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Carla Mura – L’arte perfetta
La personale di Carla Mura, a cura di Vera Agosti, sottolinea la ricerca fruttuosa della perfezione, senza screzi, sbavature o incrinature. Peculiare della poetica dell’artista è il filo. Un tessuto di cotone che diventa il suo segno per creare magiche e infinite composizioni astratte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La libreria Bocca in centro a Milano è lieta di ospitare la personale di Carla Mura
"L'arte perfetta", a cura di Vera Agosti. Il titolo è ricco di significato ed allusioni. Il
mondo arabo, per esempio, sapeva che la perfezione non appartiene all’uomo. Gli
annodatori degli antichi tappeti persiani, per timore di entrare in competizione con
Allah, si riservavano di inserire spontaneamente nel loro lavoro un errore di
continuità iconografica, che poteva sommarsi a mancanze della memoria, a
imperfezioni del colore o alla scarsa reperibilità di un certo materiale. Erano
ingredienti di spontaneità che caratterizzavano i tappeti nomadici o di villaggio,
rendendoli opere d’arte uniche. Oggi i Vaghireh sono ormai progetti stampati su carta
millimetrata, le lane sono ritorte meccanicamente, si usano strumenti di precisione e
un'infinità di tinte chimiche, dimenticando la spiritualità del passato.
La poetica di Carla Mura pare collocarsi a metà strada. Una ricerca fruttuosa della
perfezione, senza screzi, sbavature o incrinature. Tinte brillantissime, che riflettono la
luce. Geometrie armoniose grazie alle quali si scopre la bellezza del pensiero e delle
proporzioni. Eppure questa perfezione è ancora più completa e profonda perché si
coglie l’anima, sempre presente. Lo comprendiamo già dai titoli che accompagnano le
opere, essenziali e sintetici, legati all'architettura o a fondamentali elementi
dell'esistenza che richiamano a loro volta sensazioni e sentimenti (Silence, Light,
Autoritratto), ora votati all'ultima recentissima ricerca sulle tematiche ecologiche e
ambientali (Architetture/green, modelli meteorologici) che stanno a cuore all'artista.
Peculiare della poetica di Carla Mura è il filo. Un tessuto di cotone che diventa il suo
segno per creare magiche e infinite composizioni astratte e combinazioni di cromie
differenti. Talvolta si serve anche della lana, che conferisce maggiore spessore, come
se utilizzasse idealmente un pennello più ampio o la spatola, oppure della corda,
ancora più materica. Nella sua vivace e poliedrica inventiva, Carla muta anche i
materiali di supporto per le sue creazioni, ora tela, marmo, pietra travertino, legno,
plexiglass... per realizzazioni uniche e raffinate che interpretano in chiave personale la
materia, spesso assecondandola o contrastandola. I fili sono annodati o incrociati,
formando controllati labirinti, sovente asimmetrici, o pattern uniformi, dove il
monocromo è spezzato da pochi accenni di una tinta differente su cui si fonda
l'equilibrio dell'opera. In altri lavori, il tessuto genera morbidi grovigli in cui perdersi.
Tra Process Painting, Arte Povera e Optical Art, nell'astrazione di Carla Mura c'è chi
legge un riferimento alla realtà: paesaggi visti dall'alto o da un treno in corsa, in un
gioco percettivo infinito. Così nel suo splendido Autoritratto, forse, non possiamo
scorgere i suoi lunghi capelli?
L'artista conosce le celebri prove di altri maestri del filo nell'ambito dell'arte
contemporanea, come Maria Lai e Antonio Marras, ma si discosta pienamente da
loro, forte di un percorso intimo e originale, che appartiene soltanto a lei stessa. Nel
medesimo modo è consapevole dei richiami simbolici del filo: da quello di Arianna che
serve a Teseo per trovare l'uscita dal labirinto del Minotauro a quello delle tre parche
che tagliano la vita dell'uomo. Il filo di Carla tuttavia è speciale. Nuovo,
contemporaneo, sottile e preciso, porta in sé la perfezione e l'armonia della
matematica, che si congiunge alla filosofia e all'infinito.
La mostra, rimandata a causa del lockdown, apre al pubblico in sicurezza con
accesso contingentato in base alle disposizioni per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica. Un video online di presentazione dell’evento a cura di Vera Agosti
accompagnerà l’esposizione.
Biografia: Carla Mura nasce a Cagliari nel 1973. Attualmente vive e lavora in Veneto.
Dopo un lungo periodo in cui si dedica esclusivamente alla pittura, inizia a realizzare
le sue opere utilizzando un nuovo materiale da lei molto amato, il filo. Ha esposto
principalmente in Italia. Di lei hanno scritto Luca Beatrice e Alessandro Riva.
Carla Mura - L'arte perfetta
A cura di Vera Agosti
Libreria Bocca
Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milano
tel. 02 86462321 - 02 860806
libreriabocca@libreriabocca.com - www.libreriabocca.com
Inaugurazione open day: domenica 11 ottobre 2020, dalle ore 10:30 alle ore 19
Fino al 7 novembre 2020
Orari: tutti i giorni ore 10:30-19 (ultimo ingresso visita esposizione ore 18:30)
"L'arte perfetta", a cura di Vera Agosti. Il titolo è ricco di significato ed allusioni. Il
mondo arabo, per esempio, sapeva che la perfezione non appartiene all’uomo. Gli
annodatori degli antichi tappeti persiani, per timore di entrare in competizione con
Allah, si riservavano di inserire spontaneamente nel loro lavoro un errore di
continuità iconografica, che poteva sommarsi a mancanze della memoria, a
imperfezioni del colore o alla scarsa reperibilità di un certo materiale. Erano
ingredienti di spontaneità che caratterizzavano i tappeti nomadici o di villaggio,
rendendoli opere d’arte uniche. Oggi i Vaghireh sono ormai progetti stampati su carta
millimetrata, le lane sono ritorte meccanicamente, si usano strumenti di precisione e
un'infinità di tinte chimiche, dimenticando la spiritualità del passato.
La poetica di Carla Mura pare collocarsi a metà strada. Una ricerca fruttuosa della
perfezione, senza screzi, sbavature o incrinature. Tinte brillantissime, che riflettono la
luce. Geometrie armoniose grazie alle quali si scopre la bellezza del pensiero e delle
proporzioni. Eppure questa perfezione è ancora più completa e profonda perché si
coglie l’anima, sempre presente. Lo comprendiamo già dai titoli che accompagnano le
opere, essenziali e sintetici, legati all'architettura o a fondamentali elementi
dell'esistenza che richiamano a loro volta sensazioni e sentimenti (Silence, Light,
Autoritratto), ora votati all'ultima recentissima ricerca sulle tematiche ecologiche e
ambientali (Architetture/green, modelli meteorologici) che stanno a cuore all'artista.
Peculiare della poetica di Carla Mura è il filo. Un tessuto di cotone che diventa il suo
segno per creare magiche e infinite composizioni astratte e combinazioni di cromie
differenti. Talvolta si serve anche della lana, che conferisce maggiore spessore, come
se utilizzasse idealmente un pennello più ampio o la spatola, oppure della corda,
ancora più materica. Nella sua vivace e poliedrica inventiva, Carla muta anche i
materiali di supporto per le sue creazioni, ora tela, marmo, pietra travertino, legno,
plexiglass... per realizzazioni uniche e raffinate che interpretano in chiave personale la
materia, spesso assecondandola o contrastandola. I fili sono annodati o incrociati,
formando controllati labirinti, sovente asimmetrici, o pattern uniformi, dove il
monocromo è spezzato da pochi accenni di una tinta differente su cui si fonda
l'equilibrio dell'opera. In altri lavori, il tessuto genera morbidi grovigli in cui perdersi.
Tra Process Painting, Arte Povera e Optical Art, nell'astrazione di Carla Mura c'è chi
legge un riferimento alla realtà: paesaggi visti dall'alto o da un treno in corsa, in un
gioco percettivo infinito. Così nel suo splendido Autoritratto, forse, non possiamo
scorgere i suoi lunghi capelli?
L'artista conosce le celebri prove di altri maestri del filo nell'ambito dell'arte
contemporanea, come Maria Lai e Antonio Marras, ma si discosta pienamente da
loro, forte di un percorso intimo e originale, che appartiene soltanto a lei stessa. Nel
medesimo modo è consapevole dei richiami simbolici del filo: da quello di Arianna che
serve a Teseo per trovare l'uscita dal labirinto del Minotauro a quello delle tre parche
che tagliano la vita dell'uomo. Il filo di Carla tuttavia è speciale. Nuovo,
contemporaneo, sottile e preciso, porta in sé la perfezione e l'armonia della
matematica, che si congiunge alla filosofia e all'infinito.
La mostra, rimandata a causa del lockdown, apre al pubblico in sicurezza con
accesso contingentato in base alle disposizioni per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica. Un video online di presentazione dell’evento a cura di Vera Agosti
accompagnerà l’esposizione.
Biografia: Carla Mura nasce a Cagliari nel 1973. Attualmente vive e lavora in Veneto.
Dopo un lungo periodo in cui si dedica esclusivamente alla pittura, inizia a realizzare
le sue opere utilizzando un nuovo materiale da lei molto amato, il filo. Ha esposto
principalmente in Italia. Di lei hanno scritto Luca Beatrice e Alessandro Riva.
Carla Mura - L'arte perfetta
A cura di Vera Agosti
Libreria Bocca
Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milano
tel. 02 86462321 - 02 860806
libreriabocca@libreriabocca.com - www.libreriabocca.com
Inaugurazione open day: domenica 11 ottobre 2020, dalle ore 10:30 alle ore 19
Fino al 7 novembre 2020
Orari: tutti i giorni ore 10:30-19 (ultimo ingresso visita esposizione ore 18:30)
11
ottobre 2020
Carla Mura – L’arte perfetta
Dall'undici ottobre al 07 novembre 2020
arte contemporanea
Location
LIBRERIA BOCCA – SPAZIO BOCCA IN GALLERIA
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Milano, Galleria Vittorio Emanuele II, 12, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni ore 10:30-19 (ultimo ingresso visita esposizione ore 18:30)
Vernissage
11 Ottobre 2020, open day 10:30-19 (ultimo ingresso visita esposizione ore 18:30)
Autore
Curatore