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Carlo Cecchi – Ritorni dell’eco
In mostra una serie di disegni con particolari infinitesimali del paesaggio universale, conformi all’identità del frammento ormai mitizzato, istanti di “un’esperienza totale” del mondo.
Comunicato stampa
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In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Ritorni dell’eco” con opere dell'artista Carlo Cecchi. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Carlo Cecchi condivide l’avventura dell’arte moderna che tende a “inventare” laddove nel passato tendeva a “riconoscere”. Lampi tra biografia e pittura, tra realtà e immaginazione. Possono sembrare immagini indistinte, invece sono immagini cariche di allusioni, di sottili colorazioni; perché Cecchi ha tratto lo spostamento radicale dei termini della propria riflessione da un rapporto tutto sommato ancora di interpretazione e di analisi, quantunque deformata dall’emozione, dal dato visibile all’introspezione e conseguente proiezione del proprio inconscio. La continuità di queste immagini figurali emergono distintamente, pur con estrema e rattenuta cautela linguistica che nel ripercorrere le linee di forza di impressioni, visionarie ma delicatissime, non precludono l’approccio lirico al motivo. Avevo già scritto che Cecchi “ricostruisce il racconto della sua vita a un livello inconscio materializzando l’atto della memoria in termini estetici” e ciò è la cifra di una mimesi e di un rapporto con la natura, inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente, attraverso il filtro della memoria, condizione ultima concessa alla contemporaneità per un aggancio sulle cose, per il formarsi di un’immagine che sia vera… Carlo Cecchi lascia leggere un sentimento romantico della natura vissuto in primis, sottratto al soggettivismo e molto controllato sul piano formale, evidenziando una la formulazione estetica ricercata, accrescendone la dialettica della casualità. Carte colorate, mondi e natura, presenze vive. Disegni con particolari infinitesimali del paesaggio universale, conformi all’identità del frammento ormai mitizzato, istanti di “un’esperienza totale” del mondo. Ecco il lungo viaggio di Carlo Cecchi in uno spazio fantastico immenso, ogni opera è un prezioso simulacro”.
Biografia dell’artista
Carlo Cecchi è nato a Jesi nel 1949, vive e lavora nelle Marche e a Roma. Docente di Pittura negli Istituti d’arte e nei Licei artistici, si diploma all’Istituto d’arte di Ancona con il massimo dei voti. Conosce lo scultore Edgardo Mannucci e il critico Vittorio Rubiu, che lo seguirà negli anni. Di indole indipendente, insofferente agli schemi e dallo spiccato senso di ironia, Cecchi ama la poesia e la musica, suona la batteria e negli anni sessanta fonda un gruppo rock. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Urbino dove ha come docenti Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Alberto Boatto, Tommaso Trini e Concetto Pozzati, suo maestro prediletto con cui stringe una lunga amicizia. Grazie a queste importanti figure dell’arte italiana, Cecchi impara presto diverse tecniche espressive - scultura, mosaico, scenografia - e se nelle sue prime mostre mantiene una cifra concettuale, via via trova nella pittura e nel disegno il linguaggio più proprio. Espone in gallerie e musei anche con installazioni site-specific, interviene in luoghi non deputati all’arte e collabora con poeti e letterati. Ama molto scrivere, infatti e realizza numerosi libri d’artista. Dal 1974 espone in gallerie private e in spazi pubblici nazionali e internazionali - Biennale di Venezia, Biennale di Zagabria, PAC di Milano, Pinacoteca Civica di Jesi, Pinacoteca Civica di Ancona, Biblioteca Angelica di Roma, – e le sue opere sono presenti in importanti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Nel 2020 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Tra biografia e pittura” al Plus Florence di Firenze. Nel 2022 tiene ancora al Plus Florence di Firenze la personale dal titolo “Ritorni dell’eco”.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Carlo Cecchi condivide l’avventura dell’arte moderna che tende a “inventare” laddove nel passato tendeva a “riconoscere”. Lampi tra biografia e pittura, tra realtà e immaginazione. Possono sembrare immagini indistinte, invece sono immagini cariche di allusioni, di sottili colorazioni; perché Cecchi ha tratto lo spostamento radicale dei termini della propria riflessione da un rapporto tutto sommato ancora di interpretazione e di analisi, quantunque deformata dall’emozione, dal dato visibile all’introspezione e conseguente proiezione del proprio inconscio. La continuità di queste immagini figurali emergono distintamente, pur con estrema e rattenuta cautela linguistica che nel ripercorrere le linee di forza di impressioni, visionarie ma delicatissime, non precludono l’approccio lirico al motivo. Avevo già scritto che Cecchi “ricostruisce il racconto della sua vita a un livello inconscio materializzando l’atto della memoria in termini estetici” e ciò è la cifra di una mimesi e di un rapporto con la natura, inconoscibile immanenza del mistero dell’esistente, attraverso il filtro della memoria, condizione ultima concessa alla contemporaneità per un aggancio sulle cose, per il formarsi di un’immagine che sia vera… Carlo Cecchi lascia leggere un sentimento romantico della natura vissuto in primis, sottratto al soggettivismo e molto controllato sul piano formale, evidenziando una la formulazione estetica ricercata, accrescendone la dialettica della casualità. Carte colorate, mondi e natura, presenze vive. Disegni con particolari infinitesimali del paesaggio universale, conformi all’identità del frammento ormai mitizzato, istanti di “un’esperienza totale” del mondo. Ecco il lungo viaggio di Carlo Cecchi in uno spazio fantastico immenso, ogni opera è un prezioso simulacro”.
Biografia dell’artista
Carlo Cecchi è nato a Jesi nel 1949, vive e lavora nelle Marche e a Roma. Docente di Pittura negli Istituti d’arte e nei Licei artistici, si diploma all’Istituto d’arte di Ancona con il massimo dei voti. Conosce lo scultore Edgardo Mannucci e il critico Vittorio Rubiu, che lo seguirà negli anni. Di indole indipendente, insofferente agli schemi e dallo spiccato senso di ironia, Cecchi ama la poesia e la musica, suona la batteria e negli anni sessanta fonda un gruppo rock. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Urbino dove ha come docenti Pierpaolo Calzolari, Mario Ceroli, Alberto Boatto, Tommaso Trini e Concetto Pozzati, suo maestro prediletto con cui stringe una lunga amicizia. Grazie a queste importanti figure dell’arte italiana, Cecchi impara presto diverse tecniche espressive - scultura, mosaico, scenografia - e se nelle sue prime mostre mantiene una cifra concettuale, via via trova nella pittura e nel disegno il linguaggio più proprio. Espone in gallerie e musei anche con installazioni site-specific, interviene in luoghi non deputati all’arte e collabora con poeti e letterati. Ama molto scrivere, infatti e realizza numerosi libri d’artista. Dal 1974 espone in gallerie private e in spazi pubblici nazionali e internazionali - Biennale di Venezia, Biennale di Zagabria, PAC di Milano, Pinacoteca Civica di Jesi, Pinacoteca Civica di Ancona, Biblioteca Angelica di Roma, – e le sue opere sono presenti in importanti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Nel 2020 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Tra biografia e pittura” al Plus Florence di Firenze. Nel 2022 tiene ancora al Plus Florence di Firenze la personale dal titolo “Ritorni dell’eco”.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
19
novembre 2022
Carlo Cecchi – Ritorni dell’eco
Dal 19 novembre 2022 al 21 aprile 2023
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
19 Novembre 2022, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini