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Carlo Conte – Scomposizioni
Carlo Conte (1922-2008) mette a frutto le incursioni negli stilemi compositivi delle avanguardie d’inizio secolo
Comunicato stampa
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SCOMPOSIZIONI
La “poesia cubista”
nella pittura di Carlo Conte
Conte mette a frutto le incursioni negli stilemi compositivi delle avanguardie d’inizio secolo: è un percorso che culmina nelle composizioni con figure dal sapore cubisteggiante in cui Conte utilizza il vocabolario delle avanguardie (da Guernica di Picasso, a Marsigliese contadina di Guttuso), ma per svolgere finalmente il proprio linguaggio, per dipanare il racconto della sua pittura originale.
C’è in queste opere tutta la responsabilità che Conte affida al dipingere: chiede al gesto, ai colori, alla contorsione delle figure, al concatenarsi dei gesti dei personaggi di indicargli il senso più recondito che ogni cosa o persona custodisce.
È una sorta di personalissima meditazione che si esalta nei delicati contrasti chiaroscurali, nella graffiante deformazione anatomica delle figure, nell’assenza di prospettiva ambientale, che affoga negli indistinti grigi-verdi del fondo nei quali scandisce l’animata e riconoscibile presenza umana.
Una presenza che appare metafora della nostra esistenza tanto da non permettere facili conclusioni o giudizi certi, così come capita quando l’inspiegabile ci si para davanti e ci costringe per lo più ad una turbata ammirazione, facendoci subire quel fascino che confonde la ragione e trasforma ogni domanda od indagine in balbettio e mistero. Carlo Adelio Galimberti
Note biografiche
Carlo Conte (1922-2008) nasce a Torre Annunziata, dove trascorre la sua infanzia. Vive a Modena, Gaeta e poi a Milano, a seguito del padre militare di carriera.
In quest’ultima città frequenta l’ambiente di Brera e respira l’atmosfera di quella che, fin dalla prima giovinezza è stata la passione della sua vita.
Anche l’impiego in un importante Istituto Bancario non lo distoglie dalla pittura, cui dedica tutto il suo tempo libero.
Nel 1978 si trasferisce a Porto Valtravaglia, dove trascorre gli ultimi 30 anni della sua vita.
La “poesia cubista”
nella pittura di Carlo Conte
Conte mette a frutto le incursioni negli stilemi compositivi delle avanguardie d’inizio secolo: è un percorso che culmina nelle composizioni con figure dal sapore cubisteggiante in cui Conte utilizza il vocabolario delle avanguardie (da Guernica di Picasso, a Marsigliese contadina di Guttuso), ma per svolgere finalmente il proprio linguaggio, per dipanare il racconto della sua pittura originale.
C’è in queste opere tutta la responsabilità che Conte affida al dipingere: chiede al gesto, ai colori, alla contorsione delle figure, al concatenarsi dei gesti dei personaggi di indicargli il senso più recondito che ogni cosa o persona custodisce.
È una sorta di personalissima meditazione che si esalta nei delicati contrasti chiaroscurali, nella graffiante deformazione anatomica delle figure, nell’assenza di prospettiva ambientale, che affoga negli indistinti grigi-verdi del fondo nei quali scandisce l’animata e riconoscibile presenza umana.
Una presenza che appare metafora della nostra esistenza tanto da non permettere facili conclusioni o giudizi certi, così come capita quando l’inspiegabile ci si para davanti e ci costringe per lo più ad una turbata ammirazione, facendoci subire quel fascino che confonde la ragione e trasforma ogni domanda od indagine in balbettio e mistero. Carlo Adelio Galimberti
Note biografiche
Carlo Conte (1922-2008) nasce a Torre Annunziata, dove trascorre la sua infanzia. Vive a Modena, Gaeta e poi a Milano, a seguito del padre militare di carriera.
In quest’ultima città frequenta l’ambiente di Brera e respira l’atmosfera di quella che, fin dalla prima giovinezza è stata la passione della sua vita.
Anche l’impiego in un importante Istituto Bancario non lo distoglie dalla pittura, cui dedica tutto il suo tempo libero.
Nel 1978 si trasferisce a Porto Valtravaglia, dove trascorre gli ultimi 30 anni della sua vita.
11
luglio 2015
Carlo Conte – Scomposizioni
Dall'undici al 19 luglio 2015
arte moderna
Location
STUDIO D’ARTE LIBERTY
Angera, Piazza Giuseppe Garibaldi, 12, (Varese)
Angera, Piazza Giuseppe Garibaldi, 12, (Varese)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Sabato 21.00 - 23.00
Domenica 10.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00
Vernissage
11 Luglio 2015, ore 21.00
Autore
Curatore