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Carlo De Carli – Lo spazio primario
L’iniziativa Carlo De Carli. Lo spazio primario ricongiunge il pensiero e gli scritti dell’architetto e designer milanese ai progetti e alle opere di architettura, allestimento, design, realizzate anche in collaborazione con grandi artisti contemporanei, e soprattutto collega il suo lavoro alle mutazioni del contesto politico, sociale e culturale, al fine di sottolineare con incisività un impegno che non si è esaurito nell’ambito della professione ma che si è intrecciato continuamente con la ricerca di base e applicata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carlo De Carli.
Lo spazio primario
due mostre e un convegno di studi
a cura di
Gianni Ottolini, Federico Bucci, Roberto Rizzi
con Claudio Camponogara, Elena De Martini
allestimento
Studio Cerri & Associati
con Lola Ottolini
produzione
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura Civile
Scuola di Architettura e Società
Scuola di Design
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Dipartimento di Architettura e Pianificazione
Dipartimento Indaco
con
La Permanente Mobili Cantù
Il centenario dalla nascita di Carlo De Carli (1910-1999) ha costituito l’occasione per una approfondita riflessione sulla sua attività di architetto e designer, oltre che sul ruolo da lui assunto all’interno dei differenti ambiti nei quali si è trovato ad operare: la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (dove è stato Preside e docente di Architettura degli interni, Arredamento e Decorazione), la Triennale di Milano (membro della Giunta Esecutiva della X e della XI edizione), il mondo dell’architettura e della produzione dell’arredo.
L’iniziativa Carlo De Carli. Lo spazio primario ricongiunge il pensiero e gli scritti dell’architetto e designer milanese ai progetti e alle opere di architettura, allestimento, design, realizzate anche in collaborazione con grandi artisti contemporanei, e soprattutto collega il suo lavoro alle mutazioni del contesto politico, sociale e culturale, al fine di sottolineare con incisività un impegno che non si è esaurito nell’ambito della professione ma che si è intrecciato continuamente con la ricerca di base e applicata.
Carlo De Carli. Lo spazio primario non è dunque una semplice mostra retrospettiva sull’attività professionale di un architetto e designer che ha contribuito al successo dell’Italian Style, quanto l’analisi del contributo culturale e pedagogico di un maestro impegnato sui diversi fronti e le diverse scale del progetto.
I suoi scritti, che hanno dimostrato l’infondatezza di ogni separazione fra esterno e interno e fra grande e piccolo, non propongono all’attenzione lo spazio o l’oggetto in quanto tali, ma il “processo di formazione” di spazi e oggetti, e la loro reciproca relazione, in cui molteplici fattori entrano in gioco, con interessi anche conflittuali, richiedendo una soluzione che insieme li risolva e trascenda.
Definito come “spazio delle prime tensioni interiori”, ma anche come “spazio del gesto” e come “spazio di relazione”, lo spazio primario nasce nel momento in cui l’io si apre agli altri e al mondo in un atto di incontro e di umana solidarietà. Non è semplicemente l’atmosfera fisica in cui siamo tutti immersi e che respiriamo, ma una attribuzione o “donazione di senso” a questo incontro e, di conseguenza, al luogo in cui esso avviene o può avvenire.
Lo spazio primario non ha, all’inizio, proprietà fisiche o figura o altra determinazione formale e sta tutto nell’attenzione alla “preziosità” della persona umana, in un rapporto stringente fra architettura ed etica, e fra architettura e natura, che supera la semplice utilità funzionale per interpretarne il senso e tradurlo in opera costruita, fino a “trascolorare” in rappresentazioni cariche di momenti esistenziali. Esso infatti, come scrive De Carli, “nasce intriso di vissuto di tutta l’esperienza vissuta”.
Le opere in cui chiaramente è incarnata questa idea di spazio sono innanzi tutto quelle inerenti a grandi funzioni collettive: il Teatro Sant’Erasmo (1951-53), le chiese di Sant’Ildefonso (1955-56) e di San Gerolamo Emiliani (1954-65) a Milano, le scuole professionali dell’Opera Don Calabria a Cimiano (1952-65), il grande Ricovero per Anziani di Negrar (Verona) del 1955-63.
Poi c’è l’impegno sul tema della residenza, dalle ville agli edifici urbani e ai quartieri.
Infine, il design del mobile, che è considerato parte integrante della cultura del progetto di architettura, in continuità con la tradizione italiana, in particolare milanese.
Carlo De Carli ha progettato numerosi elementi d’arredo entrati in produzione con Cassina (la Sedia Mod. 683 vince nel 1954 il primo Compasso d’Oro), con Tecno (la Poltroncina Balestra è Gran Premio della XI Triennale) e poi con Sormani, Longhi, Cinova e molte piccole aziende della Brianza artigiana che oggi, tramite il consorzio La Permanente Mobili di Cantù e la cura del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico, ne ripropone alcuni celebri pezzi.
L’iniziativa Carlo De Carli. Lo spazio primario è divisa in tre appuntamenti:
5 aprile 2011
ore 10.00
Politecnico di Milano
Spazio mostre, Campus Bovisa
Mostra Carlo De Carli. Lo spazio primario
la mostra rimane aperta fino al 29 aprile
Interventi di:
Giulio Ballio
Angelo Torricelli
Maurizio Boriani
Pier Carlo Palermo
Pierluigi Cerri
Luigi Snozzi
Mauro Galantino
12 aprile 2011
ore 19.00
Triennale Design Museum
MINI&Triennale CreativeSet
Mostra Mobili di Carlo De Carli, maestro italiano del design
la mostra rimane aperta fino al 29 aprile
Intervengono:
Arturo Dell’Acqua Bellavitis
Alessandro Mendini
Silvana Annicchiarico
Roberto Rizzi
Beppe Finessi
Convegno
29 aprile 2011
ore 9.30
Triennale di Milano
Salone d’Onore
convegno di studi
Carlo De Carli (1910-99). Il pensiero e l’opera
Mattina
Coordina Gianni Ottolini
Davide Rampello, Presidente Fondazione Triennale
Giovanni Azzone, Rettore Politecnico di Milano
Antonio Monestiroli La scuola di De Carli
Elio Franzini Fenomenologia e architettura a Milano
Giancarlo Consonni «Una cultura che esige molto». Il rinnovamento della Facoltà di Architettura di Milano
Cecilia De Carli La promozione dell’unità delle arti alla X Triennale, quale invenzione di luoghi interpretativi del vivere
Elena De Martini L’impegno nella Triennale: 1940-1973
Franco Origoni La nascita del design italiano negli anni Cinquanta
Pomeriggio
Coordina Federico Bucci
Simona Chiodo La fondazione filosofica della nozione di «spazio primario»
Augusto Rossari Riflessione sulle chiese
Marco Biraghi Gli Edifici “assistenziali” e la città
Giampiero Bosoni Il design del “mobile italiano” tra artigianato e industria
Aldo Castellano Lo spirito della modernità e l’ansia di assoluto
Roberto Dulio Le unità singolari di abitazione
Marco Lucchini Sardegna: architetture in paesaggi discontinui
Lo spazio primario
due mostre e un convegno di studi
a cura di
Gianni Ottolini, Federico Bucci, Roberto Rizzi
con Claudio Camponogara, Elena De Martini
allestimento
Studio Cerri & Associati
con Lola Ottolini
produzione
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura Civile
Scuola di Architettura e Società
Scuola di Design
Dipartimento di Progettazione dell’Architettura
Dipartimento di Architettura e Pianificazione
Dipartimento Indaco
con
La Permanente Mobili Cantù
Il centenario dalla nascita di Carlo De Carli (1910-1999) ha costituito l’occasione per una approfondita riflessione sulla sua attività di architetto e designer, oltre che sul ruolo da lui assunto all’interno dei differenti ambiti nei quali si è trovato ad operare: la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano (dove è stato Preside e docente di Architettura degli interni, Arredamento e Decorazione), la Triennale di Milano (membro della Giunta Esecutiva della X e della XI edizione), il mondo dell’architettura e della produzione dell’arredo.
L’iniziativa Carlo De Carli. Lo spazio primario ricongiunge il pensiero e gli scritti dell’architetto e designer milanese ai progetti e alle opere di architettura, allestimento, design, realizzate anche in collaborazione con grandi artisti contemporanei, e soprattutto collega il suo lavoro alle mutazioni del contesto politico, sociale e culturale, al fine di sottolineare con incisività un impegno che non si è esaurito nell’ambito della professione ma che si è intrecciato continuamente con la ricerca di base e applicata.
Carlo De Carli. Lo spazio primario non è dunque una semplice mostra retrospettiva sull’attività professionale di un architetto e designer che ha contribuito al successo dell’Italian Style, quanto l’analisi del contributo culturale e pedagogico di un maestro impegnato sui diversi fronti e le diverse scale del progetto.
I suoi scritti, che hanno dimostrato l’infondatezza di ogni separazione fra esterno e interno e fra grande e piccolo, non propongono all’attenzione lo spazio o l’oggetto in quanto tali, ma il “processo di formazione” di spazi e oggetti, e la loro reciproca relazione, in cui molteplici fattori entrano in gioco, con interessi anche conflittuali, richiedendo una soluzione che insieme li risolva e trascenda.
Definito come “spazio delle prime tensioni interiori”, ma anche come “spazio del gesto” e come “spazio di relazione”, lo spazio primario nasce nel momento in cui l’io si apre agli altri e al mondo in un atto di incontro e di umana solidarietà. Non è semplicemente l’atmosfera fisica in cui siamo tutti immersi e che respiriamo, ma una attribuzione o “donazione di senso” a questo incontro e, di conseguenza, al luogo in cui esso avviene o può avvenire.
Lo spazio primario non ha, all’inizio, proprietà fisiche o figura o altra determinazione formale e sta tutto nell’attenzione alla “preziosità” della persona umana, in un rapporto stringente fra architettura ed etica, e fra architettura e natura, che supera la semplice utilità funzionale per interpretarne il senso e tradurlo in opera costruita, fino a “trascolorare” in rappresentazioni cariche di momenti esistenziali. Esso infatti, come scrive De Carli, “nasce intriso di vissuto di tutta l’esperienza vissuta”.
Le opere in cui chiaramente è incarnata questa idea di spazio sono innanzi tutto quelle inerenti a grandi funzioni collettive: il Teatro Sant’Erasmo (1951-53), le chiese di Sant’Ildefonso (1955-56) e di San Gerolamo Emiliani (1954-65) a Milano, le scuole professionali dell’Opera Don Calabria a Cimiano (1952-65), il grande Ricovero per Anziani di Negrar (Verona) del 1955-63.
Poi c’è l’impegno sul tema della residenza, dalle ville agli edifici urbani e ai quartieri.
Infine, il design del mobile, che è considerato parte integrante della cultura del progetto di architettura, in continuità con la tradizione italiana, in particolare milanese.
Carlo De Carli ha progettato numerosi elementi d’arredo entrati in produzione con Cassina (la Sedia Mod. 683 vince nel 1954 il primo Compasso d’Oro), con Tecno (la Poltroncina Balestra è Gran Premio della XI Triennale) e poi con Sormani, Longhi, Cinova e molte piccole aziende della Brianza artigiana che oggi, tramite il consorzio La Permanente Mobili di Cantù e la cura del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico, ne ripropone alcuni celebri pezzi.
L’iniziativa Carlo De Carli. Lo spazio primario è divisa in tre appuntamenti:
5 aprile 2011
ore 10.00
Politecnico di Milano
Spazio mostre, Campus Bovisa
Mostra Carlo De Carli. Lo spazio primario
la mostra rimane aperta fino al 29 aprile
Interventi di:
Giulio Ballio
Angelo Torricelli
Maurizio Boriani
Pier Carlo Palermo
Pierluigi Cerri
Luigi Snozzi
Mauro Galantino
12 aprile 2011
ore 19.00
Triennale Design Museum
MINI&Triennale CreativeSet
Mostra Mobili di Carlo De Carli, maestro italiano del design
la mostra rimane aperta fino al 29 aprile
Intervengono:
Arturo Dell’Acqua Bellavitis
Alessandro Mendini
Silvana Annicchiarico
Roberto Rizzi
Beppe Finessi
Convegno
29 aprile 2011
ore 9.30
Triennale di Milano
Salone d’Onore
convegno di studi
Carlo De Carli (1910-99). Il pensiero e l’opera
Mattina
Coordina Gianni Ottolini
Davide Rampello, Presidente Fondazione Triennale
Giovanni Azzone, Rettore Politecnico di Milano
Antonio Monestiroli La scuola di De Carli
Elio Franzini Fenomenologia e architettura a Milano
Giancarlo Consonni «Una cultura che esige molto». Il rinnovamento della Facoltà di Architettura di Milano
Cecilia De Carli La promozione dell’unità delle arti alla X Triennale, quale invenzione di luoghi interpretativi del vivere
Elena De Martini L’impegno nella Triennale: 1940-1973
Franco Origoni La nascita del design italiano negli anni Cinquanta
Pomeriggio
Coordina Federico Bucci
Simona Chiodo La fondazione filosofica della nozione di «spazio primario»
Augusto Rossari Riflessione sulle chiese
Marco Biraghi Gli Edifici “assistenziali” e la città
Giampiero Bosoni Il design del “mobile italiano” tra artigianato e industria
Aldo Castellano Lo spirito della modernità e l’ansia di assoluto
Roberto Dulio Le unità singolari di abitazione
Marco Lucchini Sardegna: architetture in paesaggi discontinui
05
aprile 2011
Carlo De Carli – Lo spazio primario
Dal 05 al 29 aprile 2011
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
POLITECNICO DI MILANO – CAMPUS BOVISA
Milano, Via Giovanni Durando, 10, (Milano)
Milano, Via Giovanni Durando, 10, (Milano)
Vernissage
5 Aprile 2011, ore 10
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