“…La riscoperta della “pittura di pietra” nei mosaici cosmateschi delle basiliche romane, nelle stupende vestigia di Piazza Armerina, nei guerrieri di XI’AN o nelle ville papali dei castelli romani, costituisce lo stimolo primo dell’espressione pittorica in cui si manifesta la vocazione artistica di Carlo Bevilacqua.
Ed è la conseguenza, direi, di quell’esercizio professionale da sempre interessato alle strutture architettoniche per tracciato planimetrico o per fughe prospettiche ; Bevilacqua è architetto e la “cattura” dell’elemento essenziale coinvolge la rappresentazione pittorica in diverse prospettive: i mosaici , i frammenti di affreschi, le elevazioni architettoniche, oltre ai commenti scritti, completano la visione realistica in tutti i suoi dettagli, a volte maniacale, in cui l’artista vuole rivelare all’osservatore tutto quello che egli sa o dovrebbe sapere dell’oggetto rappresentato …”

Tommaso Paloscia