Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Carlo Gavazzeni – Teatri di invenzione
Il Casino dei Principi presenta – dal 15 ottobre al 16 novembre 2010 – progetto di Carlo Gavazzeni – “Teatri di invenzione” – pensato appositamente per gli spazi del Casino dei Principi di Villa Torlonia. La cura del progetto è di Gianluca Marziani, in collaborazione con Valentina Moncada.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CARLO GAVAZZENI
TEATRI D’INVENZIONE
a cura di Gianluca Marziani
Comunicato stampa
Dal 15 ottobre al 16 novembre 2010
un progetto di Carlo Gavazzeni per gli spazi del Casino dei Principi di Villa Torlonia
Roma, ottobre 2010
Carlo Gavazzeni presenta una selezione di circa venti fotografie a colori dal grande formato. L’occasione è doppia: la mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia e il grande volume finanziato da Pirelli. Due momenti per raccontare al pubblico romano la vita segreta del Teatro di Villa Torlonia, il suo passato controverso, la sua vita sotterranea eppure pulsante, ricca di tracce che hanno inciso segni profondi e vitali. Un viaggio nelle memorie segrete di un luogo speciale, tra disgregazioni e crepe, luci mistiche e vite violente, sporcizia e alchimie affascinanti. Gavazzeni ha colto la magia e il cuore di questo spazio ameno, in fase di restauro grazie al contributo di Pirelli. Un luogo speciale che il Comune di Roma, una volta finito il progetto di recupero, inserirà nella programmazione culturale della città.
Il Casino dei Principi presenta – dal 15 ottobre al 16 novembre 2010 – progetto di Carlo Gavazzeni - “TEATRI D’INVENZIONE” - pensato appositamente per gli spazi del Casino dei Principi di Villa Torlonia. La cura del progetto è di Gianluca Marziani, in collaborazione con Valentina Moncada. Il grande volume sulle opere, curato da Caterina Napoleone, è finanziato dal gruppo Pirelli, già sponsor della complessa ristrutturazione del Teatro di prossima riapertura. L’evento è promosso dal Comune di Roma.
Carlo ha disvelato la solitudine selvaggia del teatro in disuso, si è inerpicato nei suoi rumori bianchi, nel fragore muto del pathos notturno, nel graffitismo rude e purulento dei messaggi murali. Un luogo unico dentro una Roma residenziale e connotata, dentro una Villa dalla memoria muscolare e dalla natura aristocratica. Villa Torlonia non è la più grande ma di certo la più speciale tra le antiche dimore che oggi ospitano il relax dei romani. Qui dentro si colloca un teatro di puro eclettismo ottocentesco, per decenni in stato di infecondo abbandono, ma che all’origine si presentava come uno scrigno prezioso di opere d’arte che conferivano all’edificio il suggestivo splendore rievocato da Caterina Napoleone.
Come scrive la stessa Napoleone: “Il Teatro, aggiornato alla moda francese nelle disposizione dei suoi ambienti, rappresenta una delle migliori espressioni dell’architettura romana di metà Ottocento e l’intervento forse più significativo attraverso cui i Torlonia affermano una posizione di prestigio ormai conquistata a Roma. In questo senso le citazioni dall’antico, specie nella decorazione interna dell’edificio, giocano un ruolo primario: dalla riproduzione del mosaico di Otricoli del Museo Pio-Clementino in Vaticano nel Salone Foyer, a quella in dimensioni ridotte della statua equestre del Marco Aurelio in Campidoglio dovuta a Bartolomeo Cavaceppi nel salottino ottagonale, ai lambris ornati “all’etrusca”, agli stucchi, alle grottesche e alle varie raffigurazioni del mito e dell’Iliade, tutto contribuisce a infondere un’atmosfera di decoro e nobiltà”.
Aggiunge Marziani nel catalogo: “Gavazzeni lo ha scoperto prima del filologico restauro, quando l’estasi del decadimento impollinava l’aria di esoterismi strozzati, silenzi tombali, storie furtive. Mi ha confessato Carlo di aver trascorso non solo ore diurne ma anche intere notti dentro le sale in forma di rudere. Nottate da fantasmi capitolini e da pericoli tipicamente metropolitani: un rumore cieco dell’oltretomba possibile e poi un rumore sordo di scarpe che camminano, di corpi dipendenti e in penosa pena. La violenza degli spazi in disuso e la durezza del pericolo reale: lo squarcio della bellezza che sanguina e stratifica graffitismi sporchi, ubriacature odorose, amplessi umani e animali, sonni incoscienti, ragnatele… E poi gli oggetti, la ferraglia e altri scarti che per anni sono stati la scenografia cieca di uno spettacolo senza pubblico, popolato da polvere ed echi sonnambuli, da cavernosi rumori di fondo, da fruscii e lamenti botanici…”
Il Teatro di Villa Torlonia è il protagonista di questo viaggio archeovisionario tra energia della memoria e intensità fotografica. Gavazzeni ne ha colto le sottili sfumature nascoste, i rumori del tempo, le crepe della bellezza resistente. Lo ha fatto con la sua speciale attitudine iconografica, frutto di luci emozionali, chiaroscuri impressivi, tagli decostruttivisti delle ombre, angolazioni non casuali. Un modello fotografico che ricalca la lenta pazienza degli antichi pittori fiamminghi ma anche dei grandi paesaggisti dell’Ottocento italiano. Un atteggiamento che cambia il volto stesso dell’uso fotografico, scovando la sua natura pittorica, il senso prospettico dello sguardo ambizioso, le sensibilità per ogni variazione di luce evocativa.
Scrive Marziani che: “La sequenza fotografica ci riporta nel paradiso perduto di un anfratto romano. Percepisci lo stridore dell’apocalisse da camera e il suono planetario della solitudine archeologica. Il teatro di Gavazzeni lascia parlare la natura che riprende lo spazio dell’istinto, racconta i colori del pulviscolo e delle lame di luce improvvisa. Si narra di muri come diari trasgressivi, pagine di scritture coatte (in senso gergale e molto romano) su cui si appuntavano rabbia, eccitazione, paura, stupidità, amore. Attorno alle frasi riaffiorano decorazioni, storie dipinte, sculture ferite. I vuoti di Gavazzeni sono densi di anidride storica, le superfici senza poltrone sono intrise di voci sottomarine…”
Ad accompagnare la mostra un grande volume, curato da Caterina Napoleone, che riproduce l’intero ciclo fotografico dedicato al Teatro di Villa Torlonia. Le immagini, tutte rigorosamente orizzontali, ci fanno scivolare in una sorta di narrazione teatrale senza attori sulla scena. Un palcoscenico vuoto eppure stracolmo, un luogo delle molte memorie e delle mille contraddizioni capitoline. Un viaggio nel tempo che il formato 48x25cm restituisce con il massimo dell’attenzione tipografica.
CARLO GAVAZZENI è nato a Milano nel 1965 dove vive e lavora.
Mostre
2010 Visione Fuggitiva, personale, Galleria Valentina Moncada, Roma
Carlo Gavazzeni, personale, New York City, Earl Mc Grath Gallery
2008 Tropismi, collettiva: Mark Dion, Thomas Ruff, Petra Feriancova, Donatella Landi, Ileana Florescu, Carlo Gavazzeni, Hans Christian Schink - Roma, Galleria Valentina Moncada
2007 Teatri d’Invenzione, personale, Roma, Galleria Valentina Moncada
2006 Site Specific – ll paesaggio nella fotografia contemporanea, collettiva: Elger Esser, Nan Goldin, Carlo Gavazzeni, Symrin Gill Roma, Galleria Valentina Moncada
2005 3° Bienal de Valencia, Agua sin ti no soy, Spagna
2003 The Invisible Hand, Pirelli RE, Milano
TEATRI D’INVENZIONE
a cura di Gianluca Marziani
Comunicato stampa
Dal 15 ottobre al 16 novembre 2010
un progetto di Carlo Gavazzeni per gli spazi del Casino dei Principi di Villa Torlonia
Roma, ottobre 2010
Carlo Gavazzeni presenta una selezione di circa venti fotografie a colori dal grande formato. L’occasione è doppia: la mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia e il grande volume finanziato da Pirelli. Due momenti per raccontare al pubblico romano la vita segreta del Teatro di Villa Torlonia, il suo passato controverso, la sua vita sotterranea eppure pulsante, ricca di tracce che hanno inciso segni profondi e vitali. Un viaggio nelle memorie segrete di un luogo speciale, tra disgregazioni e crepe, luci mistiche e vite violente, sporcizia e alchimie affascinanti. Gavazzeni ha colto la magia e il cuore di questo spazio ameno, in fase di restauro grazie al contributo di Pirelli. Un luogo speciale che il Comune di Roma, una volta finito il progetto di recupero, inserirà nella programmazione culturale della città.
Il Casino dei Principi presenta – dal 15 ottobre al 16 novembre 2010 – progetto di Carlo Gavazzeni - “TEATRI D’INVENZIONE” - pensato appositamente per gli spazi del Casino dei Principi di Villa Torlonia. La cura del progetto è di Gianluca Marziani, in collaborazione con Valentina Moncada. Il grande volume sulle opere, curato da Caterina Napoleone, è finanziato dal gruppo Pirelli, già sponsor della complessa ristrutturazione del Teatro di prossima riapertura. L’evento è promosso dal Comune di Roma.
Carlo ha disvelato la solitudine selvaggia del teatro in disuso, si è inerpicato nei suoi rumori bianchi, nel fragore muto del pathos notturno, nel graffitismo rude e purulento dei messaggi murali. Un luogo unico dentro una Roma residenziale e connotata, dentro una Villa dalla memoria muscolare e dalla natura aristocratica. Villa Torlonia non è la più grande ma di certo la più speciale tra le antiche dimore che oggi ospitano il relax dei romani. Qui dentro si colloca un teatro di puro eclettismo ottocentesco, per decenni in stato di infecondo abbandono, ma che all’origine si presentava come uno scrigno prezioso di opere d’arte che conferivano all’edificio il suggestivo splendore rievocato da Caterina Napoleone.
Come scrive la stessa Napoleone: “Il Teatro, aggiornato alla moda francese nelle disposizione dei suoi ambienti, rappresenta una delle migliori espressioni dell’architettura romana di metà Ottocento e l’intervento forse più significativo attraverso cui i Torlonia affermano una posizione di prestigio ormai conquistata a Roma. In questo senso le citazioni dall’antico, specie nella decorazione interna dell’edificio, giocano un ruolo primario: dalla riproduzione del mosaico di Otricoli del Museo Pio-Clementino in Vaticano nel Salone Foyer, a quella in dimensioni ridotte della statua equestre del Marco Aurelio in Campidoglio dovuta a Bartolomeo Cavaceppi nel salottino ottagonale, ai lambris ornati “all’etrusca”, agli stucchi, alle grottesche e alle varie raffigurazioni del mito e dell’Iliade, tutto contribuisce a infondere un’atmosfera di decoro e nobiltà”.
Aggiunge Marziani nel catalogo: “Gavazzeni lo ha scoperto prima del filologico restauro, quando l’estasi del decadimento impollinava l’aria di esoterismi strozzati, silenzi tombali, storie furtive. Mi ha confessato Carlo di aver trascorso non solo ore diurne ma anche intere notti dentro le sale in forma di rudere. Nottate da fantasmi capitolini e da pericoli tipicamente metropolitani: un rumore cieco dell’oltretomba possibile e poi un rumore sordo di scarpe che camminano, di corpi dipendenti e in penosa pena. La violenza degli spazi in disuso e la durezza del pericolo reale: lo squarcio della bellezza che sanguina e stratifica graffitismi sporchi, ubriacature odorose, amplessi umani e animali, sonni incoscienti, ragnatele… E poi gli oggetti, la ferraglia e altri scarti che per anni sono stati la scenografia cieca di uno spettacolo senza pubblico, popolato da polvere ed echi sonnambuli, da cavernosi rumori di fondo, da fruscii e lamenti botanici…”
Il Teatro di Villa Torlonia è il protagonista di questo viaggio archeovisionario tra energia della memoria e intensità fotografica. Gavazzeni ne ha colto le sottili sfumature nascoste, i rumori del tempo, le crepe della bellezza resistente. Lo ha fatto con la sua speciale attitudine iconografica, frutto di luci emozionali, chiaroscuri impressivi, tagli decostruttivisti delle ombre, angolazioni non casuali. Un modello fotografico che ricalca la lenta pazienza degli antichi pittori fiamminghi ma anche dei grandi paesaggisti dell’Ottocento italiano. Un atteggiamento che cambia il volto stesso dell’uso fotografico, scovando la sua natura pittorica, il senso prospettico dello sguardo ambizioso, le sensibilità per ogni variazione di luce evocativa.
Scrive Marziani che: “La sequenza fotografica ci riporta nel paradiso perduto di un anfratto romano. Percepisci lo stridore dell’apocalisse da camera e il suono planetario della solitudine archeologica. Il teatro di Gavazzeni lascia parlare la natura che riprende lo spazio dell’istinto, racconta i colori del pulviscolo e delle lame di luce improvvisa. Si narra di muri come diari trasgressivi, pagine di scritture coatte (in senso gergale e molto romano) su cui si appuntavano rabbia, eccitazione, paura, stupidità, amore. Attorno alle frasi riaffiorano decorazioni, storie dipinte, sculture ferite. I vuoti di Gavazzeni sono densi di anidride storica, le superfici senza poltrone sono intrise di voci sottomarine…”
Ad accompagnare la mostra un grande volume, curato da Caterina Napoleone, che riproduce l’intero ciclo fotografico dedicato al Teatro di Villa Torlonia. Le immagini, tutte rigorosamente orizzontali, ci fanno scivolare in una sorta di narrazione teatrale senza attori sulla scena. Un palcoscenico vuoto eppure stracolmo, un luogo delle molte memorie e delle mille contraddizioni capitoline. Un viaggio nel tempo che il formato 48x25cm restituisce con il massimo dell’attenzione tipografica.
CARLO GAVAZZENI è nato a Milano nel 1965 dove vive e lavora.
Mostre
2010 Visione Fuggitiva, personale, Galleria Valentina Moncada, Roma
Carlo Gavazzeni, personale, New York City, Earl Mc Grath Gallery
2008 Tropismi, collettiva: Mark Dion, Thomas Ruff, Petra Feriancova, Donatella Landi, Ileana Florescu, Carlo Gavazzeni, Hans Christian Schink - Roma, Galleria Valentina Moncada
2007 Teatri d’Invenzione, personale, Roma, Galleria Valentina Moncada
2006 Site Specific – ll paesaggio nella fotografia contemporanea, collettiva: Elger Esser, Nan Goldin, Carlo Gavazzeni, Symrin Gill Roma, Galleria Valentina Moncada
2005 3° Bienal de Valencia, Agua sin ti no soy, Spagna
2003 The Invisible Hand, Pirelli RE, Milano
14
ottobre 2010
Carlo Gavazzeni – Teatri di invenzione
Dal 14 ottobre 2010 al 09 gennaio 2011
fotografia
Location
CASINO DEI PRINCIPI – VILLA TORLONIA
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Orario di apertura
Villa Torlonia, Casino dei Principi, Mart-dom. 9,00 – 19.00
Vernissage
14 Ottobre 2010, ore 12,00 -19,00
Editore
POLISTAMPA
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore