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Carlo Levi – La realtà e lo specchio
Si inaugura giovedì 20 novembre, alla Galleria Russo di Roma, la mostra antologica di Carlo Levi, a cura dell’omonima Fondazione che, per esplicita volontà dell’artista, promuove dal 1976 gli studi intorno all’opera complessiva del pittore, scrittore e pensatore tra i più influenti del 900.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura giovedì 20 novembre, negli spazi della Galleria Russo di Roma, la mostra antologica di Carlo Levi, a cura dell’omonima Fondazione che, per esplicita volontà dell’artista, promuove dal 1976 gli studi intorno all’opera complessiva del pittore, scrittore e pensatore tra i più influenti e acuti del nostro Novecento.
Quest’ampia retrospettiva, organizzata in concerto con la Fondazione Levi nell’imminenza del quarantennale della morte dell’artista e dopo più di vent’anni dalla sua ultima mostra romana a Palazzo Venezia, rafforza il lungo sodalizio che Carlo Levi ebbe in passato con la famiglia Russo.
Il percorso della mostra si concentra sulla storia pittorica del maestro e - come spiega Daniela Fonti, Presidente della Fondazione Levi: “privilegia alcuni momenti meno noti della produzione leviana. Si apre con un nucleo di dipinti eseguiti entro il terzo decennio del novecento, nei quali la tensione metafisica di ascendenza casoratiana, si colora di un soffuso lirismo temperato da evidente tensione morale (...). A partire dai primi anni Trenta la pittura di Levi comincia a caratterizzarsi, in evidente opposizione alla retorica di regime, per una “pennellata ondosa” che riflette la tensione espressiva e sfalda i contorni delle figure annullando i dettagli ambientali. Infine i dipinti degli anni Quaranta, attraversati dalla lotta clandestina e dalla guerra, e caratterizzati, nei tesi ritratti come nelle plumbee nature morte, da una rinnovata tensione morale che si allenta nei decenni successivi per approdare ad un più rilassato rapporto con la natura e con la storia.”
Le sessanta opere in mostra - di cui cinque inediti (Madre che cuce 1929, Autoritratto seduto 1934, Nudo femminile 1934, Nudo femminile accovacciato 1937, Paesaggio con mucca 1960)- raccontano, dunque, le più importanti tematiche affrontate da Levi nella sua vasta produzione pittorica riflettendo nei ritratti così come negli autoritratti, nei nudi così come nei paesaggi, lo spirito di quegli anni e la fitta rete di amori, relazioni e amicizie, che l’antifascista Levi - una delle voci più alte del contesto italiano della prima metà del Novecento, come sottolinea Fabio Benzi nel testo critico in catalogo - intratteneva con la diaspora internazionale.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 12 dicembre.
Testi in catalogo di Daniela Fonti, Fabio Benzi e Antonella Lavorgna.
Il catalogo è edito da Palombi Editori (Roma)
Quest’ampia retrospettiva, organizzata in concerto con la Fondazione Levi nell’imminenza del quarantennale della morte dell’artista e dopo più di vent’anni dalla sua ultima mostra romana a Palazzo Venezia, rafforza il lungo sodalizio che Carlo Levi ebbe in passato con la famiglia Russo.
Il percorso della mostra si concentra sulla storia pittorica del maestro e - come spiega Daniela Fonti, Presidente della Fondazione Levi: “privilegia alcuni momenti meno noti della produzione leviana. Si apre con un nucleo di dipinti eseguiti entro il terzo decennio del novecento, nei quali la tensione metafisica di ascendenza casoratiana, si colora di un soffuso lirismo temperato da evidente tensione morale (...). A partire dai primi anni Trenta la pittura di Levi comincia a caratterizzarsi, in evidente opposizione alla retorica di regime, per una “pennellata ondosa” che riflette la tensione espressiva e sfalda i contorni delle figure annullando i dettagli ambientali. Infine i dipinti degli anni Quaranta, attraversati dalla lotta clandestina e dalla guerra, e caratterizzati, nei tesi ritratti come nelle plumbee nature morte, da una rinnovata tensione morale che si allenta nei decenni successivi per approdare ad un più rilassato rapporto con la natura e con la storia.”
Le sessanta opere in mostra - di cui cinque inediti (Madre che cuce 1929, Autoritratto seduto 1934, Nudo femminile 1934, Nudo femminile accovacciato 1937, Paesaggio con mucca 1960)- raccontano, dunque, le più importanti tematiche affrontate da Levi nella sua vasta produzione pittorica riflettendo nei ritratti così come negli autoritratti, nei nudi così come nei paesaggi, lo spirito di quegli anni e la fitta rete di amori, relazioni e amicizie, che l’antifascista Levi - una delle voci più alte del contesto italiano della prima metà del Novecento, come sottolinea Fabio Benzi nel testo critico in catalogo - intratteneva con la diaspora internazionale.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 12 dicembre.
Testi in catalogo di Daniela Fonti, Fabio Benzi e Antonella Lavorgna.
Il catalogo è edito da Palombi Editori (Roma)
20
novembre 2014
Carlo Levi – La realtà e lo specchio
Dal 20 novembre al 12 dicembre 2014
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA F. RUSSO
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Orario di apertura
lunedì 16.30-19.30; da martedì a sabato 10.00-19.30
Vernissage
20 Novembre 2014, 18,00
Editore
PALOMBI
Autore
Curatore