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Carlo Pizzichini – Tular-Confine
esposti dipinti di grande dimensione nel chiostro e nella loggia alta, ceramiche arcaiche e carte nei sotterranei e installazioni in terracotta nel giardino. La mostra sarà aperta fino al 1 settembre 2013.
Comunicato stampa
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La mostra, con inaugurazione sabato 6 luglio 2013 ore 18, è curata da Nicola Micieli. Verranno esposti dipinti di grande dimensione nel chiostro e nella loggia alta, ceramiche arcaiche e carte nei sotterranei e installazioni in terracotta nel giardino. La mostra sarà aperta fino al 1 settembre 2013.
Che vuol dire “Tular”? Tular è il “confine sacro” degli Etruschi; Tular : da Thule, l’isola leggendaria di fuoco e di ghiaccio, dove il sole non tramonta mai (Pitheas 330 A.C): e da “ultima Thule” (Virgilio) nel senso di estrema, cioè ultima terra conosciuta, dove finiva il mondo e cominciava l’Aldilà. Tular è la pietra che segna il confine sacro. Il confine che nell’artista è rappresentato dal suo operare, tra istinto e ragione, il limite tra evocazione e intuizione, tra memoria e passione, tra il silenzio del passato e il clamore del presente. L’artista come eterno nomade si spinge fino all’estremo, alla ricerca del confine sacro, tra la Vita e un’altra Vita.
Il commento del critico:
“Il mondo visionario di Carlo Pizzichini è un inesausto fluire e depositarsi dei segni e un repentino loro rifluire, in scioltezza di manifestazione e di canto, verso nuovi approdi. I segni lasciano tracce scie aloni, indizi incorporei del loro passaggio, e disegnano più avvertibili e persistenti imprimiture nella mai densa, tanto meno greve e aggrumata materia pittorica. Embrioni o evidenze di forme qua e là appaiono nettamente marcate al margine; altre sono sfrangiate oppure si incastrano a tessera, a fare mosaico, dove la tessitura più serrata non suggerisca l’idea dell’arazzo. Nuclei e granuli di luce attraversano la stratigrafia dei fondali talora di vaporosa tenuità, inteneriti di rosati e pallide ocre, talaltra saturi di luce assorbita in campo nero, mai tenebroso e inquietante, dal quale paiono occhieggiare come astri remoti, o solcarlo e piroettare come un’improvvisa girandola versicolore. Corpuscoli ameboidi e fibrille vagolano con la motilità dei vibrioni, delle animule microscopiche nella soluzione acquorea dello spazio fisiologico. Linee flessuose sinuose anguiformi si svolgono lente e morbide – ma altre sono grovigli nodi e snodi filamentosi, e acute catene di segmenti seghettati – in ghirigori e rabeschi non di rado consegnati all’evidenza della cifra grafica, alla sonorità del simbolo araldico, persino allo sviluppo sequenziale del tema decorativo”. Nicola Micieli
Biografia dell’artista:
Carlo Pizzichini è nato a Monticiano (Siena) nel 1962,
incoraggiato dal padre, frequenta la Scuola Media Annessa all’Istituto d’Arte e in seguito si diploma a pieni voti all’Istituto Statale d’Arte di Siena e all’Accademia di Belle Arti di Firenze con il Prof. Roberto Giovannelli.
Inizia giovanissimo la sua attività professionale vincendo premi nazionali e ricevendo incarichi di lavoro da privati, Enti, Istituti bancari e religiosi. Si identifica in una ricerca pittorica personale che lo porta a compiere viaggi di studio e di lavoro, confrontandosi continuamente con culture artistiche differenti. Trasporta il tratto pittorico dalla tela a numerosi altri materiali, come la ceramica, il bronzo, la pietra, il cristallo, il vetro dipinto.
E’ titolare della Cattedra di Pittura dell’Accademia Statale di Belle Arti di Firenze.
Che vuol dire “Tular”? Tular è il “confine sacro” degli Etruschi; Tular : da Thule, l’isola leggendaria di fuoco e di ghiaccio, dove il sole non tramonta mai (Pitheas 330 A.C): e da “ultima Thule” (Virgilio) nel senso di estrema, cioè ultima terra conosciuta, dove finiva il mondo e cominciava l’Aldilà. Tular è la pietra che segna il confine sacro. Il confine che nell’artista è rappresentato dal suo operare, tra istinto e ragione, il limite tra evocazione e intuizione, tra memoria e passione, tra il silenzio del passato e il clamore del presente. L’artista come eterno nomade si spinge fino all’estremo, alla ricerca del confine sacro, tra la Vita e un’altra Vita.
Il commento del critico:
“Il mondo visionario di Carlo Pizzichini è un inesausto fluire e depositarsi dei segni e un repentino loro rifluire, in scioltezza di manifestazione e di canto, verso nuovi approdi. I segni lasciano tracce scie aloni, indizi incorporei del loro passaggio, e disegnano più avvertibili e persistenti imprimiture nella mai densa, tanto meno greve e aggrumata materia pittorica. Embrioni o evidenze di forme qua e là appaiono nettamente marcate al margine; altre sono sfrangiate oppure si incastrano a tessera, a fare mosaico, dove la tessitura più serrata non suggerisca l’idea dell’arazzo. Nuclei e granuli di luce attraversano la stratigrafia dei fondali talora di vaporosa tenuità, inteneriti di rosati e pallide ocre, talaltra saturi di luce assorbita in campo nero, mai tenebroso e inquietante, dal quale paiono occhieggiare come astri remoti, o solcarlo e piroettare come un’improvvisa girandola versicolore. Corpuscoli ameboidi e fibrille vagolano con la motilità dei vibrioni, delle animule microscopiche nella soluzione acquorea dello spazio fisiologico. Linee flessuose sinuose anguiformi si svolgono lente e morbide – ma altre sono grovigli nodi e snodi filamentosi, e acute catene di segmenti seghettati – in ghirigori e rabeschi non di rado consegnati all’evidenza della cifra grafica, alla sonorità del simbolo araldico, persino allo sviluppo sequenziale del tema decorativo”. Nicola Micieli
Biografia dell’artista:
Carlo Pizzichini è nato a Monticiano (Siena) nel 1962,
incoraggiato dal padre, frequenta la Scuola Media Annessa all’Istituto d’Arte e in seguito si diploma a pieni voti all’Istituto Statale d’Arte di Siena e all’Accademia di Belle Arti di Firenze con il Prof. Roberto Giovannelli.
Inizia giovanissimo la sua attività professionale vincendo premi nazionali e ricevendo incarichi di lavoro da privati, Enti, Istituti bancari e religiosi. Si identifica in una ricerca pittorica personale che lo porta a compiere viaggi di studio e di lavoro, confrontandosi continuamente con culture artistiche differenti. Trasporta il tratto pittorico dalla tela a numerosi altri materiali, come la ceramica, il bronzo, la pietra, il cristallo, il vetro dipinto.
E’ titolare della Cattedra di Pittura dell’Accademia Statale di Belle Arti di Firenze.
06
luglio 2013
Carlo Pizzichini – Tular-Confine
Dal 06 luglio al primo settembre 2013
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA – PALAZZO MINUCCI SOLAINI
Volterra, Via Dei Sarti, (Pisa)
Volterra, Via Dei Sarti, (Pisa)
Vernissage
6 Luglio 2013, h 18
Autore
Curatore