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Carlo Mazzi
In occasione del centenario della nascita di Carlo Mazzi e in collaborazione con Palazzo Casorella a Locarno che gli dedica un’antologica di pittura e restauro,alla Galleria Carlo Mazzi viene presentato il suo lavoro di ceramista.`Si tratta di un’antologica dislocata in due sedi.
Comunicato stampa
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Nell’ambito delle mostre organizzate dai Servizi culturali della Città, dedicate a figure di spicco della vita artistica locarnese, è in corso a Palazzo Casorella a Locarno un’antologica di Carlo Mazzi. La mostra vuole essere un omaggio all’artista nel centenario della nascita (1911-1988).
Questa ricorrenza vuol dunque essere l’occasione per una rilettura incrociata delle varie attività artistiche cui Carlo Mazzi si è dedicato con passione in vita. Si è optato per una doppia esposizione, l’una a Casorella, l’altra alla Galleria Mazzi di Tegna, così da mostrare e al tempo stesso approfondire scientificamente tutti gli aspetti del suo lungo, ricco e vario di pittore, ceramista e restauratore.
Molte sono state le chiese che hanno trovato in Carlo Mazzi un attento e preciso “artigiano” nel far ritornare gli affreschi agli antichi splendori: ricordiamo la chiesa di San Michele a Palagnedra, Chiesa Nuova e Santa Maria in Selva a Locarno, San Vittore a Muralto, San Giorgio a Losone, San Pellegrino a Giornico, solo per citare alcuni interventi. Ma intensa e varia è stata anche la sua attività come pittore e ceramista. Pierre Casé, che fu un suo grande amico, lo ricorda in catalogo come un artista che “ha allargato la mira dei suoi interessi su vari fronti, sempre con appassionato zelo, tentando tracciati sempre nuovi nell’intrico quasi giunglesco dell’arte contemporanea: itinerari che, ad esempio, non si sono mai accontentati di una meta facilmente raggiunta, hanno voluto andare oltre, trovare ulteriori ostacoli da sormontare (…) così nella pittura (…) così nella ceramica.”
Tanto le due rassegne quanto il catalogo, appositamente approntato per la circostanza, vogliono indagare ed esporre in maniera organica i “vari fronti” dell’attività di Carlo Mazzi, ovvero la pittura, il restauro e la ceramica. Le prime due nel Palazzo Casorella, la ceramica a Tegna accanto al suo vecchio forno dove sono nate e all’interno della Galleria che porta il suo nome e che è stata inaugurata nel 1993 dalla moglie Laura, proprio con l’intento di ricordare il marito scomparso qualche anno prima.
L’opera pittorica, esposta a Casorella e scelta da Pierre Casè, parte dalle prime opere figurative, segue poi l’evoluzione del pittore nelle sue varie tappe che lo hanno condotto all’informale, sino ad arrivare alle ultime opere. L’ultima grande sala è invece riservata all’attività di Mazzi restauratore e approfondisce per la prima volta questo aspetto del suo lavoro. Quanto alle sue ceramiche, ricordiamo semplicemente che Piero Bianconi le definì “smalti splendidi che fanno pensare alle squisitezze cinesi”. Per tutta la durata della mostra sarà pure aperto e si potrà visitare l’atelier di Carlo Mazzi, adiacente alla Galleria.
Diversi autori si sono occupati della stesura dei testi: Eros Bellinelli, che da sempre si è occupato dell’opera di Mazzi, apre il catalogo con un’intervista all’artista, da lui curata e trasmessa dalla RSI nel 1981; Diana Bettoni Rizzi fa un’approfondita analisi sulla pittura; Claudio Guarda e Rudolph Schnyder parlano della ceramica, mentre Ester Giner Cordero, laureatasi all’Università di Valencia con una tesi sui restauratori ticinesi fra ‘800 e ‘900, si occupa del restauro. In questo campo, si legge nel testo, “Carlo Mazzi inaugurò decisamente l’arrivo di una nuova generazione di restauratori-operatori, prudenti e critici osservatori, che abbracciavano le teorie di restauro brandiane e i metodi di indagine scientifici come appoggio fondamentale ai processi di progettazione e di restauro, nei quali il rispetto verso l’opera era condizionato dalle più recenti concezioni in materia di conservazione…”. Completa lo studio sul Mazzi restauratore un testo del prof. Romano Broggini, che oltre ad essere stato amico del Mazzi lo ha pure seguito “sul campo” in vari lavori di restauro.
Tali saggi faranno da filo conduttore alla scoperta e alla riscoperta, per i molti che l’hanno conosciuto, della composita figura dell’artista di Tegna.
Questa ricorrenza vuol dunque essere l’occasione per una rilettura incrociata delle varie attività artistiche cui Carlo Mazzi si è dedicato con passione in vita. Si è optato per una doppia esposizione, l’una a Casorella, l’altra alla Galleria Mazzi di Tegna, così da mostrare e al tempo stesso approfondire scientificamente tutti gli aspetti del suo lungo, ricco e vario di pittore, ceramista e restauratore.
Molte sono state le chiese che hanno trovato in Carlo Mazzi un attento e preciso “artigiano” nel far ritornare gli affreschi agli antichi splendori: ricordiamo la chiesa di San Michele a Palagnedra, Chiesa Nuova e Santa Maria in Selva a Locarno, San Vittore a Muralto, San Giorgio a Losone, San Pellegrino a Giornico, solo per citare alcuni interventi. Ma intensa e varia è stata anche la sua attività come pittore e ceramista. Pierre Casé, che fu un suo grande amico, lo ricorda in catalogo come un artista che “ha allargato la mira dei suoi interessi su vari fronti, sempre con appassionato zelo, tentando tracciati sempre nuovi nell’intrico quasi giunglesco dell’arte contemporanea: itinerari che, ad esempio, non si sono mai accontentati di una meta facilmente raggiunta, hanno voluto andare oltre, trovare ulteriori ostacoli da sormontare (…) così nella pittura (…) così nella ceramica.”
Tanto le due rassegne quanto il catalogo, appositamente approntato per la circostanza, vogliono indagare ed esporre in maniera organica i “vari fronti” dell’attività di Carlo Mazzi, ovvero la pittura, il restauro e la ceramica. Le prime due nel Palazzo Casorella, la ceramica a Tegna accanto al suo vecchio forno dove sono nate e all’interno della Galleria che porta il suo nome e che è stata inaugurata nel 1993 dalla moglie Laura, proprio con l’intento di ricordare il marito scomparso qualche anno prima.
L’opera pittorica, esposta a Casorella e scelta da Pierre Casè, parte dalle prime opere figurative, segue poi l’evoluzione del pittore nelle sue varie tappe che lo hanno condotto all’informale, sino ad arrivare alle ultime opere. L’ultima grande sala è invece riservata all’attività di Mazzi restauratore e approfondisce per la prima volta questo aspetto del suo lavoro. Quanto alle sue ceramiche, ricordiamo semplicemente che Piero Bianconi le definì “smalti splendidi che fanno pensare alle squisitezze cinesi”. Per tutta la durata della mostra sarà pure aperto e si potrà visitare l’atelier di Carlo Mazzi, adiacente alla Galleria.
Diversi autori si sono occupati della stesura dei testi: Eros Bellinelli, che da sempre si è occupato dell’opera di Mazzi, apre il catalogo con un’intervista all’artista, da lui curata e trasmessa dalla RSI nel 1981; Diana Bettoni Rizzi fa un’approfondita analisi sulla pittura; Claudio Guarda e Rudolph Schnyder parlano della ceramica, mentre Ester Giner Cordero, laureatasi all’Università di Valencia con una tesi sui restauratori ticinesi fra ‘800 e ‘900, si occupa del restauro. In questo campo, si legge nel testo, “Carlo Mazzi inaugurò decisamente l’arrivo di una nuova generazione di restauratori-operatori, prudenti e critici osservatori, che abbracciavano le teorie di restauro brandiane e i metodi di indagine scientifici come appoggio fondamentale ai processi di progettazione e di restauro, nei quali il rispetto verso l’opera era condizionato dalle più recenti concezioni in materia di conservazione…”. Completa lo studio sul Mazzi restauratore un testo del prof. Romano Broggini, che oltre ad essere stato amico del Mazzi lo ha pure seguito “sul campo” in vari lavori di restauro.
Tali saggi faranno da filo conduttore alla scoperta e alla riscoperta, per i molti che l’hanno conosciuto, della composita figura dell’artista di Tegna.
22
maggio 2011
Carlo Mazzi
Dal 22 maggio al 24 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARLO MAZZI
Tegna, Via Cantonale, (Locarno)
Tegna, Via Cantonale, (Locarno)
Orario di apertura
Ma-gio-ve-do 16.00-19.00
e su appuntamento
Vernissage
22 Maggio 2011, h 10.30 a Palazzo Casorella
Autore
Curatore