Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Carlo Quaglia – Opere scelte
La mostra comprende venti opere, tra olii e disegni, in cui il pittore ternano mette in luce alcune calde e brucianti memorie della città d’adozione Roma, si propone quale raffinato elaboratore di nature morte, alle quali si unisce anche il motivo paesaggistico a far da giusto contrappeso al barocchismo dei monumenti, inclinando la tavolozza dell’artista verso la pennellata larga, in cui il colore gli si diffonde raffinato e vibrante
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Catalogo
Presenta
Carlo Quaglia
Opere scelte
26 novembre – 17dicembre 2011
Inaugurazione:sabato 26 novembre 2011 ore 19,30
Galleria Il Catalogo, via M.DeLuca,14 –Salerno,Tel./Fax 089/232666
e-mail.:info@ilcatalogo.com – web: www.ilcatalogo.com
Orario galleria: 10,00-12,30 17,30-20,00 –lunedì chiuso
La ricerca sulcolore di Carlo Quaglia
Lelio Schiavone e Antonio Adilettainaugureranno sabato 26 novembre alle ore 19,30 una mostra dedicata al pittoree violinista ternano
La galleria salernitana Il Catalogo di Lelio Schiavone eAntonio Adiletta, quale secondo appuntamento della sua quarantaquattresimastagione espositiva, pone il suo sguardo sul pittore ternano Carlo Quaglia, ilcui segno si ricollega alla significativa esperienza della Scuola Romana. La mostra, che sarà inaugurata sabato 26 novembre alle ore 19,30 esarà fruibile sino al 17 dicembre, comprendeventi opere, tra olii e disegni, in cui il pittore ternano mette in luce alcunecalde e brucianti memorie della città d’adozione Roma, si propone qualeraffinato elaboratore di nature morte, alle quali si unisce anche il motivopaesaggistico a far da giusto contrappeso al barocchismo dei monumenti,inclinando la tavolozza dell’artista verso la pennellata larga, in cui ilcolore gli si diffonde raffinato e vibrante. Il gesto di Quaglia che ciirretisce non trasale al rigo dell’epica o della retorica. In questo contesto e su questi presupposti,non può essere per il valore drammatico d’un presunto realismo, nè per leconnotazioni o per valori plastici (peso e spessore), che il segno di questoartista si contraddistingue, non c’è neppure teatralità di colore-luce; maesclusivamente per i valorid’introspezione psicologica; e qui la differenza non è data nella lontananza,che è poi comune, da suggestioni manieristiche e barocche (c’è una ’frontalità’nella composizione di Quaglia che tiene lontani da rotazioni e contorsioniproprie del cinque-seicento), ma rispetto a un modo d’introspezione, che èsoggettivamente “interiorizzato”. Cogliere la realtà nascosta puntandofortemente alla oggettività possibile dell’intimità delle cose, che, per talevia e con questa fede mimetica, acquista un forte potere accattivante. Passioni, luce e colore vengono aconnaturarsi alla materia dell’accadere e al segno che lo coglie: si piegano alcontenuto, si offrono a generare il clima tematico. La materia, intesa comecontenuto narrativo, anche dove si definisce ’con crudezza’, è sempre"umana", perché sottoposta a curiosa interrogazione, indagata,oggettivamente narrata. La plasticità, deriva dall' idea e dalla funzione che lamateria assume nella composizione. L’identità del tema del ’corpo’ con quello della ’materia e "della"sonorità" dei toni, della capacità dei segni di scrivere senzadescrivere è la malleabile identità stessa del colore-luce con lo spaziocontenuto- generatore della narrazione: è il connaturamento del colore-luce alcorpo-materia, alla sua plasticità decorativa e alla sua decoratività plastica.Quaglia non interpreta, rende immanente il trascendente fermando ilpalpito della vita in un fiore, in un timpano, in una scelta di luce. Verismoespressivo? Non può essere altrimenti per chi possiede le doti del taglio e dell’impostazione es’addentra, con volontà di indagine, in particolari accentuazioni realistichedi forma. Ciò non vuol dire ridondanza, forse grandiosità che il sensoscenografico dominante mantiene in armonica unità, e neppure sottile gioco dicontrasti, dinamismo della figura generato dall’analisi più o meno approfonditadei particolari. E’ lo stile di Carlo Quaglia che cerca di emancipare la formarendendola sempre più sintetica, con la spiritualità penetrante del poeta, iltedio doloroso, gli smarrimenti intellettuali di chi ha pensato e vissuto con ilcuore il tempo della sua vita.
Carlo Quaglia (Terni, 1903 – Roma, 1970)
Sidedica tardi alla pittura: a Terni, infatti, compie gli studi tecnici emusicali e nel 1920 si impiega in banca, mentre prosegue gli studi universitarialla facoltà di Economia e Commercio, perfezionandosi contemporaneamente nellostudio del violino. Nel 1925 decide di cambiare attività e si iscriveall’Accademia Militare di Modena, da cui si licenzia nel 1927 con il grado diufficiale. Nella sua nuova veste di militare trascorre lunghi periodi aFirenze, Bologna, e, infine, nelle colonie dove tenta, da autodidatta, i primi approcci con la pittura. Partecipaper la prima volta ad una mostra collettiva nel 1940 a Derna, in Libia. Fattoprigioniero dagli inglesi e deportato in India – dove rimane per quasi tutta ladurata del conflitto – rientra in Italia nel 1947 e, da allora, si dedicaesclusivamente alla pittura. Stabilitosi a Roma, viene presto apprezzato dalpubblico: i suoi dipinti, in cui sono ripresi scorci di Roma, si distinguonoper il colorito caldo e intenso e per quella sua pennellata vibrante che siricollega alle esperienze della Scuola Romana di Mafai e Pirandello. Allestiscenumerose personali in Italia e all’estero , partecipando anche alle Biennali diVenezia e alle Quadriennali di Roma
L’ Ufficio stampa della Galleria Il Catalogo
Olga Chieffi cell.:347/8814172
Presenta
Carlo Quaglia
Opere scelte
26 novembre – 17dicembre 2011
Inaugurazione:sabato 26 novembre 2011 ore 19,30
Galleria Il Catalogo, via M.DeLuca,14 –Salerno,Tel./Fax 089/232666
e-mail.:info@ilcatalogo.com – web: www.ilcatalogo.com
Orario galleria: 10,00-12,30 17,30-20,00 –lunedì chiuso
La ricerca sulcolore di Carlo Quaglia
Lelio Schiavone e Antonio Adilettainaugureranno sabato 26 novembre alle ore 19,30 una mostra dedicata al pittoree violinista ternano
La galleria salernitana Il Catalogo di Lelio Schiavone eAntonio Adiletta, quale secondo appuntamento della sua quarantaquattresimastagione espositiva, pone il suo sguardo sul pittore ternano Carlo Quaglia, ilcui segno si ricollega alla significativa esperienza della Scuola Romana. La mostra, che sarà inaugurata sabato 26 novembre alle ore 19,30 esarà fruibile sino al 17 dicembre, comprendeventi opere, tra olii e disegni, in cui il pittore ternano mette in luce alcunecalde e brucianti memorie della città d’adozione Roma, si propone qualeraffinato elaboratore di nature morte, alle quali si unisce anche il motivopaesaggistico a far da giusto contrappeso al barocchismo dei monumenti,inclinando la tavolozza dell’artista verso la pennellata larga, in cui ilcolore gli si diffonde raffinato e vibrante. Il gesto di Quaglia che ciirretisce non trasale al rigo dell’epica o della retorica. In questo contesto e su questi presupposti,non può essere per il valore drammatico d’un presunto realismo, nè per leconnotazioni o per valori plastici (peso e spessore), che il segno di questoartista si contraddistingue, non c’è neppure teatralità di colore-luce; maesclusivamente per i valorid’introspezione psicologica; e qui la differenza non è data nella lontananza,che è poi comune, da suggestioni manieristiche e barocche (c’è una ’frontalità’nella composizione di Quaglia che tiene lontani da rotazioni e contorsioniproprie del cinque-seicento), ma rispetto a un modo d’introspezione, che èsoggettivamente “interiorizzato”. Cogliere la realtà nascosta puntandofortemente alla oggettività possibile dell’intimità delle cose, che, per talevia e con questa fede mimetica, acquista un forte potere accattivante. Passioni, luce e colore vengono aconnaturarsi alla materia dell’accadere e al segno che lo coglie: si piegano alcontenuto, si offrono a generare il clima tematico. La materia, intesa comecontenuto narrativo, anche dove si definisce ’con crudezza’, è sempre"umana", perché sottoposta a curiosa interrogazione, indagata,oggettivamente narrata. La plasticità, deriva dall' idea e dalla funzione che lamateria assume nella composizione. L’identità del tema del ’corpo’ con quello della ’materia e "della"sonorità" dei toni, della capacità dei segni di scrivere senzadescrivere è la malleabile identità stessa del colore-luce con lo spaziocontenuto- generatore della narrazione: è il connaturamento del colore-luce alcorpo-materia, alla sua plasticità decorativa e alla sua decoratività plastica.Quaglia non interpreta, rende immanente il trascendente fermando ilpalpito della vita in un fiore, in un timpano, in una scelta di luce. Verismoespressivo? Non può essere altrimenti per chi possiede le doti del taglio e dell’impostazione es’addentra, con volontà di indagine, in particolari accentuazioni realistichedi forma. Ciò non vuol dire ridondanza, forse grandiosità che il sensoscenografico dominante mantiene in armonica unità, e neppure sottile gioco dicontrasti, dinamismo della figura generato dall’analisi più o meno approfonditadei particolari. E’ lo stile di Carlo Quaglia che cerca di emancipare la formarendendola sempre più sintetica, con la spiritualità penetrante del poeta, iltedio doloroso, gli smarrimenti intellettuali di chi ha pensato e vissuto con ilcuore il tempo della sua vita.
Carlo Quaglia (Terni, 1903 – Roma, 1970)
Sidedica tardi alla pittura: a Terni, infatti, compie gli studi tecnici emusicali e nel 1920 si impiega in banca, mentre prosegue gli studi universitarialla facoltà di Economia e Commercio, perfezionandosi contemporaneamente nellostudio del violino. Nel 1925 decide di cambiare attività e si iscriveall’Accademia Militare di Modena, da cui si licenzia nel 1927 con il grado diufficiale. Nella sua nuova veste di militare trascorre lunghi periodi aFirenze, Bologna, e, infine, nelle colonie dove tenta, da autodidatta, i primi approcci con la pittura. Partecipaper la prima volta ad una mostra collettiva nel 1940 a Derna, in Libia. Fattoprigioniero dagli inglesi e deportato in India – dove rimane per quasi tutta ladurata del conflitto – rientra in Italia nel 1947 e, da allora, si dedicaesclusivamente alla pittura. Stabilitosi a Roma, viene presto apprezzato dalpubblico: i suoi dipinti, in cui sono ripresi scorci di Roma, si distinguonoper il colorito caldo e intenso e per quella sua pennellata vibrante che siricollega alle esperienze della Scuola Romana di Mafai e Pirandello. Allestiscenumerose personali in Italia e all’estero , partecipando anche alle Biennali diVenezia e alle Quadriennali di Roma
L’ Ufficio stampa della Galleria Il Catalogo
Olga Chieffi cell.:347/8814172
26
novembre 2011
Carlo Quaglia – Opere scelte
Dal 26 novembre al 17 dicembre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CATALOGO
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Orario di apertura
10-12,30 e 17,30-20 – lunedì chiuso
Vernissage
26 Novembre 2011, ore 19.30
Autore