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Carlo Giuseppe Zuozo – Il ricordo dell’accaduto
Una personale dell’artista Carlo Giuseppe Zuozo che illustra la sua recente produzione per la prima volta nella sua città. In esposizione undici dipinti ad olio ed acrilico ed una scultura in carta e sabbia smaltata.
Comunicato stampa
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Carlo Giuseppe Zuozo è un artista e videomaker italiano. Nasce a Napoli nel 1973, vive e lavora a Nola (NA). La sua esperienza artistica spazia tra vari campi del fare artistico: dalla tecniche tradizionali come la pittura e la scultura alla fotografia e alla videoarte.
Nell'aprile 2011 prende parte alla fondazione del gruppo artistico CULTURA E ATTO CREATIVO con il quale partecipa a diverse mostre nel territorio vesuviano. Nel 2012 realizza il videoclip per il brano CONTRO NATURA di Nino Velotti successivamente selezionato per TIME IS LOVE - International Video-art Program e proiettato in gallerie ed istituti culturali in diversi paesi tra i quali il TORRANCE ART MUSEUM in California (USA).
Nel 2013 inizia la frequentazione de IL LABORATORIO stamperia d'arte di Vittorio Avella e Antonio Sgambati presso il quale apprende la tecnica della xilografia. Nello stesso periodo conosce Raffaele Avella suo concittadino artista e creatore di SPAZIO AMIRA, luogo di allestimento di numerose mostre d'arte contemporanea. Nella stessa sede partecipa al ciclo di collettive "l'arte prima e dopo" con le quali vengono messe a confronto le esperienze di artisti appartenenti a generazioni diverse. Attualmente partecipa alla grande collettiva 'the Selfie show' presso il MONA (Detroit) con un suo autoritratto fotografico.
IL RICORDO DELL'ACCADUTO (testo critico di Enzo Battarra)
È come passeggiare lungo un grande boulevard di Parigi e incrociare volti, sguardi, colori, espressioni dinamiche, ma anche figure in rapido movimento, corpi in subitanea trasformazione, anime. Tra la folla percepiamo forme sfuggenti, prospettive falsate, squarci anatomici, immagini ridondanti.
E quella moltitudine viaggia fuori e dentro di noi, ci inquieta e ci incuriosisce, ci spaventa e ci affascina. Sono corpi nomadi nella spazio, pronti a sdoppiarsi, a dilatarsi, a modificarsi, a esplodere in frammenti policromi, sono i fantasmi di un vissuto ancora da vivere, sono “l’altro” che è in noi e che proiettiamo fuori di noi. Sono la dimostrazione tangibile di una schizofrenia mai repressa.
Sarà una torsione, o un’introspezione, sarà un principio di separazione o saranno identità sovrapposte, sarà un cambio di forma o saranno moti interiori. Sarà essenzialmente una figura in movimento, un corpo attraversato da un moto che lo dilania e lo proietta altrove.
Sarà il ricordo di Giuditta, o di una testa senza nome, o sarà la nascita di nuove specie.
Tutto questo non è dato sapere, perché l’arte non ha confini spazio-temporali, non si inchioda alla razionalità, ma costruisce misteri, come quello dell’unicità che porta alla separazione, come il gemello che cerchiamo per il mondo. Sì, anche qui lo possiamo incontrare, in una metropoli ricca di charme o in una periferia all'ombra del Vesuvio. Nel processo di globalizzazione ogni luogo è simile all'altro. Le fisionomie si confondono, si scompongono e si ricompongono allo stesso modo in qualunque altra città a noi conosciuta.
Carlo Giuseppe Zuozo racconta un’umanità dilaniata nella sua struttura fisica, lacerata, caduta in un vortice di pensieri che sconvolge il corpo e lo contamina di ricordi. Passano sui marciapiedi del boulevard persone stravolte dalla vita, segnate dal tempo e dall’ansia, naufraghi post-umani alla ricerca di una propria ragion d’essere.
Zuozo li vede e ci vede così, creature mutanti sempre più replicanti, attori in bilico su un palcoscenico mobile, esseri umani alla deriva. Il mondo cambia più rapidamente di noi e delle nostre stesse transizioni. E tutto è così veloce che ciò che passa davanti agli occhi è già solamente il ricordo dell’accaduto.
Enzo Battarra
Nell'aprile 2011 prende parte alla fondazione del gruppo artistico CULTURA E ATTO CREATIVO con il quale partecipa a diverse mostre nel territorio vesuviano. Nel 2012 realizza il videoclip per il brano CONTRO NATURA di Nino Velotti successivamente selezionato per TIME IS LOVE - International Video-art Program e proiettato in gallerie ed istituti culturali in diversi paesi tra i quali il TORRANCE ART MUSEUM in California (USA).
Nel 2013 inizia la frequentazione de IL LABORATORIO stamperia d'arte di Vittorio Avella e Antonio Sgambati presso il quale apprende la tecnica della xilografia. Nello stesso periodo conosce Raffaele Avella suo concittadino artista e creatore di SPAZIO AMIRA, luogo di allestimento di numerose mostre d'arte contemporanea. Nella stessa sede partecipa al ciclo di collettive "l'arte prima e dopo" con le quali vengono messe a confronto le esperienze di artisti appartenenti a generazioni diverse. Attualmente partecipa alla grande collettiva 'the Selfie show' presso il MONA (Detroit) con un suo autoritratto fotografico.
IL RICORDO DELL'ACCADUTO (testo critico di Enzo Battarra)
È come passeggiare lungo un grande boulevard di Parigi e incrociare volti, sguardi, colori, espressioni dinamiche, ma anche figure in rapido movimento, corpi in subitanea trasformazione, anime. Tra la folla percepiamo forme sfuggenti, prospettive falsate, squarci anatomici, immagini ridondanti.
E quella moltitudine viaggia fuori e dentro di noi, ci inquieta e ci incuriosisce, ci spaventa e ci affascina. Sono corpi nomadi nella spazio, pronti a sdoppiarsi, a dilatarsi, a modificarsi, a esplodere in frammenti policromi, sono i fantasmi di un vissuto ancora da vivere, sono “l’altro” che è in noi e che proiettiamo fuori di noi. Sono la dimostrazione tangibile di una schizofrenia mai repressa.
Sarà una torsione, o un’introspezione, sarà un principio di separazione o saranno identità sovrapposte, sarà un cambio di forma o saranno moti interiori. Sarà essenzialmente una figura in movimento, un corpo attraversato da un moto che lo dilania e lo proietta altrove.
Sarà il ricordo di Giuditta, o di una testa senza nome, o sarà la nascita di nuove specie.
Tutto questo non è dato sapere, perché l’arte non ha confini spazio-temporali, non si inchioda alla razionalità, ma costruisce misteri, come quello dell’unicità che porta alla separazione, come il gemello che cerchiamo per il mondo. Sì, anche qui lo possiamo incontrare, in una metropoli ricca di charme o in una periferia all'ombra del Vesuvio. Nel processo di globalizzazione ogni luogo è simile all'altro. Le fisionomie si confondono, si scompongono e si ricompongono allo stesso modo in qualunque altra città a noi conosciuta.
Carlo Giuseppe Zuozo racconta un’umanità dilaniata nella sua struttura fisica, lacerata, caduta in un vortice di pensieri che sconvolge il corpo e lo contamina di ricordi. Passano sui marciapiedi del boulevard persone stravolte dalla vita, segnate dal tempo e dall’ansia, naufraghi post-umani alla ricerca di una propria ragion d’essere.
Zuozo li vede e ci vede così, creature mutanti sempre più replicanti, attori in bilico su un palcoscenico mobile, esseri umani alla deriva. Il mondo cambia più rapidamente di noi e delle nostre stesse transizioni. E tutto è così veloce che ciò che passa davanti agli occhi è già solamente il ricordo dell’accaduto.
Enzo Battarra
04
giugno 2015
Carlo Giuseppe Zuozo – Il ricordo dell’accaduto
Dal 04 al 16 giugno 2015
arte contemporanea
Location
SPAZIO AMIRA ARTE CONTEMPORANEA
Nola, Via San Felice, 16, (Napoli)
Nola, Via San Felice, 16, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 10-12 e 15-19
Vernissage
4 Giugno 2015, ore 19
Autore
Curatore