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Carlo Mauri – L’albero (e il muro)
Raccolta di 22 fotografie che raccontano il rapporto tra l’autore, l’albero e il muro che si scorgeva dalla finestra della sua abitazione attraverso i cambi di stagione, di luce e di condizioni atmosferiche. Dal primo giorno, per quasi sei anni, il cavalletto è rimasto nella stessa posizione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carlo Mauri è da considerarsi un fotografo atipico. Non capita spesso di incontrare autori così
modesti che, parlando del loro “fare fotografia”, non finiscano per raccontare le mille questioni
tecniche, i grandi progetti pensati e ripensati e ancora discussioni sulle fotografie “forti” e “deboli”.
Con Mauri tutto questo non accade e non è accaduto. Con le sue immagini non vuole dimostrare
nulla ed è poco interessato all'arte del convincimento. Le vibranti tonalità “naturali” delle sue
gigantografie appartengono allo spettro visibile, Mauri non ha fatto altro che impressionare la
pellicola. E' forse in questo gesto banale che e ripetitivo, che Mauri ha compiuto con ostinata
convinzione, che si ritrova una certa natura della fotografia. Il suo progetto si è costruito man
mano che vedeva le foto sviluppate e stampate. Avrebbe potuto andare avanti all'infinito, magari
senza neanche accorgersene, come prendere il tram tutte le mattine, se qualcuno non avesse
deciso di tagliare l'albero. La direzione che ha seguito è indipendente da qualsiasi forma critica,
il suo gioco volontario dipende dalla casualità e dal rapporto morboso che ha costruito con le
sue immagini. Cresce poi lo stupore, ma solo a lavoro concluso, quando le immagini ben allineate
danno il peso e la forma alle idee
modesti che, parlando del loro “fare fotografia”, non finiscano per raccontare le mille questioni
tecniche, i grandi progetti pensati e ripensati e ancora discussioni sulle fotografie “forti” e “deboli”.
Con Mauri tutto questo non accade e non è accaduto. Con le sue immagini non vuole dimostrare
nulla ed è poco interessato all'arte del convincimento. Le vibranti tonalità “naturali” delle sue
gigantografie appartengono allo spettro visibile, Mauri non ha fatto altro che impressionare la
pellicola. E' forse in questo gesto banale che e ripetitivo, che Mauri ha compiuto con ostinata
convinzione, che si ritrova una certa natura della fotografia. Il suo progetto si è costruito man
mano che vedeva le foto sviluppate e stampate. Avrebbe potuto andare avanti all'infinito, magari
senza neanche accorgersene, come prendere il tram tutte le mattine, se qualcuno non avesse
deciso di tagliare l'albero. La direzione che ha seguito è indipendente da qualsiasi forma critica,
il suo gioco volontario dipende dalla casualità e dal rapporto morboso che ha costruito con le
sue immagini. Cresce poi lo stupore, ma solo a lavoro concluso, quando le immagini ben allineate
danno il peso e la forma alle idee
23
luglio 2023
Carlo Mauri – L’albero (e il muro)
Dal 23 luglio al 03 settembre 2023
arte contemporanea
Location
TENUTA DE L’ANNUNZIATA
Uggiate-Trevano, Via Dante Alighieri, 13, (Como)
Uggiate-Trevano, Via Dante Alighieri, 13, (Como)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 9-18
Autore