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Carlo Maria Iannettone – Ferengi
Scatti realizzati in Africa che forniscono uno spaccato della gioventù africana nei suoi aspetti più positivi e “colorati”
Comunicato stampa
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di Carlo Maria Iannettone
“Mi recai in Africa per la prima volta nel 1994, in Mozambico, all’indomani di una lunga e sanguinosa guerra civile. Miseria estrema, economia di sopravvivenza, malattie e mutilazioni furono le prime istantanee di quei luoghi. Purtroppo tanti elementi di questo scenario ho ritrovato in altri paesi africani. Ovunque però, da questa dura realtà è emerso sempre e con forza il volto attento di quella giovane Africa, che tra curiosità e storica diffidenza non ha mai mancato di manifestare allo straniero una sorprendente gioia di vivere. Il ritrovarsi circondati da assordanti e festosi cori di voci è esperienza comune in un continente dove l’attenzione verso le nuove generazioni è un obiettivo ancora lontano dall’essere realizzato.
Il termine “Ferengi” (parola etiope dall’inglese “foreigner” = straniero), è uno dei tanti modi con cui soprattutto i bambini apostrofano un occidentale, spesso oggetto di richieste o semplicemente di garbato scherno. Folle di chiassosa gioventù sono solo alcune delle molteplici sonorità dell’esperienza africana, nella quale ad un’intensa percezione sensoriale si accompagna una percezione più intima, mediata dai sorrisi e dalla cordialità della gente, dalla dignità di una vita semplice, dai giovani visi che cercano nell’obiettivo di una macchina fotografica una risposta alla loro curiosità.
Questo stupisce e affascina ogni volta della straordinaria Africa. E ancor più straordinaria essa è nell’originale modernità con cui affronta la globalizzazione dilagante, riuscendo con successo a preservare i tratti inconfondibili della sua identità, seppur reinterpretandoli spesso in forme nuove.
Sotto la patina della retorica e dei luoghi comuni, fuori dalla fame, dalle malattie, dai genocidi, troppo spesso rimarcati negli aspetti più cupi da toni di bianco e di nero, affiora il volto giovane e positivo di una caleidoscopica civiltà. “Ferengi!” è anche “il richiamo” di chi rivendica il proprio ruolo di àncora del futuro e di chi, certamente disilluso, spera almeno in un’attenzione verso quel grande tesoro di genio e di primordiale vivacità, nei confronti del quale non si può non spalancare la porta della nostra emotività.”
Carlo Maria Iannettone, medico, ha all’attivo numerosi viaggi in Africa, dove ha anche prestato la sua opera professionale.
“Mi recai in Africa per la prima volta nel 1994, in Mozambico, all’indomani di una lunga e sanguinosa guerra civile. Miseria estrema, economia di sopravvivenza, malattie e mutilazioni furono le prime istantanee di quei luoghi. Purtroppo tanti elementi di questo scenario ho ritrovato in altri paesi africani. Ovunque però, da questa dura realtà è emerso sempre e con forza il volto attento di quella giovane Africa, che tra curiosità e storica diffidenza non ha mai mancato di manifestare allo straniero una sorprendente gioia di vivere. Il ritrovarsi circondati da assordanti e festosi cori di voci è esperienza comune in un continente dove l’attenzione verso le nuove generazioni è un obiettivo ancora lontano dall’essere realizzato.
Il termine “Ferengi” (parola etiope dall’inglese “foreigner” = straniero), è uno dei tanti modi con cui soprattutto i bambini apostrofano un occidentale, spesso oggetto di richieste o semplicemente di garbato scherno. Folle di chiassosa gioventù sono solo alcune delle molteplici sonorità dell’esperienza africana, nella quale ad un’intensa percezione sensoriale si accompagna una percezione più intima, mediata dai sorrisi e dalla cordialità della gente, dalla dignità di una vita semplice, dai giovani visi che cercano nell’obiettivo di una macchina fotografica una risposta alla loro curiosità.
Questo stupisce e affascina ogni volta della straordinaria Africa. E ancor più straordinaria essa è nell’originale modernità con cui affronta la globalizzazione dilagante, riuscendo con successo a preservare i tratti inconfondibili della sua identità, seppur reinterpretandoli spesso in forme nuove.
Sotto la patina della retorica e dei luoghi comuni, fuori dalla fame, dalle malattie, dai genocidi, troppo spesso rimarcati negli aspetti più cupi da toni di bianco e di nero, affiora il volto giovane e positivo di una caleidoscopica civiltà. “Ferengi!” è anche “il richiamo” di chi rivendica il proprio ruolo di àncora del futuro e di chi, certamente disilluso, spera almeno in un’attenzione verso quel grande tesoro di genio e di primordiale vivacità, nei confronti del quale non si può non spalancare la porta della nostra emotività.”
Carlo Maria Iannettone, medico, ha all’attivo numerosi viaggi in Africa, dove ha anche prestato la sua opera professionale.
22
dicembre 2007
Carlo Maria Iannettone – Ferengi
Dal 22 al 29 dicembre 2007
fotografia
Location
SPAZIOTTAGONI
Roma, Via Goffredo Mameli, 9, (Roma)
Roma, Via Goffredo Mameli, 9, (Roma)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20
Vernissage
22 Dicembre 2007, ore 18
Autore