Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Carlo Martini – Abbandoni. Colori di un fare perduto
La personale del vicentino Carlo Martini “Abbandoni. Colori di un fare perduto” interpreta nei modi dell’arte un fenomeno economico e sociale oggi purtroppo diffuso. Il percorso creativo di Martini prende infatti origine da fotografie che inquadrino spazi industriali dismessi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ad esser presi in considerazione non sono i famosi esempi dell’archeologia industriale della pedemontana vicentina, straordinario fenomeno di industrializzazione ampiamente noto e studiato. Oggetto di attenzione sono invece gli anonimi edifici costruiti alla metà del secolo scorso durante la fase del boom economico. Questi segni architettonici, spesso rimasti a sfigurare il territorio, sono per l’artista il pretesto per ri-costruire luoghi, per proporre, attraverso un’elaborata ricostruzione prospettica, una dimensione volumetrica che acquista equilibri compositivi nell’ostinata e faticosa ricerca di una perfezione formale e di inseguimento di una nuova bellezza, quasi a risarcimento di tante deturpazioni urbanistiche altrimenti irrimediabili.
Come dipingere il silenzio sospeso di uno spazio dimenticato, uno spazio un tempo vissuto quotidianamente da persone che in quel luogo hanno lasciato energie e fatiche, speranze e delusioni? Oggetti perduti come in un lapsus, strumenti incomprensibilmente rimasti al proprio posto fanno correre il pensiero a chi ha lavorato in questi luoghi, rimandano a tempi non così remoti, ad abbandoni non ancora sedimentati: cementifici, aziende tessili, centrali elettriche, strutture d’impresa disseminate in ogni dove, superate dall’obsolescenza dei processi produttivi.
Le tele ad acrilico di Carlo Martini vanno osservate con attenzione e con la cautela necessaria a non farsi ingannare dalla semplice rappresentazione mimetica. Ad un osservatore attento, che cerchi la vita anche all’interno del vuoto, appare evidente come in ogni opera la tavolozza studiatissima sottolinei piccoli particolari colorati in modo acceso; le luci che filtrano dalle finestre, infine, si illuminano attraverso il bianco di zinco. Una paziente tecnica evidenzia le architetture con una texture polimaterica che, con l’uso di malte fini e di pomici sovrapposte a strati sottili, produce un effetto a rilievo che, creando ombre naturali, sottolinea e marca la verticalità delle strutture edilizie.
Nel corso dell’esposizione sarà possibile incontrare l’artista e dialogare con lui in 3 occasioni, nei pomeriggi di domenica 22 febbraio • sabato 7 marzo • domenica 22 marzo.
Come dipingere il silenzio sospeso di uno spazio dimenticato, uno spazio un tempo vissuto quotidianamente da persone che in quel luogo hanno lasciato energie e fatiche, speranze e delusioni? Oggetti perduti come in un lapsus, strumenti incomprensibilmente rimasti al proprio posto fanno correre il pensiero a chi ha lavorato in questi luoghi, rimandano a tempi non così remoti, ad abbandoni non ancora sedimentati: cementifici, aziende tessili, centrali elettriche, strutture d’impresa disseminate in ogni dove, superate dall’obsolescenza dei processi produttivi.
Le tele ad acrilico di Carlo Martini vanno osservate con attenzione e con la cautela necessaria a non farsi ingannare dalla semplice rappresentazione mimetica. Ad un osservatore attento, che cerchi la vita anche all’interno del vuoto, appare evidente come in ogni opera la tavolozza studiatissima sottolinei piccoli particolari colorati in modo acceso; le luci che filtrano dalle finestre, infine, si illuminano attraverso il bianco di zinco. Una paziente tecnica evidenzia le architetture con una texture polimaterica che, con l’uso di malte fini e di pomici sovrapposte a strati sottili, produce un effetto a rilievo che, creando ombre naturali, sottolinea e marca la verticalità delle strutture edilizie.
Nel corso dell’esposizione sarà possibile incontrare l’artista e dialogare con lui in 3 occasioni, nei pomeriggi di domenica 22 febbraio • sabato 7 marzo • domenica 22 marzo.
13
febbraio 2015
Carlo Martini – Abbandoni. Colori di un fare perduto
Dal 13 febbraio al 06 aprile 2015
arte contemporanea
Location
CHIESETTA DELL’ANGELO
Bassano Del Grappa, Via Roma, 80, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Roma, 80, (Vicenza)
Orario di apertura
sabato e domenica 15–19
Vernissage
13 Febbraio 2015, ore 18
Autore
Curatore