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Carlo Fayer
In questa esposizione saranno proposte alcune ceramiche e una selezione di tele dall’ultima raccolta dedicata alla filatelia
Comunicato stampa
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Sabato 4 e domenica 5 ottobre 2008 verrà inaugurato a Scanzorosciate (BG) l’Hotel San Rocco***, una nuova struttura turistico ricettiva nata dal recupero di un’antica corte del 1400 nel centro storico del borgo orobico.
Dal 4 fino al 12 ottobre nelle sale e nel cortile dell’hotel sarà allestita una personale dell’artista cremasco Carlo Fayer.
In questa esposizione saranno proposte alcune ceramiche e una selezione di tele dall’ultima sua raccolta dedicata alla filatelia.
Si tratta di un’occasione unica per poter ammirare la capacità espressiva dell’artista, che vuole dimostrare ancora una volta quanto sia importante per lui utilizzare tecniche diverse, molteplici materiali e svariati linguaggi per esprimersi.
BIOGRAFIA
Vive e lavora a Ripalta Cremasca (CR). E’ presente nel settore espositivo dal 1943 con 46 mostre personali in Italia e personali a Zurigo, Berna, Salamanca, Santander. Ha partecipato a collettive di carattere nazionale ed internazionale, conseguendo premi e segnalazioni.
Per circa un decennio, negli anni settanta, svolge la sua attività nell’ambito del gruppo concettuale che faceva capo alla galleria Cenobio Visualità di Milano.
Nel 1990 la Commissione Culturale Eurotom delle Comunità Europee gli ha dedicato un’antologia nel chiostro romanico di Voltorre, poi trasferita nelle sale del Museo civico di Crema. Una rassegna di opere recenti ha inaugurato l’attività espositiva per il 1992 del Museo della Ceramica di Laveno.
Nel 1994 è l’antologica al Chateau de l’Amperi Città di Salon en Provence. A seguito di corsi tenuti in istituti americani ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Des Plains (Illinois).
Negli anni 96 e 97 ha diretto i corsi della scuola internazionale di tecnica dell’affresco nel paese dipinto di Arcumeggia (VA), incaricato alla direzione dei corsi estivi dell’affresco per il 1999 nella città di Vira (Svizzera), ha realizzato una vetrata per la Cappella dell’Università Pontificia Lateranense.
Nel 2003 ha partecipato alla mostra Granai “libro d’artista” nella galleria IBIS di Cunardo.
Nel 2004 invitato alla mostra OroBlu nel chiostro di Voltorre ed è invitato alla 4a Biennale Nazionale di Ceramica di Albissola. Nel 2005 ha una personale di opere ceramiche presso Kunart-Ceramiche Ibis, la mostra Foyer al Teatro S.Domenico di Crema e una personale a Urbino.
Ha realizzato numerose opere pubbliche ad affresco ceramica e vetrata. La carriera di Carlo Fayer testimonia un’evoluzione continua degli schemi formali e una ricerca instancabile di varie tecniche espressive.
RECENSIONI
‹‹Le tele esposte fanno parte della sua ultima ricerca. Egli ha prelevato spunti e suggerimenti figurativi dal mondo filatelico, appropriandosi artisticamente di cose (i francobolli) che fanno parte dell’ambito fenomenico del mondo, della vita, per ammetterli in un contesto pittorico al fine di tradurvi le loro intrinseche qualità figurative. I risultati di tale operazione hanno già depositato nella corrente della comunicazione il proprio potenziale artistico, la loro forza estetica. Il loro stesso esistere esprime un’inedita necessità visiva. Tre anni fa l’artista ha abbracciato un’idea creativa legandola ad una passione antica, la filatelia. Ha iniziato quindi a trattare soggetti pittorici in cui entrassero gli elementi di una busta, come il francobollo, l’annullo postale, la grafica che ha vergato l’indirizzo ma anche la marca da bollo, il sigillo, il contrassegno. Di un francobollo fa un quadro: a volte il prelievo è da una collezione filatelica, dove rintraccia degli spunti pittoricamente validi; oppure si diverte ad estrapolare elementi dalla sua posta personale. L’ingrandimento dell’immagine grafica contenuta nel francobollo, solitamente piccola ma estremamente accurata, riporta il suo valore figurativo all’interesse dell’osservatore. (…) Col suo intervento l’artista si inserisce in questi processi percettivi per trarne una riflessione: ingrandisce i particolare trascurati dall’interesse comune, li riproduce pittoricamente, li consegna attraverso un’operazione filologica all’occhio dell’osservatore che è in qualche modo costretto a considerarne l’aspetto figurativo, cromatico, i dettagli, la raffinata bellezza.››
Silvia Merico
‹‹Quale che sia, ecologica o psicologica, cromatica o costruttivista, la “ragione”, il perché, dei “muri” dipinti di Carlo Fayer , è per certo un leit-motiv sostanziale che accompagna tutta quanta la sua arte, da quando dipingeva fiumi e paesaggi della “bassa” alle sue varianti in grigio/mattone per le pareti attuali, giunte ormai, quest’anno, ad una sorta di mondo metafisico (più espressionismo/surrealismo) con tanto di fantasmi sfonda/ruba muri. (…) Un muro che va acquistando colore e calore e dove sempre più frequenti appaiono gli innesti dei fantasmi dell’uomo, la possibilità di abitarlo in lungo e in largo. Quindi non più accecanti muraglie che impediscono lo sguardo, ma l’uomo che, con la sua fantasia, ha superato l’ostacolo e l’ha coinvolto, pure esso, nella nuova commedia umana. Un muro fatto dall’uomo e che gli torna “dentro” come coscienza dello spazio/tempo recuperato.
Il tutto imbevuto, vestito, animato da una pittura dolce, morbida, preziosa, ricca di pathos e di interiore bellezza, una pittura che, come sempre in Fayer, appunta la semplice, poetica povertà del colore con le sue intimità più preziose e rare. Un valore “povero” che è poi il ricco dei tessuti e delle sete dell’esistenza.››
Giorgio Mascherpa
Dal 4 fino al 12 ottobre nelle sale e nel cortile dell’hotel sarà allestita una personale dell’artista cremasco Carlo Fayer.
In questa esposizione saranno proposte alcune ceramiche e una selezione di tele dall’ultima sua raccolta dedicata alla filatelia.
Si tratta di un’occasione unica per poter ammirare la capacità espressiva dell’artista, che vuole dimostrare ancora una volta quanto sia importante per lui utilizzare tecniche diverse, molteplici materiali e svariati linguaggi per esprimersi.
BIOGRAFIA
Vive e lavora a Ripalta Cremasca (CR). E’ presente nel settore espositivo dal 1943 con 46 mostre personali in Italia e personali a Zurigo, Berna, Salamanca, Santander. Ha partecipato a collettive di carattere nazionale ed internazionale, conseguendo premi e segnalazioni.
Per circa un decennio, negli anni settanta, svolge la sua attività nell’ambito del gruppo concettuale che faceva capo alla galleria Cenobio Visualità di Milano.
Nel 1990 la Commissione Culturale Eurotom delle Comunità Europee gli ha dedicato un’antologia nel chiostro romanico di Voltorre, poi trasferita nelle sale del Museo civico di Crema. Una rassegna di opere recenti ha inaugurato l’attività espositiva per il 1992 del Museo della Ceramica di Laveno.
Nel 1994 è l’antologica al Chateau de l’Amperi Città di Salon en Provence. A seguito di corsi tenuti in istituti americani ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Des Plains (Illinois).
Negli anni 96 e 97 ha diretto i corsi della scuola internazionale di tecnica dell’affresco nel paese dipinto di Arcumeggia (VA), incaricato alla direzione dei corsi estivi dell’affresco per il 1999 nella città di Vira (Svizzera), ha realizzato una vetrata per la Cappella dell’Università Pontificia Lateranense.
Nel 2003 ha partecipato alla mostra Granai “libro d’artista” nella galleria IBIS di Cunardo.
Nel 2004 invitato alla mostra OroBlu nel chiostro di Voltorre ed è invitato alla 4a Biennale Nazionale di Ceramica di Albissola. Nel 2005 ha una personale di opere ceramiche presso Kunart-Ceramiche Ibis, la mostra Foyer al Teatro S.Domenico di Crema e una personale a Urbino.
Ha realizzato numerose opere pubbliche ad affresco ceramica e vetrata. La carriera di Carlo Fayer testimonia un’evoluzione continua degli schemi formali e una ricerca instancabile di varie tecniche espressive.
RECENSIONI
‹‹Le tele esposte fanno parte della sua ultima ricerca. Egli ha prelevato spunti e suggerimenti figurativi dal mondo filatelico, appropriandosi artisticamente di cose (i francobolli) che fanno parte dell’ambito fenomenico del mondo, della vita, per ammetterli in un contesto pittorico al fine di tradurvi le loro intrinseche qualità figurative. I risultati di tale operazione hanno già depositato nella corrente della comunicazione il proprio potenziale artistico, la loro forza estetica. Il loro stesso esistere esprime un’inedita necessità visiva. Tre anni fa l’artista ha abbracciato un’idea creativa legandola ad una passione antica, la filatelia. Ha iniziato quindi a trattare soggetti pittorici in cui entrassero gli elementi di una busta, come il francobollo, l’annullo postale, la grafica che ha vergato l’indirizzo ma anche la marca da bollo, il sigillo, il contrassegno. Di un francobollo fa un quadro: a volte il prelievo è da una collezione filatelica, dove rintraccia degli spunti pittoricamente validi; oppure si diverte ad estrapolare elementi dalla sua posta personale. L’ingrandimento dell’immagine grafica contenuta nel francobollo, solitamente piccola ma estremamente accurata, riporta il suo valore figurativo all’interesse dell’osservatore. (…) Col suo intervento l’artista si inserisce in questi processi percettivi per trarne una riflessione: ingrandisce i particolare trascurati dall’interesse comune, li riproduce pittoricamente, li consegna attraverso un’operazione filologica all’occhio dell’osservatore che è in qualche modo costretto a considerarne l’aspetto figurativo, cromatico, i dettagli, la raffinata bellezza.››
Silvia Merico
‹‹Quale che sia, ecologica o psicologica, cromatica o costruttivista, la “ragione”, il perché, dei “muri” dipinti di Carlo Fayer , è per certo un leit-motiv sostanziale che accompagna tutta quanta la sua arte, da quando dipingeva fiumi e paesaggi della “bassa” alle sue varianti in grigio/mattone per le pareti attuali, giunte ormai, quest’anno, ad una sorta di mondo metafisico (più espressionismo/surrealismo) con tanto di fantasmi sfonda/ruba muri. (…) Un muro che va acquistando colore e calore e dove sempre più frequenti appaiono gli innesti dei fantasmi dell’uomo, la possibilità di abitarlo in lungo e in largo. Quindi non più accecanti muraglie che impediscono lo sguardo, ma l’uomo che, con la sua fantasia, ha superato l’ostacolo e l’ha coinvolto, pure esso, nella nuova commedia umana. Un muro fatto dall’uomo e che gli torna “dentro” come coscienza dello spazio/tempo recuperato.
Il tutto imbevuto, vestito, animato da una pittura dolce, morbida, preziosa, ricca di pathos e di interiore bellezza, una pittura che, come sempre in Fayer, appunta la semplice, poetica povertà del colore con le sue intimità più preziose e rare. Un valore “povero” che è poi il ricco dei tessuti e delle sete dell’esistenza.››
Giorgio Mascherpa
04
ottobre 2008
Carlo Fayer
Dal 04 al 12 ottobre 2008
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
HOTEL SAN ROCCO
Scanzorosciate, Via F. Martinengo Colleoni, 28/38, (Bergamo)
Scanzorosciate, Via F. Martinengo Colleoni, 28/38, (Bergamo)
Orario di apertura
dalle 16 alle 21
Autore