea offre ai propri clienti la possibilità di personalizzare i propri articoli, Nike consente di creare la propria scarpa ideale e di ordinarla via internet, negli Stati Uniti stanno nascendo aziende specializzate nel realizzare qualunque tipo di oggetto progettato e pensato dall'utente. Carla Mattii declina questo principio del "customer care" nel campo dell'arte realizzando sculture kit modulari e personalizzabili. Le sue opere infatti, citando l'ideale utopistico dell'opera aperta, non sono sculture definite e concluse, bensì opere aperte, che il collezionista può trasformare e completare con le proprie mani.
La Mattii in pratica si limita a scomporre il fiore nei suoi componenti e a disporlo su una griglia che ricorda i giochi per composizione dei bambini. All'interno di queste tavole i componenti del fiore originale si trasformano in una sorta di alfabeto che il collezionista e chiunque altro può ricomporre e ricombinare a piacere, creando di volta in volta il proprio fiore. Unico e personalizzato. L'opera che Carla Mattii espone non è il punto d'arrivo, ma soltanto un momento intermedio all'interno di un processo aperto. In un certo senso a contare è più il percorso di trasformazioni che non il singolo risultato. L'oggetto esiste e rivendica un proprio valore in quanto istantanea di un processo, di un flusso di dati. In questo senso l'opera della Mattii può anche essere vista come una metafora dell'era dell'informazione, dove ogni singola cosa, anche quella più materiale e lenta naviga in un flusso di bit che ne modifica costantemente il senso
Questa mostra è un’iniziativa congiunta di Symphonia SGR e di Fabio Paris Art Gallery Brescia e Unosunove Arte Contemporanea Roma, conferma l’impegno di Symphonia SGR a favore dell’arte e ha inoltre l’obiettivo di creare un legame diretto con il pubblico.
05
aprile 2006
Carla Mattii – Grafting by numbers
Dal 05 aprile al 07 maggio 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO SYMPHONIA
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 5, (Milano)
Milano, Corso Giacomo Matteotti, 5, (Milano)
Vernissage
5 Aprile 2006, ore 18
Autore
Curatore