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Carlo Devigili – Prendersi cura
A quasi un anno dalla scomparsa di Carlo Devigili, la mostra personale Prendersi cura costituisce il primo passo all’interno di un progetto di recupero e ordinamento del suo fare che permetterà di sviluppare nuove iniziative espositive e editoriali grazie a un comitato espressamente votato a questo scopo.
Comunicato stampa
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Limitare l’attività di Carlo Devigili (Cles, 1949 – Trento, 2017) alla pratica artistica è sicuramente riduttivo e, d’altra parte, potrebbe apparire anche improprio. Anche se Devigili ha certamente realizzato ed esposto oggetti all’interno di un circuito di stampo artistico, egli è stato, per prima cosa, coinvolto nella sua comunità, avviando iniziative, interessandosi del proprio luogo di appartenenza e supportando la cultura in senso lato. Del resto, insofferente alle etichette, è sempre stato un personaggio schivo e molto riservato rispetto al proprio fare, coltivando con noncuranza una sana naïveté da pittore della domenica e preferendo allo status autoreferenziale dell’artista, quello più onesto e concreto dell’artigiano.
La sua intera attività può essere unificata sotto la volontà del prendersi cura. Prendersi cura degli oggetti che, con leggerezza ed equilibrio, recupera dal mondo e compone sulla superficie della tela in sempre nuove realizzazioni e prendersi cura delle persone, dei luoghi, dell’ambiente nel quale ci si trova a vivere.
Così anche le vere e proprie opere che realizza sono testimonianza di questo approccio disinteressato che gli permette di evitare qualsiasi eccessiva rilevanza del soggettivo per porsi al servizio della realtà, nella glorificazione e nell’azione del rimettere al centro ciò che i ritmi contemporanei tendono a rendere rifiuto, emarginare, dimenticare. La pratica, già percorsa nel corso del Novecento, del collage e del recupero oggettuale si carica in Devigili di nuovi significati che ammoniscono sulla responsabilità di ciascuno rispetto al proprio contesto e invitano ad avere il medesimo sguardo coinvolto nei confronti del mondo.
A quasi un anno dalla scomparsa di Carlo Devigili, la mostra personale Prendersi cura costituisce il primo passo all’interno di un progetto di recupero e ordinamento del suo fare che permetterà di sviluppare nuove iniziative espositive e editoriali grazie a un comitato espressamente votato a questo scopo.
Carlo Devigili è stato artigiano, artista, cercatore d'alberi. Dopo il diploma di Perito Elettronico conseguito a Trento, inizia il suo lavoro di metalmeccanico (Laverda). Si impegna attivamente nella difesa dei diritti dei lavoratori e milita nella sezione di Lotta Continua di Trento. Lascia poi il lavoro di operaio e si trasferisce nel centro storico di Lavis, dove costruisce mobili in legno su misura e coltiva la sua vecchia passione per l'arte. Partecipa alla vita sociale della cittadina, è cofondatore di “Impronte” (ambiente ed ecologia) e diventa attivista di Emergency. Alla fine degli anni Novanta evolve interessi artistici e tecniche, approdando a nuove forme espressive e sperimentando nuovi materiali. Nel 2012 è cofondatore della Piccola Biblioteca Libera di Lavis e l'anno successivo inizia uno studio sistematico degli alberi del paese e del Trentino. Negli ultimi anni affronta con coraggio una malattia che non lascia scampo, ma riesce a occuparsi di alberi e di quadri fino a pochi mesi dalla scomparsa. Muore a Trento in casa della sorella Gina il 26 settembre 2017.
La sua intera attività può essere unificata sotto la volontà del prendersi cura. Prendersi cura degli oggetti che, con leggerezza ed equilibrio, recupera dal mondo e compone sulla superficie della tela in sempre nuove realizzazioni e prendersi cura delle persone, dei luoghi, dell’ambiente nel quale ci si trova a vivere.
Così anche le vere e proprie opere che realizza sono testimonianza di questo approccio disinteressato che gli permette di evitare qualsiasi eccessiva rilevanza del soggettivo per porsi al servizio della realtà, nella glorificazione e nell’azione del rimettere al centro ciò che i ritmi contemporanei tendono a rendere rifiuto, emarginare, dimenticare. La pratica, già percorsa nel corso del Novecento, del collage e del recupero oggettuale si carica in Devigili di nuovi significati che ammoniscono sulla responsabilità di ciascuno rispetto al proprio contesto e invitano ad avere il medesimo sguardo coinvolto nei confronti del mondo.
A quasi un anno dalla scomparsa di Carlo Devigili, la mostra personale Prendersi cura costituisce il primo passo all’interno di un progetto di recupero e ordinamento del suo fare che permetterà di sviluppare nuove iniziative espositive e editoriali grazie a un comitato espressamente votato a questo scopo.
Carlo Devigili è stato artigiano, artista, cercatore d'alberi. Dopo il diploma di Perito Elettronico conseguito a Trento, inizia il suo lavoro di metalmeccanico (Laverda). Si impegna attivamente nella difesa dei diritti dei lavoratori e milita nella sezione di Lotta Continua di Trento. Lascia poi il lavoro di operaio e si trasferisce nel centro storico di Lavis, dove costruisce mobili in legno su misura e coltiva la sua vecchia passione per l'arte. Partecipa alla vita sociale della cittadina, è cofondatore di “Impronte” (ambiente ed ecologia) e diventa attivista di Emergency. Alla fine degli anni Novanta evolve interessi artistici e tecniche, approdando a nuove forme espressive e sperimentando nuovi materiali. Nel 2012 è cofondatore della Piccola Biblioteca Libera di Lavis e l'anno successivo inizia uno studio sistematico degli alberi del paese e del Trentino. Negli ultimi anni affronta con coraggio una malattia che non lascia scampo, ma riesce a occuparsi di alberi e di quadri fino a pochi mesi dalla scomparsa. Muore a Trento in casa della sorella Gina il 26 settembre 2017.
01
settembre 2018
Carlo Devigili – Prendersi cura
Dal primo al 22 settembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
PALAZZO MAFFEI
Lavis, Via Giacomo Matteotti, (Trento)
Lavis, Via Giacomo Matteotti, (Trento)
Orario di apertura
lunedì – sabato, 17-19
altri orari su prenotazione
Vernissage
1 Settembre 2018, ore 18
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