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Carlo Gavazzeni – Teatri d’Invenzione
La prima mostra personale del fotografo italiano
Comunicato stampa
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La GALLERIA VALENTINA MONCADA inaugura il 5 ottobre 2007 la prima mostra personale romana del fotografo italiano Carlo Gavazzeni, intitolata Teatri d’invenzione. La mostra raccoglie dieci stampe digitali su carta Kodak montata su pvc light, che includono un corpo di lavoro ispirato allo spazio teatrale dell’immaginazione. Queste fotografie rivelano un virtuosismo scenografico soggettivo ed irreale che segna, rispetto ai primi lavori del fotografo – ritratti di una Forma Urbis Romae estetica delineati dalla visione oggettiva propria del viaggiatore illuminato – un’interiorizzazione di visione di certi scenari dell’Urbe, spontaneamente ispirati dai “capricci d’invenzione” piranesiani.
Carlo Gavazzeni è già presentato da Valentina Moncada nella collettiva “Site Specific”, dedicata nel giugno 2006 al paesaggio nella fotografia contemporanea, insieme a Nan Goldin, Elger Esser e Symrin Gill. Gavazzeni ha proposto in quell’occasione un corpo di lavoro fortemente influenzato dal vedutismo del “Grand Tour”, ritraendo soggetti “vanvitelliani” come la veduta di Castel Sant’Angelo, il Tevere di Ponte Sisto o Villa Medici. Quelle immagini denotano, per dirla con Paolo Vagheggi, “un amore per la città tipico dei vedutisti del passato, ma completamente rinnovato [da] tecniche primordiali giocate con i modernissimi filtri della macchina [che] rendono l’immagine traslucida e coinvolgente” .
Non è stata solo questa collettiva a portare Carlo Gavazzeni a Roma; l’artista è stato ingaggiato nel 2003 da Pirelli Cultura per ritrarre il Teatro di Villa Torlonia, spazio d’ispirazione neoclassica in cui si raccolgono le sculture realizzate dagli allievi di Berthel Thorvaldsen. Se in un primo momento gli scatti di Gavazzeni nel teatro rappresentano un tentativo di interrogare la classicità negletta, il lavoro che presenterà in galleria si può già concepire come un “Teatrum mortis”, dove le rovine compaiono come un’ombra sottomessa al dominio del tempo. Gavazzeni va oltre la visione che scaturisce dal topos del luogo in rovina, creando scenografici contesti dal denso contenuto narrativo. Egli sovrappone, con l’uso del doppio scatto, il morso del tempo alle sculture neoclassiche. La presenza/assenza umana si fa sentire attraverso i graffiti, espressione di incontri clandestini in questo luogo oscuro e sublime.
L’immaginazione infiammata dell’artista crea visioni oniriche con l’uso di vibranti contrasti di luci e ombre e la ricerca di toni bruni e scuri, e conferisce alle sue fotografie un’atmosfera fantastica e irreale.
Carlo Gavazzeni, Milano 1965.
2008/09, mostra personale all’IVAM di Valencia
2008, mostra collettiva Fondazione Ludwig, Vienna (“The Sense of Theatre”).
2006, Roma, Galleria Valentina Moncada, mostra collettiva “Site Specific. Il paesaggio nella fotografia contemporanea;
2005, “Aqua sin ti no soy”, Valencia, Terza biennale.
2003, Milano, Galleria Giangaleazzo Visconti, “The Ivisible Hand”,
Carlo Gavazzeni è già presentato da Valentina Moncada nella collettiva “Site Specific”, dedicata nel giugno 2006 al paesaggio nella fotografia contemporanea, insieme a Nan Goldin, Elger Esser e Symrin Gill. Gavazzeni ha proposto in quell’occasione un corpo di lavoro fortemente influenzato dal vedutismo del “Grand Tour”, ritraendo soggetti “vanvitelliani” come la veduta di Castel Sant’Angelo, il Tevere di Ponte Sisto o Villa Medici. Quelle immagini denotano, per dirla con Paolo Vagheggi, “un amore per la città tipico dei vedutisti del passato, ma completamente rinnovato [da] tecniche primordiali giocate con i modernissimi filtri della macchina [che] rendono l’immagine traslucida e coinvolgente” .
Non è stata solo questa collettiva a portare Carlo Gavazzeni a Roma; l’artista è stato ingaggiato nel 2003 da Pirelli Cultura per ritrarre il Teatro di Villa Torlonia, spazio d’ispirazione neoclassica in cui si raccolgono le sculture realizzate dagli allievi di Berthel Thorvaldsen. Se in un primo momento gli scatti di Gavazzeni nel teatro rappresentano un tentativo di interrogare la classicità negletta, il lavoro che presenterà in galleria si può già concepire come un “Teatrum mortis”, dove le rovine compaiono come un’ombra sottomessa al dominio del tempo. Gavazzeni va oltre la visione che scaturisce dal topos del luogo in rovina, creando scenografici contesti dal denso contenuto narrativo. Egli sovrappone, con l’uso del doppio scatto, il morso del tempo alle sculture neoclassiche. La presenza/assenza umana si fa sentire attraverso i graffiti, espressione di incontri clandestini in questo luogo oscuro e sublime.
L’immaginazione infiammata dell’artista crea visioni oniriche con l’uso di vibranti contrasti di luci e ombre e la ricerca di toni bruni e scuri, e conferisce alle sue fotografie un’atmosfera fantastica e irreale.
Carlo Gavazzeni, Milano 1965.
2008/09, mostra personale all’IVAM di Valencia
2008, mostra collettiva Fondazione Ludwig, Vienna (“The Sense of Theatre”).
2006, Roma, Galleria Valentina Moncada, mostra collettiva “Site Specific. Il paesaggio nella fotografia contemporanea;
2005, “Aqua sin ti no soy”, Valencia, Terza biennale.
2003, Milano, Galleria Giangaleazzo Visconti, “The Ivisible Hand”,
03
ottobre 2007
Carlo Gavazzeni – Teatri d’Invenzione
Dal 03 ottobre al 21 dicembre 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA VALENTINA MONCADA
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Roma, Via Margutta, 54, (Roma)
Orario di apertura
Lunedì/venerdì 12/18
Vernissage
3 Ottobre 2007, ore 19
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