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Carlo Mo – Sculture
La forza, la tecnica e l’energia delle sue opere in mostra nei Palazzi della Via Aurea
Comunicato stampa
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La forza, la tecnica e l'energia delle sue opere in mostra nei Palazzi della Via Aurea
"-nella mia scultura ho sempre cercato di mettere la luce, Essendo la scultura parte di un pensiero, e' fondamentale che essa blocchi, imprigioni la luce. Per fare questo sono stato aiutato da un importante fattore tecnico. Ho un materiale nuovo - l'acciaio inossidabile - che adopero da trent'anni e che mi permette di bloccare luce". Carlo Mo
Carlo Mo, considerato dalla critica come personaggio di spicco internazionale della storia dell'arte contemporanea, ritorna a Genova con una mostra postuma che racconta l'evoluzione della poetica dell'artista, attraverso l'esposizione di 24 sculture alcuni bozzetti e una ventina di disegni.
La mostra, promossa dal Rotary Club Genova sotto il patrocinio del Comune di Genova e curata dal Prof. Vittorio Fagone, si svolgerà nel capoluogo ligure, dal 18 aprile al 30 giugno, nella suggestiva cornice della via Aurea (Via Garibaldi) e sarà articolata su tre palazzi: Palazzo Rosso, Palazzo Tursi e Palazzo Bianco.
Carlo Mo,-lo scultore dei grandi spazi- come lo defini' Giovanni Arpino ,comincio' la sua vita artistica con il figurativo, considerato da molti un costruttivista chiude la sua ricerca tra spazio, luce e contrasto di volumi in funzione di un equilibrio di forme indagato ed esplorato attraverso il suo materiale: l'acciaio inox.
L' esposizione si compone di una selezione di opere, gentilmente messe a disposizione dalla famiglia dell'artista, che vanno dalla -Testa di cavallo- (1953), alle due Crocifissioni, dalle steli di acciaio pieno che si stagliano nel cielo per tre metri di altezza, alle -Vestali-(1974). Le sculture sono tutte in acciaio inossidabile, materiale definito dallo stesso Mo unico perche' capace di --bloccare la luce-: per il Maestro le sculture sono infatti parti di un pensiero imprigionato e allo stesso tempo riflesso attraverso la luce.
Il motivo di maggior attrazione sarà la statua di -Paganini- (3 per 1,80 m) che evidenzia il rapporto profondo che ha sempre legato il Maestro a Genova, città dove egli ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza. L'opera, la cui progettazione e realizzazione hanno accompagnato per molti anni la vita dell'artista costituisce, per soggetto e dimensione, un significativo omaggio alla Città: le sue superfici, talvolta satinate e smerigliate, richiamano alla memoria lo specchio d'acqua di Boccadasse e le lamine di luce del sole che si infrangono sul mare della Superba.
Il catalogo, curato da Ibis, si avvale del contributo di cinque eminenti esponenti della critica - Vittorio Fagone, Guido Ballo, Luciano Caramel, Philippe Daverio, Rossana Bossaglia - ed e' arricchito da uno scritto dell' architetto Filippo Tartaglia sul rapporto tra scultura ed architettura.
Altre testimonianze al catalogo sono portate da amici dello scultore che hanno tracciato, attraverso i loro pensieri, un ritratto del Maestro tra cui citiamo: Lorenzo Capellini, Giovanni Brera, Tai Missoni Ettore Mo, Enrico Faggin Luigi Veronelli.
Carlo Mo nasce a Piovene Rocchette (VC) nel 1923 e dopo aver compiuto gli studi universitari a Genova e a Pavia dal 1953, dopo un lungo viaggio in Africa centrale, si dedica con successo alla scultura.
La prima partecipazione alla Triennale di Milano che risale al 1954 verrà seguita da molte esposizioni delle sue opere in mostre personali e collettive di grande successo in Italia e all'estero, svolte sino al giorno della sua scomparsa avvenuta a Pavia il 18 agosto 2004.
Si afferma sulla scena artistica internazionale fin dagli Anni '60, quando cura le scenografie di concerti e opere teatrali alla Certosa di Pavia e collabora attivamente, in occasione della XV Triennale di Milano nel '68, alla realizzazione di Intervento in un centro antico, uno dei primi progetti di isola pedonale in Europa. Nel 1969 gli viene affidato dal governo del Madagascar l'incarico per la realizzazione del Monumento al Portatore Malgascio, collocato nel 1970 ad Andapa. L'intensa attività artistica ed espositiva prosegue incessantemente negli anni successivi. Le sue opere entrano in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo Hirshon di Washington e la collezione privata Betty Parsons, mentre realizza alcune grandi sculture per le città di Pavia, tra cui Gerolamo Cardano, I Longobardi, L'Attesa, Il Sogno e Deposizione, quest'ultima posta nella piazza del Duomo.
Lavora anche a Cesano Boscone (Contro la Violenza: Equilibrio e Determinazione) e soprattutto per la città di Milano per cui realizza Halley, posta all'aeroporto Forlanini; Evoluzione, per la sede del Medio Credito Lombardo di Piazza Cadorna; e infine Equilibrio, una delle prime sculture contemporanee a Milano, posta di fronte al Palazzo della Triennale nel 1972.Nel 1985 rappresenta la scultura Italiana a Tokio e nel 1986 partecipa alla Quadriennale di Roma.
Tra le ultime opere Do ut Des, per la sede della Camera di Commercio di Milano, e Verso Itaca, per l'Autostrada Milano Serravalle.
Per 10 anni ha tenuto la Cattedra di Scultura presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Morto il 18 agosto del 2004 il suo nome, per volontà del Comune di Milano, e' ora tra gli uomini illustri del Famedio del Cimitero Monumentale.
"-nella mia scultura ho sempre cercato di mettere la luce, Essendo la scultura parte di un pensiero, e' fondamentale che essa blocchi, imprigioni la luce. Per fare questo sono stato aiutato da un importante fattore tecnico. Ho un materiale nuovo - l'acciaio inossidabile - che adopero da trent'anni e che mi permette di bloccare luce". Carlo Mo
Carlo Mo, considerato dalla critica come personaggio di spicco internazionale della storia dell'arte contemporanea, ritorna a Genova con una mostra postuma che racconta l'evoluzione della poetica dell'artista, attraverso l'esposizione di 24 sculture alcuni bozzetti e una ventina di disegni.
La mostra, promossa dal Rotary Club Genova sotto il patrocinio del Comune di Genova e curata dal Prof. Vittorio Fagone, si svolgerà nel capoluogo ligure, dal 18 aprile al 30 giugno, nella suggestiva cornice della via Aurea (Via Garibaldi) e sarà articolata su tre palazzi: Palazzo Rosso, Palazzo Tursi e Palazzo Bianco.
Carlo Mo,-lo scultore dei grandi spazi- come lo defini' Giovanni Arpino ,comincio' la sua vita artistica con il figurativo, considerato da molti un costruttivista chiude la sua ricerca tra spazio, luce e contrasto di volumi in funzione di un equilibrio di forme indagato ed esplorato attraverso il suo materiale: l'acciaio inox.
L' esposizione si compone di una selezione di opere, gentilmente messe a disposizione dalla famiglia dell'artista, che vanno dalla -Testa di cavallo- (1953), alle due Crocifissioni, dalle steli di acciaio pieno che si stagliano nel cielo per tre metri di altezza, alle -Vestali-(1974). Le sculture sono tutte in acciaio inossidabile, materiale definito dallo stesso Mo unico perche' capace di --bloccare la luce-: per il Maestro le sculture sono infatti parti di un pensiero imprigionato e allo stesso tempo riflesso attraverso la luce.
Il motivo di maggior attrazione sarà la statua di -Paganini- (3 per 1,80 m) che evidenzia il rapporto profondo che ha sempre legato il Maestro a Genova, città dove egli ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza. L'opera, la cui progettazione e realizzazione hanno accompagnato per molti anni la vita dell'artista costituisce, per soggetto e dimensione, un significativo omaggio alla Città: le sue superfici, talvolta satinate e smerigliate, richiamano alla memoria lo specchio d'acqua di Boccadasse e le lamine di luce del sole che si infrangono sul mare della Superba.
Il catalogo, curato da Ibis, si avvale del contributo di cinque eminenti esponenti della critica - Vittorio Fagone, Guido Ballo, Luciano Caramel, Philippe Daverio, Rossana Bossaglia - ed e' arricchito da uno scritto dell' architetto Filippo Tartaglia sul rapporto tra scultura ed architettura.
Altre testimonianze al catalogo sono portate da amici dello scultore che hanno tracciato, attraverso i loro pensieri, un ritratto del Maestro tra cui citiamo: Lorenzo Capellini, Giovanni Brera, Tai Missoni Ettore Mo, Enrico Faggin Luigi Veronelli.
Carlo Mo nasce a Piovene Rocchette (VC) nel 1923 e dopo aver compiuto gli studi universitari a Genova e a Pavia dal 1953, dopo un lungo viaggio in Africa centrale, si dedica con successo alla scultura.
La prima partecipazione alla Triennale di Milano che risale al 1954 verrà seguita da molte esposizioni delle sue opere in mostre personali e collettive di grande successo in Italia e all'estero, svolte sino al giorno della sua scomparsa avvenuta a Pavia il 18 agosto 2004.
Si afferma sulla scena artistica internazionale fin dagli Anni '60, quando cura le scenografie di concerti e opere teatrali alla Certosa di Pavia e collabora attivamente, in occasione della XV Triennale di Milano nel '68, alla realizzazione di Intervento in un centro antico, uno dei primi progetti di isola pedonale in Europa. Nel 1969 gli viene affidato dal governo del Madagascar l'incarico per la realizzazione del Monumento al Portatore Malgascio, collocato nel 1970 ad Andapa. L'intensa attività artistica ed espositiva prosegue incessantemente negli anni successivi. Le sue opere entrano in molte collezioni pubbliche e private, tra cui il Museo Hirshon di Washington e la collezione privata Betty Parsons, mentre realizza alcune grandi sculture per le città di Pavia, tra cui Gerolamo Cardano, I Longobardi, L'Attesa, Il Sogno e Deposizione, quest'ultima posta nella piazza del Duomo.
Lavora anche a Cesano Boscone (Contro la Violenza: Equilibrio e Determinazione) e soprattutto per la città di Milano per cui realizza Halley, posta all'aeroporto Forlanini; Evoluzione, per la sede del Medio Credito Lombardo di Piazza Cadorna; e infine Equilibrio, una delle prime sculture contemporanee a Milano, posta di fronte al Palazzo della Triennale nel 1972.Nel 1985 rappresenta la scultura Italiana a Tokio e nel 1986 partecipa alla Quadriennale di Roma.
Tra le ultime opere Do ut Des, per la sede della Camera di Commercio di Milano, e Verso Itaca, per l'Autostrada Milano Serravalle.
Per 10 anni ha tenuto la Cattedra di Scultura presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Morto il 18 agosto del 2004 il suo nome, per volontà del Comune di Milano, e' ora tra gli uomini illustri del Famedio del Cimitero Monumentale.
17
aprile 2008
Carlo Mo – Sculture
Dal 17 aprile al 30 giugno 2008
arte contemporanea
Location
MUSEI DI STRADA NUOVA – PALAZZO ROSSO
Genova, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Genova)
Genova, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Genova)
Biglietti
euro 6
Orario di apertura
martedi'-venerdi' h.9.00 - 19.00
sabato -domenica h. 10.00 - 19.00
Autore
Curatore