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Carlo Cremaschi – Due o tre cose
“Due o tre cose”: una mostra intima, rarefatta, in cui le opere chiedono di essere penetrate, comprese, o, meglio, intuite. Le opere presentate risalgono alla stagione degli anni ’70 e ’80. Per la mostra è stato realizzato un originale “origami d’artista” edito in 50 copie.
Comunicato stampa
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“Due o tre cose”: una mostra intima, rarefatta, in cui le opere chiedono di essere penetrate, comprese, o, meglio, intuite.
Le “aste”, le documentazioni delle performances, il grande quadro in cui annegano segni minimi, chiedono al visitatore una qualche partecipazione: non necessariamente una razionalizzazione, bensì la disponibilità ad accoglierne il senso ultimo, fatto di segni essenziali, necessari.
Le opere presentate risalgono alla stagione degli anni ’70 e ’80, e ne portano il segno: anche Cremaschi, all’epoca, condivideva il progetto di un’arte necessaria, appunto: quella che comunemente viene individuata come concettuale e minimal.
A differenza dei maestri nord europei o americani, però, l’artista non ha mai rinunciato al racconto, non ha mai concesso agli aspetti formali di prevalere.
Per questo le sue opere mantengono, pur nell’estrema “eleganza” formale, il calore proprio di un’arte che stimola il coinvolgimento, di un’arte appassionata.
Carlo Cremaschi ha continuato con coerenza il suo percorso artistico, di cui sono documento le recenti mostre che hanno registrato un notevole successo.
E’ autore dell’opera di public art “Kimera - Novecento”, la grande oca giocattolo, realizzata in acciaio, posta su una delle vie di accesso al centro di Modena.
Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Per la mostra è stato realizzato un originale “origami d’artista” edito in 50 copie numerate e firmate. 10 copie contengono inoltre un’opera originale.
Le “aste”, le documentazioni delle performances, il grande quadro in cui annegano segni minimi, chiedono al visitatore una qualche partecipazione: non necessariamente una razionalizzazione, bensì la disponibilità ad accoglierne il senso ultimo, fatto di segni essenziali, necessari.
Le opere presentate risalgono alla stagione degli anni ’70 e ’80, e ne portano il segno: anche Cremaschi, all’epoca, condivideva il progetto di un’arte necessaria, appunto: quella che comunemente viene individuata come concettuale e minimal.
A differenza dei maestri nord europei o americani, però, l’artista non ha mai rinunciato al racconto, non ha mai concesso agli aspetti formali di prevalere.
Per questo le sue opere mantengono, pur nell’estrema “eleganza” formale, il calore proprio di un’arte che stimola il coinvolgimento, di un’arte appassionata.
Carlo Cremaschi ha continuato con coerenza il suo percorso artistico, di cui sono documento le recenti mostre che hanno registrato un notevole successo.
E’ autore dell’opera di public art “Kimera - Novecento”, la grande oca giocattolo, realizzata in acciaio, posta su una delle vie di accesso al centro di Modena.
Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Per la mostra è stato realizzato un originale “origami d’artista” edito in 50 copie numerate e firmate. 10 copie contengono inoltre un’opera originale.
09
febbraio 2008
Carlo Cremaschi – Due o tre cose
Dal 09 al 29 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
WEST VILLAGE GALLERY
Modena, Via De' Gavasseti, 241, (Modena)
Modena, Via De' Gavasseti, 241, (Modena)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10,30 - 12,30 e 15,30 - 18,30
Vernissage
9 Febbraio 2008, ore 18.00
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