Martedì 23 novembre 2004 si inaugura allo SPAZIOTEMPORANEO una mostra personale di Carlo Cioni.

Per questa occasione saranno proposte un gruppo di opere appartenenti a periodi e datazioni diverse accomunate dall’avere per oggetto una specie di scrittura che si trasforma continuamente attraverso i mutevoli passaggi della ricerca. Le immagini si caratterizzano per contenere messaggi temporali oltre che spaziali che concorrono a sottolineare le varie fasi di quello che l’artista definisce “Il viaggio”.

Scrive Cioni in un testo introduttivo della monografia che accompagnerà la mostra:

"...il problema del linguaggio, che nei suoi vari aspetti sarà una costante di tutta la mia ricerca, viene orientato dal desiderio di cogliere il senso generale della "nascita" nel formarsi della stessa scrittura. I mezzi usati sono i più semplici possibili perché derivano da un precedente volontario azzeramento perseguito per superare una crisi inerente all'idea di "morte dell'arte" che già in quegli anni cominciava ad affacciarsi con tutta la sua inquietante drammaticità, ma senza rinunciare a voler evocare la globalità dell'esperienza. I segni sono espressi nel loro divenire, associarsi e trasformarsi in un proprio itinerario allusivo al "viaggio" che mima analogicamente il modo di realizzarsi, appunto, della forma. In una condizione di assoluto silenzio evocato dal campo nero i segni vogliono dire della nascita della vita e il linguaggio stesso è assunto come sostituto del mondo”.