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Carlo Olmo – Modernità sotto tutela?
Carlo Olmo, Direttore de “Il Giornale dell’Architettura” per un incontro dal titolo “Modernità sotto tutela?”
Comunicato stampa
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Esistono oggi molti percorsi che tutelano un’idea di modernità.
La storiografia, in primis, che pur rivedendo alcune scritture canoniche produce, come massimo, l’idea di un’altra e contrapposta modernità.
La tutela che ricostruisce (ed amplia, in modi alquanto discutibili) una modernità diventata “patrimonio”.
Un’urbanistica che fonda la propria legittimità su principi (in primo luogo la proprietà privata passata da possibile valore d’uso a diritto) che distinguerebbero l’urbanistica moderna da una premoderna (costruendo insieme pratiche, tutte quantitative, e procedure di puro accertamento della coerenza con la norma).
Queste modernità sono tutelate anche dalle convenzioni che reggono, non da oggi, le Facoltà di Architettura, che su quei principi fondano la loro necessità (e la loro distinzione da insegnamenti tecnocratici).
Oggi si può continuare a procedere così?
Carlo Olmo, laureato in Lettere prima e Filosofia poi presso l’Università degli Studi di Torino, ha insegnato Storia dell’Architettura Contemporanea presso la I Facoltà di Architettura del Politecnico dal 1974 al 1975. Ordinario dal 1988, è stato Directeur Adjounte presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi (1984-1986 e 1988-1990), Visiting Professor presso il Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.) di Boston (1986-1987) e presso l’Architectural Association di Londra (1986). Coordinatore dell’Istituto Superiore di Scienze Umane del Politecnico di Torino (1994/2000), ne ha diretto il Dipartimento di Progettazione Architettonica dal 1995 al 1999. Dal 2000 al 2007 è stato Preside della I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Architettura dal 2005 al 2007. Rappresentante italiano degli Istituti di Formazione presso il Comitato Consultivo Europeo per la formazione nel campo dell’Architettura (U.E.) dal 2007, fa tutt’oggi parte dei Comitati Scientifici di numerose case editrici e di Comitati di redazione di varie riviste nazionali e internazionali. Ha curato numerose esposizioni e mostre sia in Italia che all’estero. Coordinatore e Direttore del Dizionario dell’Architettura del XX secolo, è Direttore de “Il Giornale dell’Architettura”, edito da Allemandi, dal 2003, anno di fondazione. È consulente per la qualità architettonica e urbana della Città di Torino e Direttore dell’Urban Center Metropolitano dal 2006.
Tra le pubblicazioni principali: La città industriale, Einaudi, 1980; Turin et ses miroirs felés, Annales ESC, 1987; Urbanistica e società civile, Bollati Boringhieri, 1992; Il Lingotto, 1915-1926, Allemandi, 1993 (a cura di); Mirafiori, 1936-1962, Allemandi, 1998 (a cura di); Morfologie urbane, Quaderni Storici 2/2007 (cura e introduzione); con L. Aimone, Esposizioni Universali, 1850-1900, Allemandi, 1990; con M. Comba, In presenza del Lingotto, Quaderni Storici, 1/2005; con M. Comba e M. Pralormo, La metafora e il cantiere, Lingotto 1982-2004, Allemandi, 2004; con A. Demagistris, Jacob Cernichov, Allemandi, 1996; con B. Lepetit, La città e le sue storie, Einaudi, 1995; con R. Gabetti, Alle radici dell’architettura contemporanea, Einaudi, 1989 e Le Courbusier e l’Esprit Nouveau, Einaudi, 1975.
La storiografia, in primis, che pur rivedendo alcune scritture canoniche produce, come massimo, l’idea di un’altra e contrapposta modernità.
La tutela che ricostruisce (ed amplia, in modi alquanto discutibili) una modernità diventata “patrimonio”.
Un’urbanistica che fonda la propria legittimità su principi (in primo luogo la proprietà privata passata da possibile valore d’uso a diritto) che distinguerebbero l’urbanistica moderna da una premoderna (costruendo insieme pratiche, tutte quantitative, e procedure di puro accertamento della coerenza con la norma).
Queste modernità sono tutelate anche dalle convenzioni che reggono, non da oggi, le Facoltà di Architettura, che su quei principi fondano la loro necessità (e la loro distinzione da insegnamenti tecnocratici).
Oggi si può continuare a procedere così?
Carlo Olmo, laureato in Lettere prima e Filosofia poi presso l’Università degli Studi di Torino, ha insegnato Storia dell’Architettura Contemporanea presso la I Facoltà di Architettura del Politecnico dal 1974 al 1975. Ordinario dal 1988, è stato Directeur Adjounte presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi (1984-1986 e 1988-1990), Visiting Professor presso il Massachusetts Institute of Technology (M.I.T.) di Boston (1986-1987) e presso l’Architectural Association di Londra (1986). Coordinatore dell’Istituto Superiore di Scienze Umane del Politecnico di Torino (1994/2000), ne ha diretto il Dipartimento di Progettazione Architettonica dal 1995 al 1999. Dal 2000 al 2007 è stato Preside della I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Architettura dal 2005 al 2007. Rappresentante italiano degli Istituti di Formazione presso il Comitato Consultivo Europeo per la formazione nel campo dell’Architettura (U.E.) dal 2007, fa tutt’oggi parte dei Comitati Scientifici di numerose case editrici e di Comitati di redazione di varie riviste nazionali e internazionali. Ha curato numerose esposizioni e mostre sia in Italia che all’estero. Coordinatore e Direttore del Dizionario dell’Architettura del XX secolo, è Direttore de “Il Giornale dell’Architettura”, edito da Allemandi, dal 2003, anno di fondazione. È consulente per la qualità architettonica e urbana della Città di Torino e Direttore dell’Urban Center Metropolitano dal 2006.
Tra le pubblicazioni principali: La città industriale, Einaudi, 1980; Turin et ses miroirs felés, Annales ESC, 1987; Urbanistica e società civile, Bollati Boringhieri, 1992; Il Lingotto, 1915-1926, Allemandi, 1993 (a cura di); Mirafiori, 1936-1962, Allemandi, 1998 (a cura di); Morfologie urbane, Quaderni Storici 2/2007 (cura e introduzione); con L. Aimone, Esposizioni Universali, 1850-1900, Allemandi, 1990; con M. Comba, In presenza del Lingotto, Quaderni Storici, 1/2005; con M. Comba e M. Pralormo, La metafora e il cantiere, Lingotto 1982-2004, Allemandi, 2004; con A. Demagistris, Jacob Cernichov, Allemandi, 1996; con B. Lepetit, La città e le sue storie, Einaudi, 1995; con R. Gabetti, Alle radici dell’architettura contemporanea, Einaudi, 1989 e Le Courbusier e l’Esprit Nouveau, Einaudi, 1975.
23
giugno 2009
Carlo Olmo – Modernità sotto tutela?
23 giugno 2009
architettura
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI – ASILO SELLA
Alghero, Via Giuseppe Garibaldi, (Sassari)
Alghero, Via Giuseppe Garibaldi, (Sassari)
Vernissage
23 Giugno 2009, ore 19
Curatore