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Carla Rak – Eyes as Oars. A visual journey to Mars
L’autrice presenterà il libro, pubblicato da Danilo Montanari Editore, conversandone con Chiara Capodici, curatrice, book designer e fondatrice della libreria Leporello photobooks et al.
Contestualmente sarà possibile acquistarne una copia.
Comunicato stampa
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Di tutti i sensi, la vista è quello più dominato dall’impazienza.
Dall’avvento delle prime macchine ottiche nel XVII secolo le immagini hanno dispiegato e rivelato la loro potente capacità cinetica: chi le guarda può compiere – senza spostarsi – viaggi mentali in tutto il mondo, con accelerazioni vertiginose, soste improvvise.
Se su Marte nessuno è ancora mai stato, le fotografie – sempre più dettagliate e ravvicinate – realizzate e divulgate dalle agenzie spaziali ci consentono oggi di esplorarlo con gli occhi, restituendoci quell’esperienza antica: la vista come strumento di esplorazione.
Da questa fascinazione ha preso spunto Eyes as Oars, in cui le immagini scientifiche sono diventate territori aperti all’immaginazione, da integrare liberamente con altre fonti visive, di epoche e provenienze diverse, attraverso cui ripercorrere la storia dell’esplorazione del pianeta rosso, dell’immaginario popolare che ne è scaturito e suggerire il rapporto emotivo dell’uomo con lo Spazio. Nonostante i successi dei programmi spaziali e l’avanzamento delle conoscenze, questo continua a rimanere a tutt’oggi, come in epoche remote, in primis un luogo della mente, aperto all’immaginazione di mari morti, civiltà sepolte, abitanti sconosciuti; un luogo, in breve, dove proiettiamo mistero e fascino ma anche il timore della scoperta del diverso e le speranze di un futuro migliore.
Il libro, esito di approfondite ricerche d’archivio focalizzate sulle immagini nel Pubblico Dominio, si propone come un viaggio ottico, nello Spazio e nel tempo, che invita chi guarda a farsi un esploratore disposto alla meraviglia, che usi gli occhi come remi per muoversi tra arcipelaghi di immagini reali e simboliche, ora mescolandole, ora confondendole, ora ricomponendo mentalmente, da singoli frammenti, il senso di insiemi più ampi.
Il lavoro si pone non solo come un’esplorazione di Marte ma anche una riflessione sul Web come possibile terreno di esplorazione per la costruzione di percorsi personali, in cui recuperare immagini di tutte le epoche da mantenere vive tramite associazioni, nuovi sensi, nuovi insiemi di significato.
Carla Rak è un’artista che lavora con fotografia, collage e tessili. A lungo photoeditor nell’Agenzia Contrasto, dal 2011 è docente
di editing e fotogiornalismo presso l’ISFCI di Roma e lavora come consulente per fotografi professionisti. Laureata in Sociologia e Dottore di ricerca in Comunicazione, le sue ricerche di sociologia visuale hanno ottenuto riconoscimenti dall’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli e il Premio Cozzi dalla Fondazione Benetton.
Dall’avvento delle prime macchine ottiche nel XVII secolo le immagini hanno dispiegato e rivelato la loro potente capacità cinetica: chi le guarda può compiere – senza spostarsi – viaggi mentali in tutto il mondo, con accelerazioni vertiginose, soste improvvise.
Se su Marte nessuno è ancora mai stato, le fotografie – sempre più dettagliate e ravvicinate – realizzate e divulgate dalle agenzie spaziali ci consentono oggi di esplorarlo con gli occhi, restituendoci quell’esperienza antica: la vista come strumento di esplorazione.
Da questa fascinazione ha preso spunto Eyes as Oars, in cui le immagini scientifiche sono diventate territori aperti all’immaginazione, da integrare liberamente con altre fonti visive, di epoche e provenienze diverse, attraverso cui ripercorrere la storia dell’esplorazione del pianeta rosso, dell’immaginario popolare che ne è scaturito e suggerire il rapporto emotivo dell’uomo con lo Spazio. Nonostante i successi dei programmi spaziali e l’avanzamento delle conoscenze, questo continua a rimanere a tutt’oggi, come in epoche remote, in primis un luogo della mente, aperto all’immaginazione di mari morti, civiltà sepolte, abitanti sconosciuti; un luogo, in breve, dove proiettiamo mistero e fascino ma anche il timore della scoperta del diverso e le speranze di un futuro migliore.
Il libro, esito di approfondite ricerche d’archivio focalizzate sulle immagini nel Pubblico Dominio, si propone come un viaggio ottico, nello Spazio e nel tempo, che invita chi guarda a farsi un esploratore disposto alla meraviglia, che usi gli occhi come remi per muoversi tra arcipelaghi di immagini reali e simboliche, ora mescolandole, ora confondendole, ora ricomponendo mentalmente, da singoli frammenti, il senso di insiemi più ampi.
Il lavoro si pone non solo come un’esplorazione di Marte ma anche una riflessione sul Web come possibile terreno di esplorazione per la costruzione di percorsi personali, in cui recuperare immagini di tutte le epoche da mantenere vive tramite associazioni, nuovi sensi, nuovi insiemi di significato.
Carla Rak è un’artista che lavora con fotografia, collage e tessili. A lungo photoeditor nell’Agenzia Contrasto, dal 2011 è docente
di editing e fotogiornalismo presso l’ISFCI di Roma e lavora come consulente per fotografi professionisti. Laureata in Sociologia e Dottore di ricerca in Comunicazione, le sue ricerche di sociologia visuale hanno ottenuto riconoscimenti dall’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli e il Premio Cozzi dalla Fondazione Benetton.
18
aprile 2019
Carla Rak – Eyes as Oars. A visual journey to Mars
18 aprile 2019
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
SPAZIO DUALE
Roma, via degli Ausoni, 3, (Roma)
Roma, via degli Ausoni, 3, (Roma)
Orario di apertura
18:30 - 20
Vernissage
18 Aprile 2019, h 18:30
Autore