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Carlo Cioni – Il viaggio
Se provate ad identificarvi nella condizione potenziale dell’energia creatrice da cui hanno origine tutte le forme della vita, questo mandala ha lo scopo di perseguire questa avventura
Comunicato stampa
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Inizia ad esporre nel 1961 e da questo momento sara’ presente a tutte le iniziative della galleria Numero. Appartengono a quel periodo i quadri “scritti” nei quali si vuole cogliere il senso generale della nascita nel formarsi della stessa scrittura.
In occasione della mostra personale alla galleria numero di Venezia, scrive in catalogo per affrontare il problema della morte dell’arte, iniziando un modo pressoche’ continuo di intervenire criticamente nel proprio lavoro e nei problemi vivi del momento.
Nel 1965 partecipa alla redazione della rivista “documenti di Numero” e fa parte del gruppo “set di Numero”. A partire da questi anni sono datati i quadri tridimensionali con strutture luminose di plexiglas nei quali, con l’intervento della luce artificiale, si tende a rendere il piu’ possibile smaterializzata e fluida l’immagine.
Nel 1966-1967 partecipa alle rassegne del gruppo espresso dalla rivista romana “Arte oggi” diretta da Guido Montana.
Alla fine degli anni sessanta inizia un rapporto di lavoro con la galleria” Il fiore”, di Corrado Del Conte, che proprio allora rinnovava i propri interessi culturali, dedicandosi appassionatamente alle nuove proposte artistiche. Sempre in quegli anni espone alla galleria milanese Arte Centro con la quale manterra’ un rapporto costante.
Inizia anche la collaborazione con la rivista milanese “NAC” diretta da Francesco Vincitorio, curando, fra l’altro, un numero speciale dedicato alle arti visive in Toscana.
Intorno al 1975 riprende a lavorare sulla tela con una ricerca imperniata sullo studio della natura del tempo.
Dal 1977 al 1978 e’ nella redazione della rivista fiorentina “Visual” e nel 1979 partecipa al primo convegno internazionale degli artisti a Bologna, intervenendo sul problema della critica d’arte e il suo linguaggio. Di questi anni sono la serie dei quadri titolati “i semi della mente” e “le cose fuori”.
Nel 1983 inizia il lavoro sulle architetture le cui immagini sono orientate alla condizione di sospensione del tempo come pratica conoscitiva di una dimensione cercata nell’origine potenziale della forma. Nel 1985 espone con una mostra antologica in Palazzo Vecchio di Firenze e nel 1986 e’ presente con un gruppo di opere alla mostra “arte e alchimia” curata da Arturo Schwarz alla biennale di Venezia nel cui catalogo e’ presente anche con un’intervento scritto.
Nel 1991 con Vincenzo Accame, Magdalo Mussio e William Xerra espone a Milano, Genova e Vicenza con opere di “scrittura” accompagnate da un catalogo “le origini segrete” in cui gli autori testimoniano con scritti teorici il proprio lavoro.
Dal 1993 si trasferisce da Firenze nel vicino Chianti alla ricerca di una condizione piu’ favorevole ad un processo conoscitivo “diverso” e “alternativo” in cui arte e meditazione devono coesistere al servizio di una conoscenza “altra”
L’osservazione reifica i desideri, così l’uomo partecipa alla creazione della vita e l’arte testimonia degli eventi con l’aura, suo strumento peculiare che ha la facoltà di permettere il transito globale e contemporaneo della ragione, dei sentimenti e delle emozioni.
Se provate ad identificarvi nella condizione potenziale dell’energia creatrice da cui hanno origine tutte le forme della vita, questo mandala ha lo scopo di perseguire questa avventura.
Da : IL VIAGGIO Per Carlo Cioni
Quale sarà il tempo dei cristalli?Quanto occorre perché formino le loro stratificazioni nel grembo della terra?Quando sono compiute queste forme perfette,anche se tutte diverse nel magma?Quale sarà il tempo dell’uomo rispetto a quello dei cristalli?
Il tempo così elastico che un istante dura troppo,e gli anni volano via è veramente quello che pensiamo?
Cioni non risponde a queste domande,ma usa l’energia che nasce da questo interrogarsi per scoprire le forze nascoste dentro il nostro continuo “esperire”:dentro non dietro ,non sopra,come se una sorta di corrente graziosa trascinasse l’esperienza in qualche direzione.
La direzione,poi,non sarà principale ,ma considerarla può dare all’esperienza una valenza spirituale diversa.
La speranza è quella di cogliere con lo sguardo i fili che legano “nascostamente”gli eventi ,scoprire dove si incontrano ,intendere che questa immensa rete di relazioni sconosciute, che ci avvolge, ha una armonia naturale le cui regole misteriose fanno di noi quello che siamo.
Tutto intorno a noi è “energia” ed insieme ritmi dissonanti che raddoppiano, triplicano senza fine ogni minima vibrazione ..forse bisogna entrare in assonanza per cogliere la vera melodia e così nel “lavoro sulla pioggia” ogni giorno ha catturato nuovi ritmi, nuovi colori, nuove dense sollecitazioni,per vedere davanti a se trascrizioni simili a spartiti per strumenti nuovi :Una settimana di pioggia , per molte melodie.
Il libro "Il viaggio" ed. Prometheus, Milano, è disponibile in mostra
In occasione della mostra personale alla galleria numero di Venezia, scrive in catalogo per affrontare il problema della morte dell’arte, iniziando un modo pressoche’ continuo di intervenire criticamente nel proprio lavoro e nei problemi vivi del momento.
Nel 1965 partecipa alla redazione della rivista “documenti di Numero” e fa parte del gruppo “set di Numero”. A partire da questi anni sono datati i quadri tridimensionali con strutture luminose di plexiglas nei quali, con l’intervento della luce artificiale, si tende a rendere il piu’ possibile smaterializzata e fluida l’immagine.
Nel 1966-1967 partecipa alle rassegne del gruppo espresso dalla rivista romana “Arte oggi” diretta da Guido Montana.
Alla fine degli anni sessanta inizia un rapporto di lavoro con la galleria” Il fiore”, di Corrado Del Conte, che proprio allora rinnovava i propri interessi culturali, dedicandosi appassionatamente alle nuove proposte artistiche. Sempre in quegli anni espone alla galleria milanese Arte Centro con la quale manterra’ un rapporto costante.
Inizia anche la collaborazione con la rivista milanese “NAC” diretta da Francesco Vincitorio, curando, fra l’altro, un numero speciale dedicato alle arti visive in Toscana.
Intorno al 1975 riprende a lavorare sulla tela con una ricerca imperniata sullo studio della natura del tempo.
Dal 1977 al 1978 e’ nella redazione della rivista fiorentina “Visual” e nel 1979 partecipa al primo convegno internazionale degli artisti a Bologna, intervenendo sul problema della critica d’arte e il suo linguaggio. Di questi anni sono la serie dei quadri titolati “i semi della mente” e “le cose fuori”.
Nel 1983 inizia il lavoro sulle architetture le cui immagini sono orientate alla condizione di sospensione del tempo come pratica conoscitiva di una dimensione cercata nell’origine potenziale della forma. Nel 1985 espone con una mostra antologica in Palazzo Vecchio di Firenze e nel 1986 e’ presente con un gruppo di opere alla mostra “arte e alchimia” curata da Arturo Schwarz alla biennale di Venezia nel cui catalogo e’ presente anche con un’intervento scritto.
Nel 1991 con Vincenzo Accame, Magdalo Mussio e William Xerra espone a Milano, Genova e Vicenza con opere di “scrittura” accompagnate da un catalogo “le origini segrete” in cui gli autori testimoniano con scritti teorici il proprio lavoro.
Dal 1993 si trasferisce da Firenze nel vicino Chianti alla ricerca di una condizione piu’ favorevole ad un processo conoscitivo “diverso” e “alternativo” in cui arte e meditazione devono coesistere al servizio di una conoscenza “altra”
L’osservazione reifica i desideri, così l’uomo partecipa alla creazione della vita e l’arte testimonia degli eventi con l’aura, suo strumento peculiare che ha la facoltà di permettere il transito globale e contemporaneo della ragione, dei sentimenti e delle emozioni.
Se provate ad identificarvi nella condizione potenziale dell’energia creatrice da cui hanno origine tutte le forme della vita, questo mandala ha lo scopo di perseguire questa avventura.
Da : IL VIAGGIO Per Carlo Cioni
Quale sarà il tempo dei cristalli?Quanto occorre perché formino le loro stratificazioni nel grembo della terra?Quando sono compiute queste forme perfette,anche se tutte diverse nel magma?Quale sarà il tempo dell’uomo rispetto a quello dei cristalli?
Il tempo così elastico che un istante dura troppo,e gli anni volano via è veramente quello che pensiamo?
Cioni non risponde a queste domande,ma usa l’energia che nasce da questo interrogarsi per scoprire le forze nascoste dentro il nostro continuo “esperire”:dentro non dietro ,non sopra,come se una sorta di corrente graziosa trascinasse l’esperienza in qualche direzione.
La direzione,poi,non sarà principale ,ma considerarla può dare all’esperienza una valenza spirituale diversa.
La speranza è quella di cogliere con lo sguardo i fili che legano “nascostamente”gli eventi ,scoprire dove si incontrano ,intendere che questa immensa rete di relazioni sconosciute, che ci avvolge, ha una armonia naturale le cui regole misteriose fanno di noi quello che siamo.
Tutto intorno a noi è “energia” ed insieme ritmi dissonanti che raddoppiano, triplicano senza fine ogni minima vibrazione ..forse bisogna entrare in assonanza per cogliere la vera melodia e così nel “lavoro sulla pioggia” ogni giorno ha catturato nuovi ritmi, nuovi colori, nuove dense sollecitazioni,per vedere davanti a se trascrizioni simili a spartiti per strumenti nuovi :Una settimana di pioggia , per molte melodie.
Il libro "Il viaggio" ed. Prometheus, Milano, è disponibile in mostra
08
aprile 2005
Carlo Cioni – Il viaggio
Dall'otto al 30 aprile 2005
arte contemporanea
Location
ANTICHE STANZE DI SANTA CATERINA
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Orario di apertura
10-13 e 15-18. Martedì e festivi chiuso
Vernissage
8 Aprile 2005, ore 17,30
Autore